Modelli e strategie
Covid-19, nuovi fondi per sostenere borghi e città d’arte
10 mln di euro a favore di piccole e medie città d’arte, borghi e Comuni colpiti dalla diminuzione dei flussi turistici. Ecco chi e come può richiederli
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L’emergenza Covid ha messo a dura prova molte piccole e medie realtà, specie quelle operanti nel turismo che, a causa dei ripetuti lockdown e delle continue restrizioni, non hanno potuto più fare affidamento su entrate certe, né tanto meno cospicue. Questo si è ripercosso soprattutto nelle piccole e medie città d’arte, borghi e Comuni che grazie ai visitatori abituali e di passaggio hanno da sempre tratto dal turismo gran parte del proprio sostentamento.
L’ultimo decreto 8 ottobre 2021, emanato dal Ministero dell’Interno punta ad andare incontro proprio a questi Paesi e centri abitati, con lo stanziamento di fondi ad hoc per contrastare gli effetti negativi della pandemia.
Fondo di 10 milioni per piccole e medie città d’arte, borghi e Comuni: chi può richiederlo
Con il decreto 8 ottobre 2021 sono stati definiti i requisiti per l’assegnazione e le modalità di erogazione del riparto del fondo di 10 milioni di euro, per l’anno 2021, finalizzato a sostenere le piccole e medie città d’arte e i borghi particolarmente colpiti dalla diminuzione dei flussi turistici dovuta all’emergenza Covid. Come stabilito dal legislatore, possono concorrere all’assegnazione del fondo per il sostegno le piccole e medie città d’arte, i borghi e i Comuni che presentano i seguenti tre requisiti:- popolazione residente ISTAT alla data del 1° gennaio 2020 inferiore ai 60.000 abitanti;
- presenza dell’ente nella “Classificazione ISTAT dei comuni italiani in base alla categoria turistica prevalente” determinata da vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica, ancorché non esclusiva;
- diminuzione, superiore alle 50.000 unità, delle presenze nelle strutture turistico-ricettive del territorio comunale tra gli anni 2019 e 2020, registrate dall’ISTAT nella rilevazione del “Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi per tipologia ricettiva, residenza dei clienti e comune di destinazione”.
Come fare domanda per accedere al Fondo piccole e medie città d’arte, borghi e Comuni
Le amministrazioni locali ammesse all’assegnazione del fondo possono presentare la richiesta di contributo per un solo progetto del valore massimo, comprensivo di IVA e di qualsiasi altro onere, non superiore a 200.000 euro. Il progetto deve inoltre contenere misure per la promozione e il rilancio del patrimonio artistico sito nel comune che presenta la domanda, riguardanti:- eventi intesi a promuovere la conoscenza del patrimonio artistico, facilitando il coinvolgimento di cittadini e portatori di interessi;
- iniziative volte ad aumentare la fruizione del patrimonio artistico, ampliandone l’accessibilità a tutte le categorie di utenti in modo sostenibile e inclusivo;
- attività di studio e ricerca sul patrimonio artistico cittadino da diffondere tramite elaborazione e attuazione di progetti formativi e di aggiornamento;
- promozione e comunicazione, anche digitale, del patrimonio artistico e delle attività di valorizzazione a esso dedicate;
- servizi di assistenza culturale e di ospitalità per il pubblico.
- qualità, in termini di originalità e innovatività, nonché multidisciplinarietà, ricchezza e approfondimento dei contenuti;
- capacità di comunicazione del progetto;
- accessibilità, in termini di capacità del progetto di coinvolgere varie fasce di pubblico e di essere da queste fruibile;
- sostenibilità, in termini di durata nel tempo, impatto ambientale e ricaduta sociale del progetto;
- efficacia ed economicità, in termini di capacità del progetto di raggiungere gli obiettivi e le finalità prefissati con un rapporto costi-benefici proporzionato.
A quanto ammonta il contributo
Il contributo ai progetti selezionati è erogato dal Ministero dell’interno direttamente al Comune beneficiario. I versamenti avverranno in tre tranche, ovvero:- fino al 20 per cento del finanziamento, quale anticipazione, a richiesta del Comune;
- la restante somma dovuta, sulla base degli stati di avanzamento lavori o delle spese maturate dall’ente, debitamente certificati dal Responsabile unico del procedimento, fino al raggiungimento del 90 per cento della spesa complessiva;
- il residuo 10 per cento è liquidato a seguito dell’avvenuto collaudo e/o del certificato di regolare esecuzione.
