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Asfalto riciclato: la soluzione Cea certificata Tüv

In collaborazione con la Mapei, la Cea di Bologna ha messo a punto un particolare tipo di asfalto riciclato, che ha ottenuto la certificazione Tüv
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Asfalto riciclato: la soluzione Cea certificata Tüv

Le nuove frontiere sulle pavimentazioni stradali prevedono soluzioni sempre nuove. E dopo l’asfalto al grafene ecco anche l’asfalto riciclato made in Italy.

Ridurre, riutilizzare e riciclare: il mantra è noto, e negli ultimi tempi – causa crisi climatica ed economica in primis – lo si legge e lo si ascolta ovunque.

Riciclare è l’imperativo categorico per aiutare l’ambiente, anche senza considerare la problematica dei rifiuti che riempiono le discariche, e dare nuova vita ai materiali anziché disfarsene è l’unica via.

Questo approccio al riciclo, che viene definito economia circolare, trova piena applicazione nel settore delle infrastrutture, e con un valore stimato in circa 300 miliardi di euro in Europa, rappresenta una strada imprescindibile per il futuro sviluppo economico.

Strade in asfalto

Negli Usa, ad esempio, per circa il 95 per cento delle strade esistenti si utilizza asfalto riciclato, per un totale di 100 milioni di tonnellate.

In Italia ci sta pensando l’azienda bolognese Cea, specializzata nel settore delle costruzioni, che in collaborazione con Mapei ha messo a punto uno speciale asfalto completamente riciclato, e certificato dall’ente tedesco Tüv.

Una soluzione interessante, che abbatte i costi in modo considerevole, ma soprattutto risponderebbe alla necessità dello smaltimento dei risultati di scavo, usati appunto nella formulazione del nuovo prodotto.

Vantaggi e usi

Al momento l’asfalto riciclato viene utilizzato per lavori di copertura e ripristino, ma sono previsti utilizzi ben più ampi, per realizzazioni stradali più complesse.

Ma usare l’asfalto riciclato per la realizzazione di infrastrutture può rappresentare davvero una buona scelta?

Senza considerare i molti requisiti necessari per la produzione di asfalto vergine, come accennato l’utilizzo di asfalto riciclato abbatte decisamente i costi.

Innanzitutto è ridotto il fabbisogno di materie prime, tra le quali il petrolio, e sono ridotti anche i tempi di lavorazione: il riciclo di questo materiale rende quindi tutto più economico.

Non solo, in piena crisi climatica l’asfalto riciclato può fare molto per l’ambiente, poiché essendo difficilmente smaltibile, il suo riciclo permette di non produrre rifiuti riducendo al minimo gli sprechi.

Prestazioni

Nella lavorazione dell’asfalto riciclato il catrame rimane all’interno, consentendo al resto dei materiali di rimanere compatto senza perdere semmai aumentando le proprietà adesive.

L’asfalto riciclato, infatti, ha un’ottima tenuta nelle stagioni umide e invernali, ed e ideale per i luoghi con frequenti nevicate e piogge.

La ricerca Cea

“Questo prodotto – ha dichiarato il presidente di Cea, Giuseppe Salomoni – è il risultato di un anno e mezzo di lavoro, in collaborazione con l’Università di Bologna. Non è stato semplice mettere a punto l’equilibrio giusto per raggiungere i parametri richiesti dal Tüv riutilizzando dall’80 al 100 per cento dei materiali scavati, quando oggi sul mercato si arriva a una percentuale di recupero degli inerti al massimo del 50.”

“Il lockdown – prosegue – è stato un momento di stop dei cantieri che ci ha consentito di concentrarci sui test e accelerare i tempi. Adesso occorre però che siano le istituzioni locali ad aggiornare i regolamenti per permettere il completo reimpiego degli inerti ‘riciclati’ certificati perché in molti casi le norme comunali per la gestione dei cantieri sono datate e nei capitolati non si permette l’utilizzo di materiale di risulta in misura superiore al 30 per cento”.

Qualità

La certificazione ottenuta dal Tüv è di fondamentale importanza, poiché non tutti gli asfalti riciclati sono uguali, segnando importanti differenze di prestazioni.

Per questo garantire la qualità del prodotto è un passo cruciale affinché il suo utilizzo venga ratificato e applicato in maniera più ampia.

Il riciclo è l’opzione migliore in ottica ambientale ed economica, ed è un modo efficiente per risparmiare, prevenire gli sprechi e non aggiungere materiali non biodegradabili.

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