PFAS: su quali novità normative e specificità è bene aggiornarsi?
Il 29 aprile l’Agenzia Europea per l’ambiente ha pubblicato uno documento di approfondimento sul tema dei PFAS, sostanze di cui si sta parlando molto e che stanno caratterizzando una serie di novità normative.
Perché queste sostanze sono oggetto di grande attenzione? Fondamentalmente per due motivi: da un lato si tratta di sostanze ampiamente utilizzate in vari contesti e per varie tipologie di utilizzi, e dall’altro per le caratteristiche di queste sostanze.
Per quanto riguarda gli usi, si tratta di sostanze ampiamente presenti in prodotti di consumo (tessuti, padelle antiaderenti, elettronica e mobili) ed in utilizzi industriali (macchinari, filtri, lubrificanti, guarnizioni e membrane).
Dal punto di vista delle caratteristiche di queste sostanze, si tratta di sostanze che determinano impatti di grande entità ed irreversibili: sono sostanze bioaccumulabili nell’uomo e nell’ambiente, e presentano un’elevata mobilità (e, quindi, possono determinare un inquinamento anche a grande distanza dalla sorgente di emissione).
PFAS e novità: certezze e carenze
Uno degli aspetti che mette in evidenza l’agenzia europea per l’ambiente in questo documento è che, nonostante le forme polimeriche siano ampiamente presenti come utilizzi, le conoscenze disponibili sugli effetti dei PFAS riguardano le forme non polimeriche. Per le forme polimeriche si ha la certezza del fatto che sono molto persistenti.
Un’altra carenza che si riscontra riguarda l’identificazione dei PFAS polimeri utilizzati in UE, e questo è dovuto principalmente al fatto che il regolamento reach non prevede l’obbligo di registrazione per i polimeri.
Il documento illustra con un certo dettaglio le varie fasi del ciclo di vita di questi polimeri.
Quali le conclusioni cui si giunge nel documento?
La strategia dell’UE sulle sostanze chimiche per la sostenibilità (CSS) (CE, 2020) ha incluso diverse azioni che hanno preso di mira i polimeri PFAS. I polimeri PFAS sono attualmente utilizzati in un’ampia gamma di sistemi e specialità, tra cui le tecnologie verdi, dispositivi medici, difesa e aerospazio. In generale, contribuiscono ad aumentare la durata e le prestazioni dei prodotti, con conseguenti benefici per la società.
Tuttavia questi benefici sono messi in discussione dalle evidenze sul potenziale impatto sull’ambiente e sulla salute umana: In questo contesto, la Commissione ha espresso il proprio impegno a fare chiarezza sui PFAS nell’ambito del Pacchetto Industria Chimica, previsto per la fine del 2025.