Le navi a idrogeno potrebbero dare finalmente una spinta alla sostenibilità ambientale. A che punto siamo?
L’impiego e il consumo energetici per far navigare una nave sono enormi, circa
2.500 barili di combustibile per una nave media, e con il trasporto mondiale su acqua sempre più inarrestabile e il conseguente aumento del numero di navi la preoccupazione per la
sostenibilità dell’impresa è molto alta.
Dati certi l’attivismo per il clima e la responsabilità politica e scientifica di settore, è altrettanto certo che il
ricorso alle energie rinnovabili sia più che un impegno futuro, piuttosto un’
urgenza del presente.
Per ridurre le emissioni, oltre a una serie di accorgimenti tecnologici, è fondamentale
decarbonizzare completamente i trasporti – e sarà necessario se il mondo deve rimanere entro limiti di temperatura sicuri –, e deve essere quindi trovato un
sostituto per i combustibili fossili.
Idrogeno, combustibile green
L’utilizzo dell’idrogeno è una delle idee più considerate, pur non essendo l’unica opzione di carburante alternativo (ad esempio, ci sono i
biocarburanti – combustibili ricavati da materiali vegetali o rifiuti animali –, ma questi hanno una vasta gamma di usi pianificati in altri settori, e la loro produzione sostenibile resta limitata; così come le batterie caricate con
elettricità rinnovabile hanno limiti sulla capacità di alimentazione – le grandi navi che attraversano gli oceani avrebbero semplicemente bisogno di troppe batterie per funzionare solo con queste).
Tuttavia, l’idrogeno, che può essere ottenuto senza combustibili fossili, utilizzando energia rinnovabile per scindere l’acqua in un processo chiamato
elettrolisi, richiede un iter produttivo
abbastanza costoso, con un attuale 0,1% di utilizzo.
Al momento comunque rappresenta la
principale speranza di carburante per spedizioni rispettoso del clima: “L’idrogeno verde può essere davvero
privo di emissioni per l’intero ciclo di vita – afferma
Marie Hubatova, dell’Environmental Defense Fund di New York – Ciò significa dal punto in cui il combustibile viene estratto, o prodotto, fino al punto di combustione”.
Navi a idrogeno in Italia
I primi traghetti alimentati a idrogeno operativi
in Italia potrebbero fare il loro esordio già in
meno di due anni. Dalla Norvegia rimbalza infatti la notizia che la società
Green Ships, azienda di progettazione navale fondata nel 1990 e guidata da Per Kavli, starebbe lavorando al progetto di realizzare e impiegare nel Mediterraneo innovativi
traghetti alimentati a idrogeno.
Più precisamente, secondo quanto riferisce la testata specializzata norvegese Maritimt Magasin, il progetto è quello di costruire
due grandi navi RoPax alimentate a idrogeno e destinate a operare sulla rotta che collega il sud della Francia, con la Corsica e la Sardegna. Più precisamente i porti scalati saranno, stando a quanto riporta il giornale specializzato,
Nizza, Ajaccio e Porto Torres.
La società Green Ships avrebbe già firmato una lettera d’intenti con il cantiere navale
Fosen Shipyard, anch’esso norvegese, per queste due nuove costruzioni il cui completamento avverrebbe già entro due anni. Più precisamente si parla di
fine 2022 per l’entrata in servizio della prima unità ed
estate 2023 per la seconda.
Il progetto di navi alimentata a idrogeno curato da Green Ships riguarda traghetti lunghi
150 metri, con una capacità per accogliere a bordo
1.200 passeggeri e trasportare 340 euro a 20 nodi di velocità.
Quale sarà la compagnia di navigazione che in concreto opererà queste navi ad oggi ancora non è noto. Ma, considerando i porti che queste nuove costruzioni pare siano destinate a scalare (Nizza, Ajaccio e Porto Torres), il pensiero va subito a
Corsica Ferries. Nel 2018 il numero uno della compagnia corsa, Pierre Mattei, aveva annunciato l’intenzione di
investire in due traghetti green (alimentati a Gnl) con una capacità di carico di 2.200 passeggeri e 700 veicoli ma fino ad oggi a quegli annunci non aveva fatto seguito nessuna firma di contratti.