Inquinamento

CO2 e inquinamento: i livelli in atmosfera tornano a salire

Nonostante il lockdown le emissioni di CO2 aumentano e addirittura sfiorano picchi altissimi, come dimostra uno studio dello Scripp Institution
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CO2 e inquinamento: i livelli in atmosfera tornano a salire

L’unico effetto positivo di questa pandemia è stata la riduzione dei livelli CO2 in atmosfera. Ma si è trattato realmente di un dato promettente, come sembrava e si sperava?

Alcune risposte arrivano dallo studio di uno dei centri più antichi e più grandi per la ricerca scientifica della Terra e dell’Oceano, lo Scripps Institution of Oceanography di La Jolla – San Diego (California) in collaborazione con la National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa).

E purtroppo i risultati della ricerca non sono confortanti.

Dall’osservatorio di Mauna Loa (Hawaii), che si trova su un vulcano spento nel mezzo dell’Oceano Pacifico, in posizione ideale per campionare l’aria ben miscelata – indisturbata da fonti di inquinamento locale o dalla vegetazione – hanno tratto svariati dati. Tra cui il più preoccupante è appunto quello che riguarda appunto la presenza di anidride carbonica nell’aria.

Altissimi livelli di CO2

Nel mese di questo maggio 2020 è stato raggiunto il picco di 417,1 ppm, un livello che non ha eguali nell’atmosfera da diversi milioni di anni.

Il valore del picco di quest’anno è stato di 2,4 ppm in più rispetto al precedente di 414,7 ppm registrato a maggio 2019. I valori mensili di CO2 a Mauna Loa hanno superato per la prima volta quota 400 ppm nel 2014.

© Scripps Institution of Oceanography, UC San Diego

Questo risultato, già sorprendente di per sé, risulta ancora più demoralizzante poiché il lockdown di mezzo mondo aveva sulle prime indicato un’inversione di tendenza di questo fattore.

Le politiche governative mondiali durante la pandemia da Covid 19 hanno drasticamente modificato i modelli di domanda di energia, portando così a un effettivo calo delle emissioni.

Una speranza durata poco

Secondo lo studio dello Scripps le emissioni globali giornaliere di CO2 sono diminuite del 17 per cento all’inizio di aprile, a causa del lockdown globale, con conseguenti riduzioni dei trasporti e dei consumi. Le emissioni nei singoli paesi sono diminuite in media del 26 per cento.

“Lo so, sorprende che questa pandemia non abbia potuto fare di più per abbassare i livelli di CO2”, rivela Ralph Keeling, a capo del programma di ricerca Scripps a Mauna Loa. “Ma l’accumulo di CO2 è un po’ come la spazzatura in una discarica. Noi continuiamo a emettere anidride carbonica, lei continua ad accumularsi.”

“La crisi ha rallentato le emissioni, ma non abbastanza, come abbiamo notato a Mauna Loa. Ciò che conta adesso, però, è trovare un modo per uscire da questa situazione”, ha detto Keeling.

La corsa è ancora lunga

Vari studi sul Climate Change, nel frattempo, ritengono che le azioni dei governi e gli incentivi economici post-Covid19 influenzeranno probabilmente il percorso globale delle emissioni di CO2 per decenni.

L’impatto sulle emissioni annuali del 2020 dipende dalla durata delle restrizioni per prevenire la diffusione del contagio da SarsCoV2, e dalle azioni correlate.

Se le condizioni pre-pandemiche ritornano entro la fine di giugno (quindi una scarsa possibilità) si avrà una diminuzione stimata attorno al 4 per cento. Se le condizioni restano attive fino alla fine del 2020 la diminuzione potrebbe attestarsi attorno al 7.

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