Innovazione

Treni a idrogeno, il primato spetta alla Germania

Tecnologia e innovazione e sostegno della mobilità: a due anni dall'annuncio i primi due treni verdi sono in esercizio e la Alstom ha ricevuto richieste anche dall'Italia
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Treni a idrogeno, il primato spetta alla Germania

Sono entrati in servizio nei giorni scorsi i primi due treni al mondo alimentati a celle combustibili a idrogeno. L’innovazione storica nel campo della mobilità sostenibile è a tinte franco-tedesche, coi treni in questione prodotti dallo stabilimento di Salzgitter (Bassa Sassonia) di Alstom (azienda transalpina con sede centrale a Saint-Ouen).

I due convogli, denominati Coradia iLint e operati dal gruppo ferroviario regionale EVB, convertono idrogeno e ossigeno in elettricità, eliminando le emissioni inquinanti in fase di propulsione. Viaggeranno nella tratta – lunga 100 chilometri – Cuxhaven-Bremerhaven-Bremervörde-Buxtehude, rimpiazzando parte dei precedenti veicoli diesel. Con un solo rifornimento i treni a idrogeno sono in grado di viaggiare tutto il giorno: l’autonomia è di 1.000 chilometri. Alstom ha previsto la messa in funzione di altri 14 esemplari nel 2021.

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Trasporto a idrogeno, trasporto sostenibile

Per il presidente del gruppo Alstom, Henri Poupart-Lafarge, si tratta di una vera “rivoluzione per la società e per il futuro della mobilità“.

Sempre nel 2021 entrerà in funzione una stazione di rifornimento fissa per i nuovi convogli negli spazi di EVB, la realizzazione della quale è parte di un contratto da 81 milioni di euro siglato nel 2017. Dal 2021 la rete ferroviaria EVB sarà composta unicamente da treni alimentati a idrogeno.

Stefan Schrank, product manager di Alstom nell’ambito del progetto Coradia iLint, commenta così: “Va tenuto conto che il treno a idrogeno è perfetto per le reti non elettrificate, che in Germania sono il 40% circa del totale. Il costo per elettrificare un singolo chilometro di rete è di circa 1-1,5 milioni di euro“.

Alstom ha ricevuto manifestazioni d’interesse per la realizzazione e messa su binario di treni alimentati a idrogeno anche da parte delle regioni italiane Trentino-Alto Adige e Toscana. Si sta valutando, in questo senso, la possibilità di accedere a fondi europei per cofinanziare l’operazione.

I treni a idrogeno comportano un costo maggiore iniziale rispetto ai normali convogli diesel. Dopo 10 anni, però, si rientra dalla spesa, stante l’autonomia maggiore e le gli importi minori per i rifornimenti; i restanti 20 anni di vita del treno portano l’investimento in attivo.

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