In tutta Europa, non è solo una prerogativa di Salonicco, sono sempre più numerosi i progetti che, spesso a livello ancora sperimentale, cercano di coniugare la sostenibilità e l’attenzione all’ambiente con la tecnologia in continuo sviluppo dei
processi di stampa 3D attraverso nuove strade per il
riciclo dei rifiuti, verso l’obiettivo di realizzazione di un’
economia circolare, in grado di rigenerarsi trasformando tutto ciò che viene prodotto.
The New Raw, studio basato a Rotterdam nato da
Foteini Setaki e Panos Sakkas, e il suo
Print your City sono uno degli ultimi esempi di avvio di un progetto che, attraverso le possibilità oggi offerte dall’
additive manufacturing in laboratori appositamente realizzati, sta lavorando per riciclare diverse tipologie di rifiuti di plastica domestica trasformandola in elementi di arredo che nella città greca di
Salonicco hanno anche iniziato a trovare un loro posto dentro gli spazi urbani.
Il progetto Print your City
Avviato in Olanda nel 2017, quando il supporto della municipalità di Amsterdam ha permesso di realizzare il primo prototipo di una panchina ottenuta dalla trasformazione della plastica domestica,
Print your City nasce come progetto di ridisegno degli spazi urbani costruendosi impostato su tre pilastri:
riciclo, stampa 3D e partecipazione.
L’
idea di base è piuttosto semplice: creare una nuova occasione di riciclo di uno dei materiali più diffusi e inquinanti, la plastica, producendo contemporaneamente oggetti che riescano ad abbellire gli spazi della città. L’
additive manufacturing è il mezzo attraverso cui diventa possibile realizzare un processo che richiede la partecipazione fattiva dei cittadini.
Dal Pet alla panchina
Il
punto di partenza si trova infatti nelle case di Salonicco, luoghi di “produzione” di rifiuti che poi diventano spazzatura. Il conferimento della plastica nei contenitori della raccolta differenziata è il
secondo passo che, attraverso l’accordo con la municipalità che gestisce il processo di smaltimento, permette di ottenere la materia prima poi lavorata:
polipropilene (il PP dei tappi per le bottiglie, delle custodie dei cd, le capsule del caffè e i bicchieri e le stoviglie monouso),
polietilene (il PE dei comuni sacchetti di plastica, dei flaconi per detersivi e, ancora, dei tappi) e
polietilene tereftalato (il PET di tantissimi contenitori per uso alimentare, delle bottiglie e di molti film e pellicole).
Il conferimento della materia prima raccolta in un laboratorio e la sua lavorazione attraverso un processo che prima la tritura e poi la trasforma nel filler di una stampante 3D è il
terzo passo, che affida la produzione degli arredi, il
quarto e finale, a un robot che li plasma con il suo braccio meccanico collegato al computer su cui si impostano i modelli tridimensionali degli oggetti.
Salonicco e lo Zero Waste Lab
L’esperienza che The New Raw sta portando avanti nella città greca si colloca
all’interno di un’iniziativa più ampia che,
voluta e supportata da Coca Cola Greece che l’ha ufficialmente presentata all’ultima Thessaloniki International Fair, lavora per realizzare a Salonicco la realtà di una città a zero rifiuti attraverso progetti concreti e la sensibilizzare dei cittadini verso il problema dei rifiuti, della loro riduzione e della loro trasformazione:
Zero Waste City.
L’idea di marketing alternativo della Coca Cola
Portato avanti in parallelo al programma Recycle at the Beach con cui Coca Cola Foundation vuole occuparsi della pulizia delle spiagge cittadine, Zero Waste City ha messo in piedi un laboratorio, lo
Zero Waste Lab, in cui una stampante 3D ha trasformato la plastica proveniente dalla raccolta differenziata e dal conferimento diretto degli abitanti nei
primi 10 esempi di arredi e sedute: colorati, ergonomici o disegnati per accogliere al loro interno alberi e verde e accessoriati in molti modi diversi con rastrelliere per biciclette, piccoli attrezzi per il fitness, ciotole per abbeverare i cani o scomparti per libri, sono stati poi posizionati a titolo dimostrativo l’estate scorsa lungo Nea Paralia, il lungomare della città.
Il progetto che coinvolge la città di Salonicco, è oggi entrato nella sua
seconda fase, che, dopo il successo della prima, sta coinvolgendo sempre di più la popolazione. A fine 2018 il
sito ha infatti lanciato un primo
sondaggio in cui quasi 3.000 cittadini hanno espresso la loro opinione e le loro preferenze sulla tipologia e sulle forme del loro nuovo elemento di arredo urbano indicando anche la posizione in cui avrebbero voluto vederlo in città: nuovi pezzi colorati, dalle forme organiche e curve e accessoriati in modo variegato (con rastrelliere per biciclette, tavoli, sedute e ciotole per abbeverare i cani) sono così stati posizionati fra le aiuole di piazza Hanth, diventata oggi un primo punto di intervento destinato a precederne molti altri, cercando di
realizzare l’obiettivo di riciclare 4 tonnellate di plastica.