Innovazione
Roma Fiumicino: riparte la sperimentazione dell’asfalto al grafene
Con la ripresa dei voli riparte anche il test su una delle vie di rullaggio rivestita con un asfalto additivato di grafene e plastica dura
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L’aeroporto di Roma Fiumicino ha iniziato una nuova sperimentazione. È stato infatti posato uno speciale asfalto al grafene e materiale plastico su 100 metri di una delle sue vie di rullaggio. Il test della nuova pavimentazione, partito ufficialmente a inizio anno, si è interrotto bruscamente a causa del Coronavirus. Adesso potrà riprendere con la progressiva maggiore riapertura dello scalo.
L’asfalto con Gipave
L’asfalto posato utilizza il Gipave, uno speciale componente che promette di rendere le pavimentazioni più durature e sostenibili. Il progetto è sviluppato dall’azienda bergamasca specializzata Iterchimica con G.Eco (parte del Gruppo A2A), l’Università di Milano Bicocca e i britannici Directa Plus. Lo studio di Gipave ha ottenuto anche il supporto di fondi pubblici ed europei. Il gruppo ha vinto un bando da 6 milioni di euro promosso da Regione Lombardia che era parte del POR FESR 2014-2020. La procedura rientrava in alcuni degli assi portanti tra cui il rafforzamento di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione e la promozione della competitività delle PMI.100 metri di pista per un test
Gipave è un additivo supermodificante polimerico a base di grafene e una specifica tipologia dura di plastica riciclata. L’intervento realizzato a Fiumicino rientra nel piano di manutenzione programmata delle infrastrutture dell’aeroporto. E che prevede il rivestimenti di un tratto lungo 100 metri e largo 8 metri di uno degli spazi di spostamento degli aeromobili, la via di rullaggio Alfa, che normalmente è percorsa da velivoli destinati ai voli intercontinetali. I ricercatori hanno realizzato in modo diverso i 100 metri di superficie da testare, per rendere più facile e diretta la verifica. I primi 50 metri della carreggiata sono stati realizzati con materiali additivati al grafene e plastica. L’additivo supermodificante polimerico è stato impiegato nel rifacimento di tutti gli strati della sezione stradale: i 15 cm della base, i 10 cm del binder e i 5 cm dello strato di usura. Per i restanti 50 metri i ricercatori hanno invece utilizzato una tipologia di asfalto più tradizionale e tipico di questa particolare tipologia di interventi, additivato con polimeri. La stratigrafia stradale è la stessa del tratto precedente. Il materiale di base utilizzato per entrambe le pavimentazioni è il fresato d’asfalto proveniente da pavimentazioni riciclate. Dalle strade per le automobili a quelle per gli aeromobili, il passo è importante, soprattutto perché questa è la prima applicazione in ambito aeroportuale. Lo è innanzitutto per la tipologia del luogo, estremamente delicato e richiedente sicurezza assoluta. Ma lo è anche per una tipologia di mezzi il cui peso e dimensioni ne determinano una rapida usura. La taxiway Alfa è infatti luogo di transito di un elevato numero di aerei di classe E ed F, che comprendono i Boeing 777 e gli Airbus A380.I test che hanno preceduto Roma Fiumicino
L’aeroporto di Roma è il primo scalo intercontinentale al mondo a sperimentare un particolare tipo di asfalto che tuttavia ha già visto diversi utilizzi. La prima posa è stata effettuata nel Lazio, su un tratto di 1 km della provinciale Ardeatina. Un accordo con la Città Metropolitana di Milano ha portato quindi al rifacimento dei manti di 200 metri del collegamento stradale Milano-Meda e 600 metri della SP 40 Lacchiarella. L’asfalto con grafene e plastica è stato utilizzato anche lungo 800 metri della Circonvallazione Fabriciano a Bergamo e su 1 km della SP 62 nei pressi di Laimburg, in provincia di Bolzano.