Innovazione

Mascherine chirurgiche: una novità in argento

La start-up Almain in collaborazione con la Kolzer di Milano ha utilizzato una ricerca dell’ospedale Niguarda per mettere a punto mascherine chirurgiche in argento
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Mascherine chirurgiche: una novità in argento

E se il futuro delle mascherine chirurgiche fosse l’argento?

L’attività antibatterica dell’argento ha trovato da tempo una varietà di applicazioni mediche poiché la sua tossicità per le cellule umane è considerevolmente inferiore rispetto a quella per i batteri.

Fin dai primi documenti storici l’attività antimicrobica dell’argento sembra essere nota.

Erodoto (484 a.C.-430 a.C.), ad esempio, descrive come Ciro II di Persia, quando andava in guerra, portava con sé tra le sue provviste dell’acqua bollita conservata in flaconi d’argento.

Un test e un progetto importanti

Col tempo il dibattito su questo metallo come elemento medicale si è fatto sempre più intenso. Più di recente, nel 2008, l’ospedale Niguarda di Milano ha condotto alcuni test che hanno dimostrato come le nanoparticelle d’argento inibiscano anche le infezioni da virus, prevenendo così l’ingresso virale.

La Almain, un’azienda specializzata nel trattamento di superfici di alluminio, ha approfondito la ricerca dell’ospedale Niguarda. E grazie alla collaborazione con la Kolzer di Milano ha messo in piedi un interessante progetto, quanto mai utile per questa pandemia da Covid19.

La Kolzer produce macchine di rivestimento in vuoto tramite la tecnica dello sputtering, una lavorazione che consente di depositare il metallo su qualsiasi superficie con efficienza, uniformità e funzionalità.

Mascherine chirurgiche in argento

Con un post Instagram dello scorso 31 marzo la Almain ha ufficialmente annunciato il progetto di rivestimento delle mascherine chirurgiche in TNT con argento.

Sul loro sito a oggi sono disponibili per l’acquisto due tipi di mascherina, SION A01 e SION B01, la cui efficacia è stata ampiamente provata.

Come riportato nel loro comunicato, «alcune tecnologie ci permettono di produrre ex novo quanto ci serve, altre ci consentono rinnovare e migliorare quanto già esistente aumentandone le capacità performative. Oggi sentiamo questa possibilità particolarmente utile».

Una svolta senz’altro da tenere d’occhio per poter convivere col virus in maggior sicurezza.

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