Innovazione

Growing Matter(s), i miceli per parlare di sostenibilità

A Milano una finestra sui materiali bio-based e sulle prospettive per il mondo dell’architettura
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Growing Matter(s), i miceli per parlare di sostenibilità

I biomateriali, materiali bio-based, derivati da risorse rinnovabili di origine biologica, si stanno guadagnando sempre più spazio nel settore delle costruzioni grazie alla loro intrinseca sostenibilità ambientale. Tra i più diffusi, e in un certo senso già ‘consolidati’, ci sono il legno, la canapa, la paglia, il sughero, la terra cruda e anche le bioplastiche. Tra i più sperimentali, e in qualche modo affascinanti e promettenti, ci sono invece i materiali derivati dagli organismi viventi: piante, animali, enzimi e microrganismi come batteri, lieviti e funghi.

Il loro utilizzo può offrire molti e indubbi vantaggi a un mondo delle costruzioni a cui è richiesto di reinventarsi. Ne riducono l’impronta di carbonio, sono biodegradabili e riciclabili, possono promuovere l’uso di risorse locali, favorendo la transizione verso un’economia circolare e la nascita di filiere. La ricerca è vivace e in molte parti del mondo sta coinvolgendo università, istituti, fondazioni e anche architetti nello studio e nella sperimentazione sul campo.

L’importanza di crescere in 80 sfere rivestite di miceli

Growing Matter(s) ha portato tutti questi temi nel programma della Milano Design Week, rendendo il micelio, la rete di filamenti che costituisce le radici dei funghi, veicolo per comunicare l’importanza dei biomateriali nelle costruzioni. Ha contemporaneamente aperto una finestra su una parte delle ricerche e attività oggi in corso, tra Italia e nord Europa. Il progetto, un’installazione con conferenza di apertura, è promosso dallo studio danese Henning Larsen con il Material Balance Research Lab del Politecnico di Milano e il supporto di Ramboll Foundation e Rimond.

A cavallo tra design e sperimentazione, tra architettura e costruzione, l’installazione è stata allestita al Politecnico, sulla copertura piana del campus di Rpbw. È composta da una semplice e regolare gabbia di tubolari metallici che sostiene una composizione di 80 sfere completamente rivestite di miceli. Uguali ma tutte diverse, hanno una struttura a base di legno intrecciato che è stata colonizzata da Pleurotus Eryngii e Pleurotus Ostreatus coltivati su un substrato organico costituito da canapa, farina e zucchero. Sulla loro superficie esterna, i miceli sono diventati principale biomateriale e collante del composito naturale che le ha rivestite. Successivamente, alcune sono state stabilizzate attraverso un’essiccazione a basse temperature, mentre altre sono state lasciate libere di proseguire in una crescita che ha prodotto alcuni funghi.

Tutto questo processo biologico è avvenuto in Olanda, ‘off-site’ nelle stanze di coltivazione di Spore.nl, e ha richiesto circa 4 settimane di crescita a temperature controllate comprese tra 24° e 30° C.

Biomateriali nelle costruzioni: una ricerca promettente

La ricerca sui biomateriali è particolarmente sviluppata in nord Europa, dove si contano esperienze di ricerca e produttive destinate al mondo delle costruzioni che hanno, ad esempio, portato The Growing Pavilion alla Dutch Design Week 2019, ma anche progetti di ricerca come il “Mycellium-Based Materials for Product Design” all’Università di Eindhoven. Gli stessi temi sono alla base del sistema climatico circolare ricostruito nel padiglione olandese di V8 Architects a Expo Dubai 2020 (svoltosi nel 2022 causa pandemia) che ha anche coinvolto l’azienda italiana Mogu (Inarzo, Varese) nella fornitura di pavimentazioni in composito a base di micelio con finitura in resine biocompatibili. Il micelio è stato anche protagonista di “In Vivo”, il padiglione belga alla Biennale di Architettura di Venezia 2023 curata da Bento e Vinciane Despret: l’edificio era interamente occupato da un telaio in legno rivestito con pannelli di micelio poggiati su una pavimentazione in terra battuta.

Anche Henning Larsen, studio basato a Copenaghen, sta da tempo investendo nella ricerca e sperimentazione sui materiali e nella promozione di un’architettura più leggera. Nel 2023 ha prodotto e promosso Changing Our Footprint, con cui ha messo in mostra i passi compiuti nella costruzione di un futuro più sostenibile attraverso i suoi progetti. Ma anche pubblicazioni come “Plant a Seed, che affronta il mondo dei materiali bio-based attraverso uno dei più diffusi, il legno.

Prospettive e utilizzi

È ormai risaputo che i miceli hanno caratteristiche preziose per il mondo delle costruzioni. Oltre a essere completamente naturali, sono caratterizzati da una buona resistenza meccanica e al fuoco e possono sopportare anche carichi elevati e alte temperature, a cui associano la capacità di autoriparazione con la crescita di nuovi filamenti. Hanno anche una bassa conducibilità termica e acustica.

L’architettura ha già in parte esplorato, sfruttato e anche messo in mostra queste caratteristiche producendo oggetti di design e strutture dalle forme organiche e leggere che finora non sono ancora riuscite a compiere il salto di scala. Già da tempo sono disponibili pannelli isolanti per chiusure verticali, orizzontali e coperture e finiture. Ma anche mattoni, come ha dimostrato nel 2014 Hy-Fi, il padiglione di tre piani realizzato a New York davanti al MoMA dai newyorchesi The Living, vincitori di The Young Architects Program. Ovviamente non mancano i tessuti, non solo per il settore dell’architettura e del design, e i prodotti per imballaggi.

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