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Zone a traffico limitato, ecco le Linee Guida del Mit

Non esiste solo l'area C: le zone a traffico limitato sono diversificabili e utili nei centri storici. Ma devono tener conto di numerose variabili
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Zone a traffico limitato, ecco le Linee Guida del Mit

Quando si pensa alle Zone a Traffico Limitato, probabilmente viene subito in mente il caso della città di Milano. L’Area C, introdotta nel 2012, in sostituzione dell’Ecopass a sua volta introdotto nel 2008, rappresenta l’area. Coincide con la Cerchia dei Bastioni, ed è delimitata da 43 varchi con restrizioni di accesso per alcune tipologie di veicoli. Ma c’è anche l’Area B, introdotta nel capoluogo meneghino nel febbraio 2019, che coincide con gran parte del territorio milanese, con divieto di accesso e circolazione per i veicoli più inquinanti.

Zone a traffico limitato, non solo a Milano

Negli ultimi anni nei comuni italiani, ad esempio nei centri storici, sono sorte sempre più Zone a Traffico Limitato. Ma come funzionano le ZTL nel dettaglio?
L’articolo 3 del “D.Lgs. n. 285 del 30 aprile 1992 – Nuovo Codice della Strada” definisce le Zone a Traffico Limitato come aree in cui l’accesso e la circolazione veicolare sono limitati ad ore prestabilite o a particolari categorie di utenti e di veicoli.

Il ruolo delle amministrazioni comunali

Nella maggior parte dei casi, le Amministrazioni Comunali inseriscono sul proprio territorio tali aree restrittive con lo scopo di:

  • mettere in sicurezza il proprio centro storico, garantendo aree pedonali protette e situazioni più a misura di bambino;
  • diminuire i livelli di inquinamento nelle zone centrali, considerando il traffico veicolare come principale responsabile dell’inquinamento dell’aria;
  • aumentare le entrate amministrative con il pagamento di un pedaggio urbano.

Le linee guida del Mit per le zone a traffico limitato

A questo proposito, lo scorso giugno il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tramite la Direzione Generale della Sicurezza Stradale, ha emanato le linee guida sulla regolamentazione della circolazione stradale e segnaletica nelle ZTL. Sono rivolte ai comuni che intendono istituire o modificare una ZTL esistente.
In questo modo tutte le amministrazioni comunali dispongono ora di un riferimento importante a cui tendere per le Zone a Traffico Limitato. L’obiettivo è quello di agevolare le procedure di autorizzazione all’installazione degli impianti di controllo automatico e, più in generale, realizzare sistemi segnaletici omogenei, coerenti e più facilmente riconoscibili dall’utenza stradale.

Le specifiche

Le indicazioni contenute nelle linee guida si applicano alle Zone a Traffico Limitato di nuova realizzazione. Ma servono anche alle ZTL esistenti sia nel caso di loro modifica e adeguamento sia nel caso si intenda attuare il controllo automatico degli accessi.

Esistono varie tipologie di Zone a Traffico Limitato:

  • ZTL permanenti con divieto generalizzato a tutte le categorie di veicoli;
  • ZTL variabili;
  • ZTL con divieto solo per alcune categorie di veicoli;
  • Aree pedonali.

Zone a traffico limitato permanenti

Le ZTL permanenti rappresentano le tipiche Zone a Traffico Limitato, con divieto generalizzato a tutte le categorie di veicoli. Fanno eccezione i mezzi di soccorso, come ad esempio le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, le ambulanze, i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie.
È facoltà delle amministrazioni comunali esentare dal divieto anche altre categorie, quali ad esempio i veicoli merci, specificando il periodo in cui è consentito il carico/scarico.
Inoltre in tali zone le amministrazioni possono concedere l’autorizzazione a determinate categorie di utenti, quali i residenti, i veicoli di trasporto pubblico locale e/o i veicoli elettrici.
Il segnale tipologico della ZTL indica sia i divieti sia le eccezioni. Esplicita in un unico pannello tutte le tipologie di categorie di veicoli e/o utenti, a cui si applica il divieto.

Zone a traffico limitato variabili

Le ZTL variabili, anziché in modalità permanente, introducono un divieto in modalità variabile nel tempo, in funzione delle diverse esigenze delle singole amministrazioni ed al fine di non estendere inutilmente ed ingiustificatamente il divieto a periodi non necessari.

La variabilità della ZTL può essere relativa a:

  • fasce orarie all’interno delle 24 ore;
  • giorni feriali e festivi all’interno della settimana;
  • giorni specifici della settimana;
  • mesi o periodi all’interno dell’anno solare.

La facoltà di realizzare ZTL variabili, pur rispondente alla finalità di contenere il disagio della limitazione, deve essere esercitata con molta attenzione poiché quanto più è articolata la variabilità tanto più è complessa la realizzazione della relativa segnaletica di varco, che deve risultare sempre di agevole ed immediata lettura da parte dell’utenza stradale.
In ausilio a tale criticità di dover esplicitare in modo chiaro la variabilità nella segnaletica fissa, intervengono i pannelli a messaggio variabile (per brevità PMV).

 

I divieti circoscritti

Le ZTL con divieto solo per alcune categorie di veicoli prevedono invece un divieto di circolazione all’interno della ZTL a particolari categorie di veicoli, come ad esempio:

  • veicoli di massa superiore a determinate soglie;
  • veicoli di dimensione superiore a determinate soglie;
  • veicoli trasportanti merci pericolose;
  • veicoli con determinate classi ambientali.

Nel caso di ZTL con divieto solo per alcune categorie di veicoli il segnale di varco deve assumere immediata e specifica valenza per i conducenti di tali categorie.
Infine le Aree Pedonali rappresentano un caso particolare delle ZTL, in cui la limitazione della circolazione riguarda tutte le categorie di veicoli a motore.
Si tratta, pertanto, di un’area riservata ai pedoni, quindi interdetta alla circolazione dei veicoli. Possono accedervi quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie.

Zone a traffico limitato e vivibilità

Le ZTL sono uno strumento molto utile per migliorare la vivibilità dei centri storici.

Ovviamente le Amministrazioni Comunali, in relazione alla conoscenza dei luoghi e delle specificità del contesto, dovrebbero avere la giusta sensibilità nell’istituire e/o estendere una ZTL, valutando anche:

  • la regolare circolazione nella rete viaria esterna alla ZTL;
  • la regolare circolazione anche all’interno della medesima ZTL;
  • segnalare i percorsi consentiti alle diverse tipologie di utenti e/o veicoli non autorizzati al transito nella ZTL, prevedendo che ci sia almeno una via di fuga;
  • disciplinare la circolazione all’interno di una ZTL in maniera omogenea, ovvero le tipologie di utenti autorizzati e gli eventuali orari di accesso devono essere identici in tutti i varchi;
  • le limitazioni della circolazione non devono produrre effetti negativi sulla viabilità di altri enti proprietari/gestori di strade, ed in particolare non devono costituire deviazioni ingiustificate dei flussi di attraversamento da un centro abitato ad un altro, ad eccezione dei casi in cui la deviazione avvenga su viabilità alternativa avente la funzione di by-pass del centro abitato.
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