Ingegneria

Riaperto il viadotto Montoro: un intervento di riparazione innovativo

Per la riparazione del viadotto Montoro utilizzati i martinetti per evitare la demolizione puntuale degli elementi interessati
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Riaperto il viadotto Montoro: un intervento di riparazione innovativo

Lo scorso 17 luglio 2020 è stato riaperto il Viadotto Montoro. La chiusura era stata disposta da Anas lo scorso 1 giugno 2020 per garantire la sicurezza della circolazione, a seguito di un controllo programmato che aveva evidenziato la necessità di un intervento di ripristino strutturale su uno degli elementi.

La riapertura prevede il transito , in entrambe le direzioni, sulla sola corsia di sorpasso, a tutte le categorie di veicoli, compresi i mezzi pesanti, ad esclusione dei trasporti eccezionali superiori a 44 tonnellate.

I lavori continueranno fino al completo risanamento del viadotto e la circolazione, provvisoriamente canalizzata sulla corsia di sorpasso in entrambe le carreggiate, è stata disposta parallelamente allo svolgimento di attività tecniche ancora in corso.

Viadotto Montoro: l’intervento

L’intervento, effettuato con modalità altamente innovative, ha consentito:

  • il sollevamento degli impalcati,
  • il recupero della verticalità della pila con speciali martinetti idraulici.

Questa complessa operazione ha permesso di evitare la demolizione di due campate del viadotto, riducendo sensibilmente la durata dei lavori. Segue la descrizione dell’intervento attraverso il video messo a disposizione da Anas.

Viadotto Montoro: i lavori di riparazione

L’intervento di consolidamento, effettuato con tecniche altamente innovative, avrà le seguenti peculiarità:

  1. Termine lavori: è stimato per la fine del mese di luglio. In caso di esito positivo di alcune indagini tecniche tuttora in corso, la riapertura potrà riguardare anche i veicoli pesanti, ad esclusione dei trasporti eccezionali.
  2. Tipologia di intervento:
    • Sollevamento degli impalcati;
    • Ripristino della verticalità della pila con speciali martinetti idraulici;
    • Suddetta operazione consentirà di evitare la demolizione di due campate del viadotto, riducendo sensibilmente la durata dei lavori.
    • Eventuali lavori di consolidamento dell’opera determinati dall’esito delle indagini, saranno eseguiti in costanza di traffico successivamente alla riapertura.
  3. Impresa affidataria:è stata individuata grazie ad Accordi Quadro stipulati da Anas in precedenza. L’affidamento dei lavori sarà quindi perfezionato in via d’urgenza nei prossimi giorni, senza necessità di ulteriori passaggi amministrativi.

Viadotto Montoro: l’accaduto

Lo scorso 5 giugno 2020 alle ore 12.00,  si è tenuta una riunione atta a definire un sistema di viabilità alternativa efficiente, che limiti il più possibile disagi e traffico durante la chiusura del Viadotto Montoro in corrispondenza del raccordo Terni – Orte.

Lo scorso 4 giugno il Mit ha attivato il piano di coordinamento con Anas, Enti locali, Prefetture e Comuni delle aree coinvolte in merito alle criticità riscontrate in corrispondenza del Viadotto Montoro (Narni).

Il Sindaco ha riepilogato la situazione: «Il viadotto è stato chiuso sabato – la premessa – perché la società ha rilevato una problematica su uno dei piloni. Si deve intervenire rapidamente perché va garantita l’incolumità delle persone che ci passano e va rimesso a disposizione del sistema viario: lo stop in entrambi i sensi e per tutti i mezzi ha comportato un notevole afflusso di veicoli, eufemismo, sul nostro territorio: una vera e propria invasione, di fatto la superstrada si è spostata dentro il territorio narnese. Non è possibile sostenere questa cosa per mesi. Improponibile ed intollerabile» (Fonte: Umbriaon.it)

Ad oggi sono stati individuati percorsi alternativi con uscita al casello autostradale di Orvieto e viabilità locale deviata su percorsi agevolati dal personale Anas che, su richiesta del Mit, sarà ulteriormente potenziato con la segnaletica stradale.

In attesa dell’esito dell’incontro, riportiamo qui di seguito alcune informazioni riportate nelle schede difettologiche delle Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti”.

Ponti e Viadotti: Difetto della sella Gerber

Si riporta qui di seguito il contenuto della Scheda difettologica corrispondente al N° difetto: c.a./c.a.p._24 delle linee guida dei ponti esistenti.

Descrizione Il difetto si riferisce all’indebolimento della sella dovuto al deterioramento del calcestruzzo e dell’acciaio.

I materiali possono essere soggetti a fenomeni di degrado tipici del calcestruzzo armato, quali vespai, perdita di copriferro, esposizione di armature, corrosione di armature, rottura di barre, ecc.

La situazione può essere aggravata dal congestionamento delle armature e dalla miniaturizzazione delle sezioni che rendono difficile la realizzazione di getti a regola d’arte.

Cause Il degrado delle selle Gerber può derivare da:

  • infiltrazioni di acqua dal soprastante giunto (imperfetta tenuta del coprigiunto,  scossaline assenti o deteriorate)
  • esecuzione di getti originari poco curati (vespai, copriferri ridotti, ecc.)
  • sottodimensionamento (armature insufficienti, mal poste, mal ancorate)
  • interventi di ripristino corticale mal eseguiti
Fenomeno di degrado correlati Il progredire dei deterioramenti può portare ad una riduzione significativa di capacità portante, fino al rischio di collasso della sella portante o della sella portata. Tenuto conto che tali particolari si trovano in strutture isostatiche il loro collasso comporta solitamente il collasso della campata per la quale la sella costituisce l’appoggio.

Ponti e Viadotti: Lesioni caratteristiche in zona appoggio

Si riporta qui di seguito il contenuto della Scheda difettologica corrispondente al N° difetto: Dif. Gen_4 delle linee guida dei ponti esistenti.

Descrizione Il difetto si riferisce ai danneggiamenti presenti nelle zone di appoggio a causa del funzionamento dell’appoggio stesso. Sono lesioni che possono presentarsi sia sulla parte che appoggia, sia sull’elemento di supporto (pulvino, baggiolo, mensola). Spesso nel caso di spalle in muratura, è presente un cordolo in calcestruzzo armato in sommità su cui trovano appoggio travi in calcestruzzo armato; il difetto in oggetto comprende anche le lesioni eventualmente presenti su tale elemento.
Cause Le lesioni si aprono a causa degli sforzi di trazione che nascono in seguito al mancato scorrimento degli apparecchi di appoggio mobili, il quale a sua volta può essere causato dal deterioramento dei materiali, dal bloccaggio o dal non corretto dimensionamento degli apparecchi.
Fenomeno di degrado correlati Il difetto è circoscritto nella zona di appoggio. Se le lesioni proseguono oltre una certa distanza dall’appoggio, esse non rientrano in questa tipologia di difetto.
Tale difetto è generalmente associato a fenomeni di degrado tipici degli apparecchi di appoggio.
Non si devono confondere con le lesioni da schiacciamento, che, a differenza di quelle nel caso in esame, hanno andamento definito e una causa diversa.
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