Ingegneria
Tav Torino-Lione, il sì definitivo: il Parlamento ratifica l’accordo
Un progetto “lungo” 25 anni e che prevede una nuova linea ferroviaria di 235 km: la ratifica del Parlamento avvenuta alla fine di dicembre equivale a un sì definitivo
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Ormai è arrivato il sì definitivo: dopo 25 anni di iter procedurale, proteste, partiti “contro” e fazioni “pro”, la Camera dei Deputati, con 285 voti a favore, 103 voti contrari e 3 astenuti, ha dato il via libera definitivo al disegno di legge di Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per l’avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.
La ratifica dello scorso 20 dicembre dà piena esecuzione all’Accordo siglato a Parigi il 24 febbraio 2015 a cui si aggiunge il Protocollo addizionale di Venezia, siglato l’8 marzo 2016, e l’annesso Regolamento dei contratti adottato a Torino il 7 giugno 2016. L’Accordo prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria internazionale di 235 km ad alta velocità-alta capacità rivolta al trasporto merci e passeggeri nella tratta fra Torino e Lione.
Una storia senza fine
Una storia “senza fine”, iniziata nel 1989 quando per la prima volta si iniziò a parlare di Tav, tanto che due anni dopo le Ferrovie italiane misero a punto il programma sull’Alta Velocità. Si dovette attendere il 2001, comunque, per avere primo Accordo sulla Tav siglato tra Italia e Francia, a conferma dell’impegno sottoscritto in un precedente accordo intergovernativo, concluso a Parigi il 15 gennaio 1996.
Il progetto ha subito molte trasformazioni, l’ultima nel 2015 con il taglio di quasi 60 km del tracciato inizialmente disegnato, con i treni che percorreranno la linea esistente. Ma è la realizzazione di una nuova galleria con due tunnel a binario semplice, fra la Val di Susa in Italia, e la Moriana in Francia ad aver suscitato le critiche e le proteste delle popolazioni dei comuni coinvolti. Proprio in Val di Susa, negli anni novanta, nasce il Movimento No Tav.
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L’opera in sintesi
Tecnicamente, si prevede la realizzazione di un tunnel di base di 57 km e di una sezione transfrontaliera che sul lato italiano si estende per 18,1 km, di cui 12,5 nel tunnel di base. È previsto essere a doppia canna con un binario in ciascuna canna, e sono previste quattro discenderie (tre in territorio francese e una in Italia) utilizzate sia in fase di scavo, sia a regime come uscite di sicurezza e pozzi di ventilazione. Inoltre, l’opera consiste in una parte in superficie nella Piana di Susa per 2,6 km e la connessione alla linea storica a Bussoleno per 3 km, di cui 2,1 km in galleria; galleria geognostica e di servizio della Maddalena di Chiomonte di 7,5 km.
La linea, nella tratta italiana, è in galleria per l’84% del percorso (68 km su 81 di tracciato, compresa la porzione di 12,3 km in territorio italiano del “tunnel di base”). In particolare si ipotizza un lungo tunnel (18,1 km) sotto la Tangenziale nord di Torino dal raccordo per Milano fino a corso Regina, dove il tunnel svolta sotto il futuro corso Marche fino allo scalo merci di Orbassano. Qui la linea riemerge per permettere il carico/scarico merci e si reimmette successivamente in una lunga galleria (18,5 km) in parte scavata a cielo aperto e in parte sotto la collina morenica di Rivoli, fino a Chiusa San Michele in val di Susa. Qui sbuca all’aperto per 1,1 km e rientra nella galleria Orsiera di 19,2 km fino a Bussoleno. Dopo un tratto scoperto di 2,8 km, la linea si immette nel tunnel di base transfrontaliera di 57 km. La pendenza massima del tunnel di base ammonta al 12.5‰.
SNCF ha la responsabilità della progettazione della tratta nazionale francese. Lunga 140 km, di cui quasi il 60% in opere sotterranee, questa sezione consentirà la circolazione passeggeri e merci. Tra Lione Saint-Exupéry e San Giovanni di Moriana è prevista la realizzazione di cinque tunnel sotto i massicci di Sainte-Blandine (km. 2,4), Dullin et de L’Épine (km. 15), Chartreuse (km. 25), Belledonne (km. 19,7), Glandon (km. 9,5).
Costi
Per quanto riguarda i costi, la relazione tecnica quantifica le risorse necessarie in quasi 2.600 milioni di euro.
L’Unione europea cofinanzierà la realizzazione della sezione transfrontaliera della Torino-Lione, prevedendo di coprire i costi del 40 per cento delle opere messe in atto fino al 2019.
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Corografia e profilo altimetrico della linea tra S. Jean de Maurienne e Torino. Fonte: Rete ferroviaria italiana (RFI) dai “Quaderni” dell’Osservatorio Torino-Lione (Presidenza del Consiglio dei Ministri)