Evoluzione e fine di un’epoca: la storia del Meccano, dal giocattolo iconico alle sfide dell’industria moderna
La storia del Meccano scrive il suo ultimo capitolo. Il gioco delle costruzioni Meccano ha permesso a molti giovani di acquisire abilità tecniche, anche se spesso senza rendersene conto, assemblando piastre metalliche con dadi, bulloni e viti. Le generazioni passate hanno trascorso ore di divertimento creando strani oggetti o riproducendo veicoli come trattori, gru e scavatori. Grazie a questi set da costruzioni, la passione per la tecnologia è stata trasmessa a molti bambini in tutto il mondo, portando Meccano ad essere uno dei marchi di giocattoli più noti in oltre 80 Paesi, fino a diventare oggetti da collezione
La nascita
Il Meccano è stato inventato nel 1898 dall’ingegnere britannico Frank Hornby. Hornby, che lavorava come contabile, aveva un grande interesse per la meccanica e la modellazione, e aveva già creato diversi modelli di treni giocattolo per i suoi figli. Tuttavia, questi modelli erano di difficile costruzione e richiedevano molta attenzione ai dettagli.
Hornby iniziò quindi a progettare un sistema di costruzione a base di parti standardizzate, che potesse essere assemblato in modelli più complessi e articolati. Questo sistema, che inizialmente chiamò “Mechanics Made Easy”, diventò poi il Meccano.
Il Meccano era costituito da parti in metallo forgiato, tra cui angoli, piastre e viti, che potevano essere unite tra loro con bulloni e dadi. Questo sistema di costruzione consentiva ai bambini di creare modelli di macchine, ponti, gru e altre strutture complesse, che erano sia esteticamente gradevoli che funzionali.
Gli anni del boom
Il Meccano ebbe un grande successo e venne esportato in tutto il mondo, diventando uno dei giochi più popolari per i bambini e gli adolescenti del XX secolo. Il kit di base era costituito da circa 50 parti, ma con l’aggiunta di kit supplementari e accessori, si potevano creare modelli sempre più complessi.
Negli anni ’30, Hornby introdusse il motore elettrico Meccano, che permetteva ai modelli di muoversi e funzionare come le macchine reali. Inoltre, il Meccano venne utilizzato anche a scopi educativi, in particolare nelle scuole tecniche e nelle università.
Modelli di grandi opere nella storia del Meccano
Nel corso degli anni sono stati realizzati molti modelli di grandi opere utilizzando il gioco del Meccano. Alcuni di questi modelli sono stati realizzati come progetti individuali, mentre altri sono stati realizzati in modo collaborativo da gruppi di appassionati di Meccano.
Alcuni esempi di grandi opere che sono state riprodotte con il Meccano includono la Torre Eiffel, il London Eye, la Cattedrale di San Paolo a Londra, la Sydney Opera House e molti altri. Altri modelli hanno riprodotto grandi macchinari come locomotive a vapore, gru portuali e ponti sospesi.
Realizzare modelli di grandi opere con il Meccano richiede molta pazienza, attenzione ai dettagli e abilità di modellismo. Tuttavia, il risultato finale può essere molto soddisfacente e impressionante, dimostrando le infinite possibilità creative che il gioco del Meccano può offrire.
Non è “solo” un gioco
Il Meccano, pur essendo stato concepito come un gioco per bambini, ha avuto diverse applicazioni nell’industria grazie alla sua versatilità e alle sue proprietà meccaniche. Infatti, molte delle conoscenze acquisite da chi ha giocato con il Meccano possono essere utilizzate per progettare macchine complesse, come ad esempio nella robotica o nell’ingegneria meccanica. In particolare, il Meccano è stato utilizzato per la realizzazione di prototipi di nuovi prodotti in ambito industriale, grazie alla sua facilità di assemblaggio e smontaggio. Inoltre, il Meccano ha avuto applicazioni anche in campo ferroviario, nella realizzazione di modelli di treni e di infrastrutture ferroviarie, e in campo aeronautico, nella realizzazione di modelli di aeroplani e di parti di aeromodelli. Altri esempi di applicazioni industriali del Meccano includono la costruzione di macchine per la produzione di energia elettrica, la realizzazione di dispositivi di sollevamento e di movimentazione, la progettazione di modelli di motori e di trasmissioni, e così via.
Ci sono anche state trasposizioni digitali del Meccano. Ad esempio, esiste un’applicazione mobile chiamata “Meccano-Erector M.A.X Robotic Interactive Toy with Artificial Intelligence” che permette ai bambini di costruire e programmare un robot interattivo utilizzando parti simili a quelle del Meccano. Inoltre, esistono anche software di modellazione 3D che consentono di progettare modelli di costruzioni in stile Meccano e di visualizzarli in un ambiente virtuale. In generale, però, il concetto di costruzione e assemblaggio di parti è stato ripreso in diversi giochi e programmi di apprendimento digitale.
Chiude l’ultima fabbrica
Anche se la popolarità del Meccano è diminuita negli ultimi anni, il gioco ha ancora un seguito fedele tra gli appassionati di modellismo e ingegneria, e rimane uno dei giochi più iconici del XX secolo.
Tuttavia, dopo più di 120 anni di storia, la fine del marchio è ormai prossima: l’ultima fabbrica Meccano ancora in attività, situata a Calais in Francia, chiuderà i battenti all’inizio del 2024 a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e della mancanza di competitività del gioco. La notizia ha colto di sorpresa non solo i dipendenti della fabbrica, ma anche le istituzioni locali e nazionali, che chiedono maggior trasparenza da parte dell’azienda che ha beneficiato di investimenti pubblici.
Per concludere, il Meccano ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dei giochi e della tecnologia. Con il suo design innovativo, le sue funzionalità e la sua capacità di stimolare l’immaginazione dei bambini e la creatività degli adulti, il Meccano è diventato un simbolo di ingegnosità e di passione per la tecnologia. Nonostante la fine dell’era Meccano con la chiusura dell’ultima fabbrica, il gioco continuerà a vivere nella memoria di milioni di persone che hanno costruito macchine e modelli iconici e che si sono divertiti ad esplorare il mondo della meccanica e dell’ingegneria. La fine del Meccano ci ricorda che, anche se tutto ha una fine, l’ingegno e la creatività umana sono infinite e continueranno a trovare nuove espressioni in un futuro sempre più tecnologico e innovativo.