Ingegneria

Infrastrutture, serve una nuova “cultura della sicurezza”

La relazione di ANSFISA: mancano dati certi sulle reti locali e va approntato il censimento delle opere esistenti
Condividi
Infrastrutture, serve una nuova “cultura della sicurezza”
Una nuova cultura per la sicurezza delle infrastrutture italiane, per sviluppare un sistema dinamico, basato sulla prevenzione e sulla chiarezza delle competenze. È questo il messaggio che l’ANSFISA, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali, lancia pubblicando la prima relazione annuale sullo stato di salute del sistema viabilistico italiano. Al fine di affrontare l’annosa questione delle infrastrutture e sicurezza. Tra i problemi principali riscontrati, la mancanza di dati certi sulle reti locali, in particolare per quanto concerne la gestione e le competenze. Senza un accurato censimento delle opere esistenti e il monitoraggio delle condizioni in cui versano, è difficile mettere in campo quelle necessarie misure di sicurezza per strade, ponti e percorsi ferroviari. Ecco cosa emerge dalla relazione di ANSFISA.

La sicurezza nelle strade

Ciò che emerge in maniera drammatica, sui circa 800 mila chilometri di rete stradale del nostro Paese, è la lacunosità dei dati a disposizione. Spesso sono ridotti, in alcuni casi non rispondono alle caratteristiche per il monitoraggio delle infrastrutture. Dito puntato, dunque, verso le regioni, le province, le città metropolitane e i Comuni. Nella relazione si legge che “la stratificazione normativa, i frequenti passaggi di gestione e la vetustà delle opere rendono molto difficile avere dati certi sul perimetro della rete e sulle sue caratteristiche”. Basti pensare che le ultime rilevazioni utili per il sistema viario comunale risalgono al 1999… allora, la rete era di circa 668 mila chilometri di strade. Più di 135 mila chilometri appartenevano a province e regioni. Ma non solo: a mancare sono anche le informazioni qualitative, “fondamentali per la definizione di moderni Sistemi di Gestione della Sicurezza da parte dei gestori o dei proprietari”.

Le Linee Guida di Gestione della Sicurezza

Un primo passo l’ha compiuto proprio ANSFISA, che ha avviato una prima grande ricognizione, coinvolgendo gli enti locali nella rilevazione dei dati per la conoscenza della propria rete di competenza. In questo ambito, l’Agenzia sta predisponendo delle Linee Guida in merito alla certificazione dei Sistemi di Gestione della Sicurezza. Elaborazioni che saranno sottoposte, per la consultazione, ai diversi stakeholder del settore. Successivamente, grazie al contributo di tutto, il vademecum concernente gli schemi dei SGS, fondamentali per il riconoscimento, da parte dell’Agenzia, degli organismi per la loro certificazione, sarà a tutti gli effetti operativo. Le Linee Guida consentiranno il completamento del ciclo delle attività di vigilanza, con l’adozione delle procedure di supervisione e controllo nei vari settori di interesse stradale. Prassi compatibili con quelle del settore ferroviario, per dar vita ad un unico sistema procedurale.

Il sistema ferroviario

I numeri del sistema ferroviario italiano sono illuminanti. Nel 2020 gli incidenti sulla rete ferroviaria nazionale e regionale sono stati 86, in crescita rispetto al 2019. In ogni caso, ma inferiori alla media dell’ultimo quinquennio e tra i livelli più bassi registrati in Europa. Le vittime (morti e feriti gravi) sono state complessivamente 70, di cui 64 sulla rete Rfi e 6 sulle ferrovie regionali interconnesse. Ciò che deve far maggiormente rifletter, è che ben il 65% degli incidenti deriva da comportamenti errati di utenti e cittadini. Tra gli esempi più eclatanti, l’attraversamento dei binari e investimenti nelle vicinanze dei passaggi a livello. “Questa tipologia nel 2020 conta 56 eventi e 58 vittime, di cui 37 decessi (su 43 totali) e 21 feriti gravi (su 27 totali)”, si legge nella relazione.

Infrastrutture e sicurezza: il “rischio accettabile”

Diventa fondamentale, dunque, promuovere campagne di sensibilizzazione sull’educazione e il rispetto delle regole in ambito ferroviario. Rimane, allo stesso tempo, una percentuale di errore umano – ancora piuttosto alto – nel verificarsi degli incidenti. Il 28% di questi, infatti, sono riconducibili a fattori endogeni alla ferrovia. In aumento gli errori nell’attuazione delle procedure, mentre rimangono costanti i valori della manutenzione. L’ANSFISA, che ha già richiesto agli operatori ferroviari l’adozione del volontary report per le segnalazioni interne, è favorevole ad un intervento normativo che introduca anche in Italia la definizione del “rischio accettabile” secondo il modello ALARP (As Low As Reasonably Practicable). L’obiettivo è proporre un modello organizzativo in cui “l’informazione sull’inconveniente non viene criminalizzata, ma diventa un dato prezioso da cui partire per rendere la prevenzione più efficace”.

Le infrastrutture in Italia

L’ANSFISA, nata con il decreto Genova, ha incorporato l’ANSF, l’Agenzia per la Sicurezza delle Ferrovie. L’Agenzia ha il compito di promuovere la sicurezza su circa 840.000 km di strade. Fra queste: 8.006 km di autostrade e 27.259 km strade statali (Anas) con 2.179 gallerie, 21.072 ponti e viadotti, 6.320 cavalcavia. Ai quali si aggiungono 17.530 km di ferrovie nazionali e regionali con 5.443 passaggi a livello, 18.847 ponti, viadotti e gallerie, 3.236 stazioni, 30.818 scambi o intersezioni. E ancora: 1.130 km di ferrovie isolate con 944 passaggi a livello, 1529 ponti, viadotti e gallerie, 288 stazioni e 225 km di impianti di trasporto rapido di massa (metropolitane), di cui 131,6 km in galleria, dislocati in 7 città con 14 linee e 272 fermate. Mentre i soggetti, tra gestori delle infrastrutture, imprese esercenti il servizio e centri di formazione, con i quali il nuovo ente deve interfacciarsi sono più di 8.000. ANSFISA Relazione annuale 2020 Infrastrutture e sicurezza
Condividi

Potrebbero interessarti

Decreto Salva Casa

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2024 il Decreto Legge 29 maggio 2024, n. 69 recante “Disposizioni urgenti in materia di...

Nuovo Codice appalti

Un vero e proprio cambio di paradigma, mirato a ristabilire un equilibrio tra la necessità di velocizzare le procedure di appalto e...