Riconoscibili, dinamiche e organiche: le
opere dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava non passano inosservate e si distinguono per le forme strutturali candide e zoomorfe. Progettare per Calatrava significa attingere a tutte le discipline della sua formazione – architettura, ingegneria, arte e pittura – per creare
edifici scultorei che combinano struttura e movimento, dinamicità e ritmo, piegabilità e leggerezza.
Santiago Calatrava, il portfolio dell’archistar spagnolo
Archistar internazionale, vanta un portfolio di opere famose in tutto il mondo. È un progettista apprezzato e molto conosciuto: a dimostrarlo sono i numerosi premi che sta collezionando (tra gli ultimi il
Leaf Awards nel 2016). Non sono però mancate alcune critiche piuttosto aspre a causa di
costruzioni che hanno fatto discutere.
Dai disagi del Ponte della Costituzione a Venezia (dovuti alla scivolosità della superficie), a quelli del grattacielo Turning Torso a Malmo o dell’
Oculus di New York (lievitazione di tempi e costi). Ci sono voluti ben 1
3 anni di polemiche per convincere il Comune di Venezia a porre fine alla
scivolosità della pavimentazione in vetro del Ponte della Costituzione. Pare che sia stato infatti deciso di sostituire il vetro con la trachite, un tipo di pietra, stanziando la cifra di 500mila euro (compresi interventi di manutenzione generale, come il rifacimento delle balaustre). Nella gallery a seguire, una panoramica delle
opere più iconiche di Calatrava, frutto degli incarichi più disparati (e non solo ponti!): musei, auditorium, stazioni ferroviarie, aeroporti, cantine vinicole e grattacieli.
Architetture candide e zoomorfe
L’immaginario di Calatrava, seppure molto tecnico, è fortemente ispirato alla natura. Travi e pilastri, piloni e tiranti, nervature e costoloni, coperture e velari sono spesso trasformati in
scheletri candidi e zoomorfi che lasciano libera interpretazione.
Basti pesare all’Auditorium di Tenerife, alla Stazione TGV di Lione e a tutte le strutture che compongono la Città delle Arti e delle Scienze di Valencia. L’ispirazione proviene soprattutto dalle
creature marine, dal movimento alare degli uccelli o da quello del bulbo oculare. Ma anche dalla natura dei palmeti: è il caso delle pensiline della stazione Lisbona Oriente che conquistano ogni giorno tutti i viaggiatori.
Struttura e movimento, piegabilità e leggerezza
Un altro tema molto evidente nelle sue opere è quello della “
poetica del movimento”. La relazione che l’architetto spagnolo riesce a istituire tra struttura e movimento è un passo oltre l’ossessione formale e funzionale, quasi una
trasfigurazione estetica e sacrale. La stazione di Reggio Emilia è, ad esempio, l’emblema del movimento dinamico di un’onda; nel progetto futuristico della stazione Gare de Liège-Guillemins l’edificio diventa invece un organismo plasmato da differenti linee di flusso tra loro interagenti.
In altre opere il movimento è reale e fisico, come accade nel Milwaukee Art Museum negli Usa: una
schermatura mobile sotto forma di brise soleil è stata la sfida costruttiva di un progetto davvero unico. L’equilibrato mix di materiali e tecnologie contribuisce a rendere tutte queste architetture dei capolavori:
acciaio e calcestruzzo principalmente di colore
bianco candido, cui si aggiunge la
trasparenza del vetro.
Ingegneria e architettura: i ponti
Non può mancare infine la magistrale progettazione dei numerosi ponti:
strutture sperimentali dal punto di vista ingegneristico ma anche
icone estremamente leggere. Per Calatrava queste strutture urbane di collegamento devono imporsi come landmark dall’impatto visivo importante.
Uno dei primi ponti fu il Bac de Roda a Barcellona, ma il Ponte Alamillo di Siviglia fu quello che lo portò alla notorietà con una struttura controbilanciata da un unico pilone inclinato e da
eleganti tiranti che disegnano un’arpa.
Articolo pubblicato il 18 settembre 2020 – aggiornato il 21 dicembre 2021