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            ROTH2O: una rotonda smart per prevenire gli allagamenti
                
                    La proposta vincitrice alla prima edizione di Climathon-Roma, si ispira agli impluvium romani e raccoglie l’acqua all’interno di un invaso sotterraneo, stoccandola per diversi utilizzi potenziali                
                
                    
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                Cos’è ROTH2O
Promossa da Roma Capitale insieme a ENEA, Climathon-Roma ha visto imporsi ROTH2O, modello di rotatoria stradale antiallagamento e resiliente che potrebbe essere un aiuto alla resistenza delle vie di comunicazione in caso di allagamento o nubifragio. Elaborata da un gruppo tutto femminile composto da Silvia Cocuccioni, Giulia Cervelli, Agnese Metitieri, Fabiana Miele e Serena Piselli, si basa su un’idea piuttosto semplice (e per alcuni troppo ingenua): mantenendo inalterato l’aspetto esterno di un incrocio a rotatoria, agisce nel sottosuolo, dove posiziona una vasca a fondo piatto destinata alla raccolta dell’acqua in eccesso che, collocata al centro della rotatoria, dalla superficie viene qui indirizzata grazie a opportune pendenze stradali.L’ispirazione storico-architettonica
ROTH2O è ispirata agli impluvium romani che, posizionati negli atri delle abitazioni, raccoglievano l’acqua piovana poi stoccata nei serbatoi ad essi collegati, ha la stessa funzione: l’acqua immagazzinata dalle vasche alla base di ROTH2O potrebbe infatti essere recuperata per diversi utilizzi dipendenti dalla posizione dentro (o fuori) la citta, dall’alimentazione delle reti antincendio, all’irrigazione delle aree verdi, alla pulizia delle strade o alla ricarica delle falde acquifere.Le modalità realizzative di ROTH2O
Le spese per la realizzazione di questa nuova tipologia di rotatoria denominata ROTH2O innalzerebbero i costi medi di realizzazione di un solo 10%, considerando dimensioni minime di rotatorie di 13 m di diametro e invasi di 7 m che potrebbero immagazzinare fino a 70 mc di acqua. Questa è la stima che il gruppo vincitore ha fissato grazie al supporto che ENEA sta dando allo sviluppo dell’idea e alla definizione del progetto nelle sue parti componenti. Se finalizzata (sembra che aziende private siano già interessate a essere coinvolte nel progetto), potrebbe essere una possibilità concretamente interessante per le amministrazioni pubbliche, principali responsabili della realizzazione (e soprattutto della manutenzione) di strade e incroci sempre più alla ricerca di risorse oggi pressoché inesistenti.