Mentre il governo prova a capire se nel fondo opere infrastrutturali per il 2024 sarà possibile stanziare i fondi da destinare al
Ponte sullo Stretto di Messina, proseguono le attività di tipo tecnico. Il consorzio Eurolink, guidato dal
Gruppo Webuild, ha consegnato negli ultimi giorni di settembre 2023 la documentazione di aggiornamento del progetto definitivo del
Ponte sullo Stretto alla società Stretto di Messina. Le modifiche descritte nella relazione di Eurolink aggiornano il progetto del ponte e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari rispetto alla più recenti evoluzioni tecnologiche e norme tecniche per le costruzioni, al fine di incrementarne il livello di sicurezza e compatibilità ambientale, per un’opera che rappresenta una sfida tecnologica e una vetrina dell’ingegneria italiana nel mondo. È una vicenda lunga quasi 50 anni di lavoro, con studi ed analisi a diversi livelli, e che hanno coinvolto centinaia di
professionisti tecnici.
Ponte sullo Stretto, cosa prevede il progetto definitivo
Ingegneri, tecnici, professori universitari e ricercatori hanno lavorato per sviluppare soluzioni progettuali in grado di garantire i più alti livelli di sicurezza, efficienza, sostenibilità ambientale e impatto economico e sociale per il Ponte sullo Stretto, un’opera di straordinaria complessità. Particolare attenzione è stata dedicata alla
stabilità della struttura e alla sua resistenza ai venti e ai terremoti. Il ponte è stato progettato per resistere a intensità del vento estreme, largamente superiori al vento più intenso mai registrato nello Stretto. Dal punto di vista sismico, l’integrità strutturale dell’opera è stata verificata per eventi di magnitudo superiore all’eccezionale terremoto di Messina del 1908.
Gli studi preliminari e le analisi condotte nel corso degli anni hanno reso l’area tra Messina e Reggio Calabria tra quelle più studiate nel Mediterraneo. L’opera è destinata a diventare il ponte sospeso più lungo al mondo, con una campata complessiva di circa 3.660 metri e una luce centrale sospesa di 3.300 metri. L’impalcato avrà una larghezza totale di circa 60 metri e le
due torri collocate a terra, che andranno a reggere l’intera struttura, raggiungeranno un’altezza di 399 metri. La struttura accoglierà due carreggiate stradali con tre corsie per direzione (due di marcia e una di emergenza) e una linea ferroviaria a doppio binario, consentendo un flusso di 6.000 veicoli all’ora e fino a 200 treni al giorno, rivoluzionando la mobilità dell’area e dell’intero Sud Italia.
I primi 100 giorni della nuova Società Stretto di Messina
Prima dell’arrivo dell’aggiornamento del progetto definitivo per Ponte sullo Stretto, si è riunito il consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina presieduto dal presidente Giuseppe Recchi e l’amministratore delegato Pietro Ciucci. Con il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini sono stati analizzati lo stato di avanzamento e gli importanti risultati raggiunti per il progetto del ponte e la riorganizzazione aziendale. Tra i punti all’ordine del giorno la costituzione del nuovo comitato tecnico scientifico, con all’interno i massimi esperti nel settore della tecnica delle costruzioni, di geologia e di ingegneria, che a breve, dovranno
valutare la relazione di aggiornamento al progetto definitivo del Contraente generale.
Sul fronte dei rapporti con il territorio, in questi giorni saranno avviati i tavoli tecnici di confronto tra la Stretto di Messina e i comuni di Messina e Villa San Giovanni.
Presentato anche un cronoprogramma che prevede impegni e scadenze fitte per i prossimi mesi.
Lo Stretto di Messina protagonista al 67° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia
Nei giorni scorsi si è chiuso il
Congresso nazionale del CNI a Catania. E naturalmente in terra siciliana, anche se in collegamento video, il ministro Matteo Salvini ha messo al centro del suo intervento il Ponte sullo Stretto. “Abbiamo avviato la progettazione dell’alta velocità fino a Reggio Calabria e poi c’è il Ponte sullo Stretto.
Per l’estate 2024 abbiamo l’obiettivo di avviare i lavori per la realizzazione di questa grande opera.
La fine dei lavori possiamo fissarla al 2032. Come Ministro delle Infrastrutture ho incontrato ed ascoltato più ingegneri negli ultimi 10 mesi che nel resto della mia vita – ha rivelato il ministro delle Infrastrutture -. Ringrazio per il contributo degli ingegneri e di tutte le professioni al nuovo Codice Appalti. A fine anno assieme a voi faremo il punto della situazione ed eventualmente apporteremo modifiche per correggere le cose che non vanno. Altro contributo degli ingegneri è stato quello al nuovo codice della strada e certamente ci sarà anche da lavorare assieme sul Testo Unico dell’Edilizia. Anche in tema di energia e di recupero della prospettiva del nucleare di ultima generazione mi aspetto il contributo fondamentale degli ingegneri italiani”.
Infine una battuta sul cosiddetto
condono: “Gli uffici tecnici dei comuni italiani – ha detto – sono inondati da richieste di regolarizzare milioni di piccole difformità. Dobbiamo superare questa situazione per dare un po’ di respiro, anche economico, ai comuni e restituire un po’ di serenità ai cittadini”.