Trasporti e PNRR: gli impegni del Mims e i fondi accessori
PNRR e trasporti locali: cosa spetta ai comuni
La Conferenza Unificata ha anche dato l’intesa ad altri importanti decreti che riguardano i trasporti, nello specifico il Tpl. In particolare, 1,3 miliardi andranno alle città metropolitane e ai Comuni con più di 100.000 abitanti per l’acquisto di autobus e mezzi non inquinanti, mentre 185 milioni sono destinati alla manutenzione straordinaria dei sistemi di trasporto rapido di massa (Trm). Approvata anche la ripartizione di 450 milioni per i servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale per far fronte alle nuove esigenze durante la crisi pandemica e di 700 milioni come compensazione per i minori ricavi tariffari registrati negli anni 2020-2021 a causa dell’emergenza sanitaria.
Lo schema di decreto per il potenziamento di metropolitane, filobus e tranvie, che attua il Pnrr, ripartisce complessivamente 3,6 miliardi di cui 2,2 miliardi per nuovi interventi nel settore (1,2 miliardi al Centro-Nord e un miliardo al Sud) e circa 1,4 miliardi per interventi che erano già finanziati a legislazione vigente (673 milioni al Centro Nord e 726 milioni al Sud). I Comuni e gli altri soggetti beneficiari del finanziamento si impegnano a concludere i lavori entro il 2026 e ad inserire nelle gare di appalto disposizioni che garantiscano il rispetto del principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente (‘Do no significant harm’ – DNSH).
Lo schema di decreto sulle ferrovie regionali, anch’esso attuativo del Pnrr, ripartisce 836 milioni di euro dei 936 milioni previsti dal Piano per il potenziamento dei trasporti sulle linee regionali, visto che gli altri 100 milioni sono già stati destinati dal Contratto di Programma tra Mims e Rfi a linee precisamente individuate: la linea Rosarno-S. Ferdinando (60 milioni di euro) e la linea Bari-Bitritto (40,11 milioni di euro). Gli interventi previsti dovranno essere realizzati rispettando un preciso cronoprogramma previsto nel Pnrr e, anche in questo caso, assicurando il rispetto del principio di non arrecare danni significativi all’ambiente e di contribuire alla transizione ecologica e digitale. Il ministro Giovannini ha poi firmato il decreto il 9 novembre 2021 per l’assegnazione definitiva dei fondi.
Trasporti e rinnovo del parco mezzi nel Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile
Nell’ambito del ‘Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile’, la Conferenza Unificata ha dato parere favorevole al decreto direttoriale sull’erogazione, la rendicontazione e il monitoraggio di complessivi 1,3 miliardi di euro destinati alle Città Metropolitane e ai Comuni sopra i 100.000 abitanti per il rinnovo del parco autobus e l’acquisto di nuovi mezzi su gomma ‘green’, ad alimentazione elettrica, a idrogeno o metano e il potenziamento delle relative infrastrutture.
A sostegno delle aziende del trasporto pubblico locale (Tpl) penalizzate dalle restrizioni indotte dalla pandemia, la Conferenza Unificata ha dato l’intesa allo schema di decreto che ripartisce 700 milioni di euro a compensazione dei minori ricavi tariffari registrati negli anni 2020-2021, come evidenziati dalla banca dati dell’Osservatorio sulle politiche del Tpl. Ulteriori 200 milioni saranno ripartiti entro il 31 dicembre 2021 per venire incontro alle aziende che forniranno i dati entro il 5 novembre 2021.
Sempre a sostegno del trasporto pubblico locale, la Conferenza Unificata ha dato l’intesa allo schema di decreto che attribuisce alle Regioni e alle Province autonome 450 milioni di euro per i servizi aggiuntivi messi a disposizione nella seconda parte del 2021 per tenere conto delle esigenze conseguenti alla crisi pandemica e per le attività di sanificazione. Questa cifra si aggiunge ai 195 milioni di euro assegnati ad agosto a saldo dei servizi aggiuntivi programmati per i primi sei mesi dell’anno e come anticipazione per i servizi aggiuntivi forniti da luglio a dicembre.
La Conferenza Unificata ha infine dato l’intesa al decreto che proroga dal 4 agosto 2021 al primo gennaio 2023 l’adozione dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS).
Non solo PNRR, la ripartizione del Fondo Nazionale per il Trasporto pubblico
La Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti territoriali ha dato l’intesa allo schema di decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze che ripartisce tra le Regioni a statuto ordinario oltre 974 milioni di euro del Fondo Nazionale per il Trasporto pubblico locale. Si tratta di risorse per le spese correnti del 2021 che completano la contribuzione statale per il costo dei servizi del Tpl (il Fondo Nazionale ammonta a 5 miliardi l’anno ed ad oggi ne sono stati erogati circa 4 miliardi). In questo modo si metteranno a disposizione delle Regioni le risorse necessarie per il pagamento dei corrispettivi dei contratti di servizio per le imprese concessionarie che ne hanno titolarità. La nuova assegnazione è è frutto di una istruttoria congiunta del Mims con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), il Coordinamento delle Regioni e il Ministero dell’Economa e delle Finanze sulla base dei dati inseriti dalle aziende che operano nel settore nell’Osservatorio sulle politiche del Tpl e tiene anche conto delle variazioni dei costi del pedaggio delle infrastrutture ferroviarie registrati nel 2020 e nel 2021.
Nella stessa seduta la Conferenza ha anche approvato lo schema di decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili che ripartisce 660 milioni di euro del Fondo investimenti per la realizzazione di interventi per il trasporto rapido di massa, in relazione alle istanze presentate entro il 15/01/2021 a sensi dell’Avviso pubblicato sul sito del MIMS. Tali risorse finanziano progetti per il potenziamento di metropolitane e tranvie in aggiunta a quelli finanziati per 3,6 miliardi di euro con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che la Conferenza Unificata ha approvato nella seduta del 3 novembre scorso. Gli enti beneficiari dovranno assumere le obbligazioni giuridicamente vincolanti per l’affidamento dei lavori entro il 31 dicembre 2023, pena la revoca del contributo. Con la legge di bilancio saranno rese disponibili nuove risorse per finanziare gli ulteriori progetti presentati da Regioni, Comuni e Città metropolitane e ritenuti ammissibili.