Dove andranno i 61,3 miliardi di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e del Piano complementare di competenza del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili?
L’obiettivo del Ministro Enrico Giovannini è di
assegnare entro il 2021 tutti i fondi agli enti attuatori. Si tratta nello specifico di 40,44 Mld€ fondi Next Generation EU e React EU e 20,85 Mld€ fondi Piano Complementare. Ad oggi il riparto delle risorse, dopo gli accordi con le Regioni e gli enti locali, riguarda 53,2 miliardi pari all’86,7% della cifra complessiva.
PNRR step by step per il Mims
Giovannini, in una audizione in Commissione bilancio alla Camera, ha
illustrato lo stato del processo di attuazione del Pnrr e ha annunciato l’avvio di una
piattaforma di monitoraggio, in via di definizione, per seguire i singoli progetti attinenti al Mims, con lo stato di avanzamento costantemente aggiornato e schede di dettaglio.
Tra i
soggetti attuatori la parte del leone per il Mims è in capo a Rete Ferroviaria Italiana con 34,4 miliardi di euro, il 56% delle risorse PNRR del Mims. Sono fondi destinati ai progetti per l’alta velocità e l’alta capacità ferroviaria (25 miliardi di euro), ai programmi di sicurezza ferroviaria, all’elettrificazione e alla resilienza del Sud (8 miliardi) e al piano di riqualificazione delle stazioni del Mezzogiorno per 700 milioni di euro.
Il Mims dovrà dare inoltre 8 miliardi circa a comuni, province e città metropolitane e i restanti 4 miliardi circa previsti per gli enti locali alle regioni, per un totale di 13 miliardi. Ai concessionari e alle società di gestione delle infrastrutture, una per tutte Anas, vanno 7,8 miliardi di euro, e dovranno servire anche per il
sistema di monitoraggio ponti e viadotti.
Altri 6 miliardi serviranno a migliorare le attività dei sistemi delle Autorità portuali, Provveditorati del Mims, del commissario per l’A24 e A25 ed una serie di imprese e soggetti economici. In totale
le opere pubbliche tra infrastrutture e opere edili assorbiranno 56 miliardi, ben il 91% del tesoretto Mims del PNRR mentre 3,7 miliardi serviranno all’acquisto di nuovo materiale rotabile, bus green e servizi di digitalizzazione e 1,6 miliardi in contributi alle imprese.
PNRR e il ruolo delle riforme
Il Mims è responsabile d
i 53 traguardi e obiettivi dal 2021 al 2026, di cui 43 per investimenti e 10 per riforme, una delle quali, legata a doppio filo al PNRR, cioè la
legge sulle infrastrutture e trasporti.
Delle cinque riforme previste come obiettivo per l’anno in corso, tre sono hanno ottenuto l’approvazione e per due sono in via di definizione atti amministrativi per completarle. Realizzate due delle quattro riforme previste per il 2022, per le altre due è in corso la fase istruttoria. Particolarmente significativa è la riforma approvata per snellire l’iter di
approvazione del Contratto di Programma tra Mims e Rfi che consentirà di ridurre i tempi di approvazione dagli attuali 24 mesi a circa 8 mesi.
Questo perché si punta a ridurre i tempi di attraversamento delle procedure. La riforma infatti prevede di dare
maggiore rilevanza all’indirizzo strategico e al parere del Parlamento anche grazie all’efficacia quinquennale del documento programmatico che deve essere comunque aggiornato dopo un triennio, a cui deve attenersi il contratto di programma per i successivi aggiornamenti annuali oltre ad un iter più snello, con la riduzione dei passaggi amministrativi.