Ingegneria
Il MIMS pubblica il Documento Strategico della Mobilità Stradale
La pianificazione degli interventi che coincide con la deadline del PNRR: mobilità stradale è anche capire cosa ha fatto e cosa farà Anas nei prossimi anni
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Qual è il futuro prossimo della mobilità stradale italiana? Nei giorni scorsi, per rispondere anche a questa domanda, il Mims ha pubblicato il documento sulla pianificazione degli interventi stradali nel prossimo quinquennio 2022-26, trattando lo scenario con un’ottica di medio-lungo periodo e rappresentando lo strumento di programmazione di base per l’elaborazione del prossimo contratto di programma di ANAS S.p.A.
Appare un’ottima densità di accesso in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, dove emergono i benefici per le grandi città toccate dall’alta velocità, da Torino a Salerno.
Diversa è la situazione in molte aree del Sud, dalla Sicilia alla Puglia, oltre che alcune aree periferiche del Nord, come Imperia, Aosta, Belluno, che proprio al termine di questo quinquennio ospiterà le Olimpiadi di Cortina 2026.
Adeguamenti, sicurezza e obiettivi strategici
Nel Documento è illustrata la dinamica della domanda di mobilità e le misure per l’adeguamento del livello del servizio stradale e delle attività manutentive, con l’individuazione dei criteri di valutazione della sostenibilità ambientale, economica e sociale degli interventi. Il testo si articola in tre parti:- nella prima vengono specificati gli obiettivi strategici alla luce delle esigenze di mobilità di persone e merci;
- nella seconda è descritto lo stato di attuazione del contratto di programma ANAS 2016 – 2020 e la finalizzazione delle risorse dell’anno 2021;
- nella terza parte viene descritta la metodologia di valutazione ex ante, in itinere ed ex post degli investimenti in campo stradale e il sistema di premialità e penalità per le imprese.
- 2030 per la rete Centrale;
- 2040 per la cosiddetta rete Centrale estesa (Extended Core Network);
- 2050 per la rete Globale e la conversione delle Autostrade del Mare in un concetto di Spazio Marittimo Europeo con meno vincoli sui porti coinvolti dalle rotte.
Nuovi programmi per la mobilità stradale sostenibile
A luglio 2021, l’Unione europea ha adottato il pacchetto climatico “Fit for 55%”, con lo scopo di rendere l’Europa il primo continente al mondo a impatto climatico zero. I principali obiettivi del programma riguardano:- la riduzione del 55% delle emissioni delle automobili entro il 2030;
- la riduzione del 50% delle emissioni dei furgoni entro il 2030;
- l’azzeramento delle emissioni prodotte dalle nuove automobili entro il 2035;
- la crescita del mercato dei veicoli a emissioni zero e a basse emissioni;
- lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per ricaricare i veicoli di questo tipo, per viaggi brevi e lunghi.
Non solo mobilità stradale, ma anche ferrovie
Il documento tratta vati temi legati al TPL e propone interventi mirati al migliore collegamento intermodale, portando verso un potenziamento sinergico strada-ferrovia. La figura 15 fotografa molto nitidamente la densità di accesso al trasporto ferroviario sul territorio nazionale, secondo la divisione provinciale.
Il Piano Nazionale Sicurezza Stradale (PNSS) 2030
Il 14 aprile 2022 il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS) ha approvato il “Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2030” (PNSS) “finalizzato a ridurre del 50% le vittime e i feriti gravi degli incidenti entro il 2030”. In particolare, il nuovo Piano sviluppato adotta l’approccio “Safe System”. Il MIMS è impegnato nell’attuazione di un programma di messa in sicurezza e aumento della resilienza della rete stradale secondaria (strade regionali, provinciali e delle città metropolitane), per il quale sono stati stanziati finora oltre 12 miliardi di euro.Le valutazioni economiche
Il capitolo finale è dedicato alle metodologie di valutazione ex-ante, in itinere, ex-post. Alla base della valutazione ex-ante dei fabbisogni si trova il confronto tra domanda e offerta di infrastrutture e servizi. Gli elementi cardine dell’analisi ex-ante di ogni intervento sono la stima dei costi e dei tempi di realizzazione, l’analisi trasportistica, l’Analisi Costi Benefici. Ulteriore elemento di valutazione ex-ante dell’intervento è l’Analisi di Rischio, applicabile per interventi con importo superiore ai 10 milioni di euro. L’obiettivo delle analisi ex-post è la valutazione di quanto i deficit derivati dall’assenza di opere si siano ridotti con la realizzazione degli interventi. Tra le opere connesse alla rete TEN-T in progetto, l’81% risultano di prossimo avvio.Il Documento Strategico per la mobilità stradale 2022-2026 è disponibile qui di seguito in free download.