Missione ESA: pronta la fotocamera del telescopio spaziale Euclid

Euclid è la missione dell’Agenzia spaziale europea (ESA) per mappare la geometria dell’Universo e comprendere meglio i misteri del portato energetico del cosmo.
Lo scopo della missione è osservare l’evoluzione di galassie e di gruppi di galassie per un tempo equivalente a 10 miliardi di anni. Coprendo quindi l’intero periodo durante il quale la cosiddetta “dark energy” ha svolto un ruolo significativo nell’accelerare l’espansione dell’Universo.
La missione fornirà un immagine 3D della distribuzione in evoluzione sia della materia oscura sia della materia ordinaria (o barionica) nel cosmo. Questo grazie all’uso di lenti gravitazionali deboli, che misurano la distorsione di galassie distanti, e di oscillazioni acustiche barioniche, basate su misurazioni del raggruppamento di galassie.
Ciò consentirà agli scienziati di ricostruire gli ultimi miliardi di anni della storia dell’espansione dell’Universo, con un’accuratezza percentuale di circa 90 punti.
Un consorzio internazionale
L’ESA ha scelto Thales Alenia Space per la costruzione del satellite e del suo modulo di servizio, e Airbus Defence and Space scelto per sviluppare il modulo di carico, incluso il telescopio.
Euclid comprende due strumenti, il VIS (VISible Instrument) e il NISP (Near Infrared Spectro-Photometer). Entrambe sono stati completati e consegnati per essere integrati con il telescopio e successivamente, con il resto del satellite.
Gli strumenti sono stati realizzati, tra gli altri, con un importante contributo italiano dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), e sono stati completati e consegnati per essere integrati con il telescopio e con il resto del satellite.
Una volta lanciato Euclid dalla Guyana francese nel 2022, il VIS sarà una delle più grandi macchine fotografiche messe mai nello spazio. E catturerà la luce da galassie distanti, fornendo uno sguardo più dettagliato sull’Universo visibile.
Un telescopio di 1,2 metri
Euclid ha un telescopio a specchio di 1,2 metri progettato per funzionare a lunghezze d’onda sia visibili sia vicine all’infrarosso. Raccoglierà la luce da oggetti cosmici distanti e la immetterà nel VIS e nel NISP.
Come dicevamo, Euclid esaminerà le forme delle galassie e mapperà la geometria dell’Universo. Con l’obiettivo di effettuare misurazioni accurate della materia oscura e dell’energia oscura, di cui nessuno sa ancora molto. E sarà quindi lo strumento ideale per gli astronomi che vogliono scoprirlo.
Il dottor Yannick Mellier (Institut d’astrophysique de Paris, CNRS / Sorbonne Université e CEA / Irfu, Saclay), a capo del consorzio Euclid 1500, ha affermato che “Euclid rivoluzionerà la nostra conoscenza dell’Universo facendo misurazioni mai così accurate della materia oscura e dell’energia oscura, verificando se la teoria della relatività generale di Einstein possa ritenersi ancora valida o da aggiornare, pesando neutrini ed esplorando i dettagli di come si evolvono le galassie”.
Il VIS e il telescopio Euclid sono costruiti per essere incredibilmente stabili e per acquisire immagini ad alta risoluzione molto nitide al fine di misurare le forme delle galassie con sufficiente precisione. Per fare questo il telescopio dispone di 36 sensori CCD, per un totale di poco più di 600 megapixel.
Una collaborazione italiana
Luca Valenziano, responsabile scientifico per INAF del progetto Euclid, commenta: “Il team scientifico italiano, con il fondamentale contributo dell’INAF, ha contribuito in modo cruciale al raggiungimento di questo importante risultato. Inoltre, le caratteristiche strumentali misurate sono estremamente promettenti per produrre dati di qualità eccezionale. La collaborazione italiana in Euclid è pronta ad affrontare, all’interno del Consorzio Euclid, la prossima fase della missione. Ovvero, i test finali prima del lancio e, soprattutto, la fase di operazioni, analisi e interpretazione dei dati scientifici”.
“Per studiare l’energia oscura dell’Universo era necessario realizzare uno strumento di elevatissima qualità e prestazioni che ha richiesto un impegno scientifico e tecnologico importante per l’integrazione e verifica di tutte le sue parti”, sottolinea Luca Stanco, responsabile nazionale INFN di Euclid. Sono molto orgoglioso che questo sia avvenuto grazie anche all’eccellenza dell’INFN e dei suoi ricercatori”.