Ingegneria

La pista ciclabile sopraelevata più lunga del mondo è cinese: i 7,6 km di Xiamen

Progettata dallo studio specializzato danese Dissing+Weitling Architects, si eleva fino a 5 m rispetto al terreno e sono integrati con la BRT, rete di trasporto pubblico locale, anch’essa molto sviluppata in altezza
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La pista ciclabile sopraelevata più lunga del mondo è cinese: i 7,6 km di Xiamen
Porta firma danese, dello studio di Copenaghen Dissing+Weitling Architects, la prima pista ciclabile sopraelevata completata in Cina, operativa da inizio 2017 a Xiamen, città della parte meridionale del paese fronteggiante l’isola di Taiwan, dove ha iniziato a portare un po’ della cultura della mobilità nord europea. Il progetto nasce da una commessa “sperimentale” proveniente dal Public Bicycle Management cittadino, che ha affidato l’incarico a una firma senza dubbio autorevole. Dissing+Weitling nasce nel 1971 per completare e portare avanti il lavoro svolto da Arne Jacobsen dopo la sua scomparsa (Hans Dissing e Otto Weitling ne erano soci) e oggi è una società con un solido curriculum in cui la progettazione di infrastrutture ha un peso importante. Oltre a edifici soprattutto pubblici, come l’IBM Centre di Amburgo, che nel 1972 diede loro fama internazionale, e numerosi centri direzionali e per la formazione realizzati in Danimarca, sono infatti i progettisti di premiati e imponenti ponti e viadotti. Nella città di Copenaghen nel 2014 hanno completato i 230 metri di pista ciclabile sopraelevata costituenti la Cykelslangen (The Bicycle Snake), che permette l’accesso diretto su due ruote al Bryggebroen (The Quay Bridge), attraversamento pedonale e ciclabile completato nel 2006 che, realizzato sempre a firma Dissing+Weitling, collega le due sponde dell’Inner Harbour. Utilizzata oggi da circa 12.500 ciclisti al giorno, la Cykelslangen è stata premiata nello stesso anno del suo completamento con il WAN Transport Award. Questa tipologia di progetto e le modalità di intervento non sono nuove né per i progettisti, né per l’Europa, ma lo sono per il contesto cinese, in Occidente più noto per gli alti tassi di inquinamento e il congestionato traffico automobilistico delle sue caotiche metropoli e una generale scarsa attenzione alle problematiche ambientali e della salute dei cittadini. Leggi anche: Piste ciclabili: caratteristiche e riferimenti normativi La pista ciclabile sopraelevata di Xiamen, oltre ad essere la prima realizzata in Cina, batte un altro record, questa volta mondiale: con i suoi 7,6 km di sinuoso sviluppo è infatti anche la più lunga del globo. In città attraversa i cinque quartieri residenziali principali e tocca tre distretti terziari, diventando una proposta per la gestione di una parte degli spostamenti quotidiani valida e integrata. Il suo tracciato, sopraelevato fino a 5 m rispetto al suolo e largo 2,5 m, è infatti connesso con la rete del trasporto pubblico locale, ed è utilizzabile attraverso 13 punti di accesso/uscita distribuiti lungo il suo tragitto, individuabili dai tracciati a spirale che consentono di percorrere i diversi dislivelli con pendenze non troppo elevate. Mentre 2 corrispondono ad altrettante stazioni della metropolitana, gli altri 11 sono collegati al Bus Rapid Transit cittadino (BRT) che, operativo dal 2008, si sviluppa anch’esso in elevazione e canalizza il traffico pubblico all’interno di infrastrutture dedicate e separate dal quello veicolare privato. //youtu.be/rAe1AMm2E9A Per ampliare il numero degli utilizzatori, la nuova infrastruttura non è pensata solo per le biciclette (a regime si calcola che possa essere utilizzata da oltre 2.000 ciclisti all’ora) e presta particolare attenzione alla sicurezza. Alcuni tratti del suo sviluppo sono infatti misti e percorribili anche dai pedoni, ma non fisicamente separati da questi. Le aree pedonali sono individuabili nei punti di compresenza grazie a una marcata differente colorazione nella pavimentazione, che diventa verde per le biciclette e bruna per chi cammina. Mentre barriere laterali antiurto appositamente dimensionate proteggono dalla caduta, 30.000 luci a led illuminano il tracciato durante le ore di buio. Il numero di accessi contemporanei è controllato agli ingressi attraverso speciali tornelli, mentre aree di sosta e parcheggi per le biciclette private punti di bike sharing sono distribuiti lungo tutto il tracciato. L’infrastruttura è pienamente operativa da marzo, dopo la conclusione di un mese di prova.

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Leggi anche: Autostrade ciclabili: dalla scommessa tedesca agli esperimenti in Italia
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