In arrivo nuove risorse per le infrastrutture ferroviarie, e non solo. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (Cipess) ha dato infatti il via libera all’aggiornamento per gli anni 2020 e 2021 del Contratto di Programma – parte investimenti – tra Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) e Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) SpA. Aggiornato per il 2020 anche il Contratto di Programma tra Mims e Anas.
Infrastrutture ferroviarie, le risorse
Rfi può quindi ora disporre e contrattualizzare nuovi finanziamenti per 31,69 miliardi in attuazione dei progetti inseriti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Le risorse derivano per:
- 12,7 miliardi di euro dal Next Generation Eu
- 10,5 miliardi dal decreto sul Fondo complementare al Pnrr
- 3,8 miliardi dalla legge di bilancio 2020
- 3,7 miliardi dalla legge di bilancio 2021
- 1 miliardo da altre fonti.
A cosa serviranno gli investimenti
I nuovi interventi sulle infrastrutture ferroviari previsti nel Pnrr consentiranno di ridurre il gap infrastrutturale tra Nord e Sud. Questo attraverso:
- lo sviluppo dell’Alta velocità nelle Regioni del Mezzogiorno
- la velocizzazione e il potenziamento della rete
- il completamento dei corridoi ferroviari Ten-T
- il rafforzamento di nodi e direttrici ferroviarie.
“Il parere favorevole all’aggiornamento del Contratto di Programma tra Mims e Rfi è giunto con la procedura accelerata prevista nella parte del Pnrr dedicata alle riforme”, ha spiegato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. “Con un’unica seduta il Comitato ha espresso parare favorevole accorciando notevolmente i tempi del processo autorizzativo. In precedenza – ha aggiunto – sarebbero state necessarie due sedute del Comitato intervallate da un passaggio parlamentare che in questo caso è stato evitato perché il Pnrr ha già ricevuto l’approvazione del Parlamento. Auspico che la semplificazione procedurale possa andare oltre le opere del Pnrr e che diventi una prassi, affinché la Pubblica amministrazione possa rispondere prontamente alle esigenze dei cittadini”.
Aggiornato anche il contratto con Anas: 2,27 mld alle infrastrutture stradali
Nella stessa seduta il Cipess ha approvato l’aggiornamento del Contratto di Programma 2016-2020 tra il Mims e l’Anas che ora può disporre di ulteriori 2,27 miliardi di euro. Le risorse saranno destinate, tra l’altro, alla manutenzione programmata e al ripristino della viabilità nelle aree colpite dagli eventi sismici del 2016 con l’obiettivo di aumentare la sicurezza e la salvaguardia della rete stradale esistente. Le risorse saranno destinate per il 50% ad interventi nelle Regioni del Sud, mentre il 25% andrà sia alle aree del Nord che a quelle del Centro.
Il Cipess ha anche approvato il completamento dello
schema idrico Basento-Bradano relativo al settore irriguo “G”, che permette di sbloccare un’opera rilevante per l’approvvigionamento idrico della Basilicata e aumentare la resilienza del complesso dei sistemi irrigui del territorio.
Una prima ripartizione dei fondi tra le Regioni
Prima della pausa agostana la Conferenza Unificata ha dato il via libera a
cinque schemi di decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini per risorse complessive che ammontano a oltre 7,5 miliardi di euro, a valere sul PNRR. Si tratta di:
Ferrovie, l’obiettivo della sostenibilità da PNRR
Il primo schema di decreto, utilizzando le disponibilità finanziarie del Fondo complementare (risorse nazionali) destina 1,55 miliardi di euro per la
messa in sicurezza e il potenziamento delle ferrovie gestite dalle Regioni e per il rinnovo dei treni che viaggiano su quelle linee. Il secondo schema di decreto ripartisce tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano 500 milioni del Next Generation Eu per gli anni dal 2021 al 2026, in modo da renderli immediatamente utilizzabili, per acquistare nuovo materiale rotabile elettrico o a idrogeno, anche in questo caso per i servizi regionali. Continua così l’attuazione degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dopo il via libera ai 600 milioni di euro per l’acquisto di autobus ecologici per il trasporto extraurbano e suburbano. Dei 1,55 miliardi di euro per le ferrovie gestite dalle Regioni, ben l’81% pari a oltre 1,25 miliardi è destinato al Sud e il restante 19% (poco meno di 300 milioni di euro) al resto d’Italia. Dei 500 milioni per l’acquisto di nuovi treni, al Mezzogiorno andrà il 50%.
Le risorse per 1,55 miliardi del Fondo complementare andranno a interventi di messa in sicurezza e potenziamento delle infrastrutture ferroviarie che in alcuni casi comprendono anche l’acquisto di treni a idrogeno che viaggiano sulle stesse linee. I
nuovi treni elettrici o a idrogeno che saranno acquistati con i 500 milioni del Next Generation Eu andranno direttamente alle Regioni o alle imprese affidatarie dei servizi ferroviari regionali e dovranno obbligatoriamente essere dotati di climatizzazione, rete WiFi utilizzabile dai passeggeri, prese per la ricarica delle biciclette elettriche, sistemi per la rilevazione del numero dei passeggeri a bordo, dispositivi per la localizzazione dei rotabili e di allarme al personale con citofonia, videosorveglianza interna ed esterna attraverso telecamere e monitor.
Infrastrutture portuali e PNRR
Per quanto riguarda i porti, la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie locali ha approvato due schemi di decreto che contengono il programma degli interventi infrastrutturali dei porti e la relativa ripartizione delle risorse. Previsti nel Pnrr (
Fondo Complementare), si tratta di un
importo complessivo di 2,8 miliardi di euro dal 2021 al 2026 di cui alle regioni del Sud viene destinato il 43%. Nel dettaglio, il pacchetto di risorse è così ripartito: gli interventi per lo sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici ammontano a 1,47 miliardi, quelli per l’aumento selettivo della capacità portuale sono pari a 390 milioni, quelli per l’ultimo/penultimo miglio ferroviario o stradale ammontano a 250 milioni, gli interventi per l’ammodernamento energetico a 50 milioni. Particolarmente importanti per la riduzione delle emissioni inquinanti e per la sostenibilità ambientale sono i
progetti per l’elettrificazione delle banchine (cold ironing) per i quali è previsto uno stanziamento di 700 milioni.
A queste ripartizioni si aggiungono 112 milioni a valere sul
Fondo Investimenti per interventi inseriti nell’allegato 3 del DM 13 agosto 2020 n.353 per i quali lo scorso anno non erano disponibili risorse e che sono state recuperate nel bilancio del Ministero. Inoltre,
altri 41 milioni andranno a finanziare ulteriori interventi nei porti di Ortona e dello Stretto di Messina, mentre in via prioritaria, a valere sulla prima fonte di finanziamento utile, verranno finanziati ulteriori interventi nel porto di Ortona e nel porto di Termoli.
Edilizia residenziale pubblica, seimila palazzine da recuperare con il PNRR
Raggiunta l’intesa anche sulla ripartizione di
due miliardi di euro del programma “Sicuro verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica” per migliorare l’efficienza energetica, la resilienza e la sicurezza sismica, nonché la condizione sociale nei tessuti residenziali pubblici.
“Una casa sicura è un elemento indispensabile per la vita delle persone e migliorare la qualità delle abitazioni è un obiettivo primario per il Ministero”, rileva il Ministro Giovannini. “Il programma di riqualificazione avrà un impatto decisivo per le famiglie e le comunità che sempre di più vivono gli spazi urbani nelle loro dimensioni di lavoro, incontro e di svago. Siamo particolarmente contenti di vedere ripartite risorse così ingenti per progetti che andranno a risanare l’edilizia pubblica residenziale”.
Entro il 31 dicembre 2021 sarà disponibile l’elenco di 6mila palazzine in tutta Italia che beneficeranno degli interventi. Inoltre, sono stati anche previsti l’acquisto e la locazione da destinare alla sistemazione temporanea degli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica oggetto di riqualificazione. Alle regioni del Mezzogiorno è stato assegnato il 40% delle risorse stanziate, sono state definite le modalità di erogazione dei finanziamenti e individuate le modalità di monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi.
Articolo pubblicato il 03.08.2021 – aggiornato il 13.08.2021