Ingegneria
Ferrovie in ambito alpino, a che punto siamo?
Dal Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani un’analisi e alcune riflessioni su due zone alpine, in Lombardia e Liguria, che necessitano di infrastrutture e servizi ferroviari
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Il Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani è attivo nell’organizzazione di eventi che diano risalto al mondo dei trasporti, in particolare su ferro. Nel 2020 con l’emergenza epidemiologica tale attività prosegue in modalità remota, e nell’ultima settimana di ottobre si sono tenuti due webinar che hanno posto l’attenzione su due zone alpine che necessitano di infrastrutture e servizi ferroviari. Il 29 ottobre il CIFI Milano ha trattato il tema delle ferrovie in Valtellina. Mentre il 30 ottobre il CIFI Genova ha organizzato “II Convegno delle Alpi Liguri”, che segue il percorso intrapreso lo scorso anno con una coppia di eventi che si erano tenuti a Ceva e Savona.
Durante l’interruzione di linea del 2014 dovuta allo smottamento nei pressi di Andora, la provincia di Imperia si era trovata praticamente isolata dal resto della rete ferroviaria italiana. Oggi la linea tra Andora e Ventimiglia è interamente sulla nuova sede a doppio binario. Lo sviluppo del raddoppio ferroviario in provincia di Savona può essere l’occasione di poter valutare l’integrazione di una nuova linea di valico che possa collegare Albenga con Garessio. E che potrebbe essere di supporto ai collegamenti tra Riviera e Piemonte.
Negli interventi è emersa, oltre che la necessità di infrastrutture, quella di servizi stessi. In quanto l’eliminazione dei servizi interregionali, che sulla Milano-Ventimiglia era uno dei più emblematici casi di orario cadenzato, tra i primi nati in Italia, ha portato ad una lacuna mai del tutto colmata.
Gli interventi si sono infine conclusi con un focus sulle merci, dove sono stati illustrati i programmi di accesso al porto di Savona-Vado che rappresenta un importante punto di scambio modale.
Progetti ferroviari in Valtellina
Tra i progetti ferroviari del secolo scorso per l’area retica delle Alpi, quello di Lanzerotti è probabilmente il più celebre, che nel 1910 prevedeva un’ampia rete a scartamento metrico destinata a servire molte località alpine tra Italia, Austria e Svizzera. Le Olimpiadi invernali tornano nel 2026 a Cortina dopo il successo del 1956, in cui la località era direttamente raggiunta dalla linea ferroviaria, immortalata anche da molti successi cinematografici. Allo stato attuale, dal 1964, non è possibile raggiungere la perla delle Dolomiti direttamente in treno, e la stazione più vicina è a oltre 30 km di distanza, a Calalzo. Le Olimpiadi 2006 sono state l’occasione che ha lanciato Torino nell’inserimento nella rete dell’alta velocità italiana. Nell’evento organizzato dal CIFI gli ingegneri hanno esposto le ricadute positive su tutto il sistema della Lombardia. Si è inoltre ricordato come l’emergenza Covid in atto abbia modificato flussi e organizzazione del servizio. Ma che le priorità preesistenti all’emergenza restano e che saranno affrontate. Un esempio è il sottopassaggio della stazione di Monza, che va adeguato alle esigenze di grandi flussi di utenti.Asse Milano-Valtellina
Si è rimarcato che tra le valli alpine interessate dai volumi di traffico l’asse Milano-Valtellina è quello che vedrà il maggior incremento in proporzione rispetto alla situazione attuale. Come illustrato nel dossier di candidatura ai Giochi Olimpici. A Tirano avviene l’interscambio tra treno e bus, dove si prevede si possa arrivare a una capacità di 1.200 pax/ora per condurre i passeggeri fino a Bormio e Livigno, grazie a 24 corse/ore e una flotta di 80 bus a disposizione. L’accesso alla Valtellina prevede quindi una forte integrazione tra trasporto su ferro e trasporto su gomma, a differenza di quanto avviene nella vicina Svizzera. Dove esistono talvolta casi in cui l’accesso della rete ferroviaria è prioritario rispetto a quello della strada veicolare. Si rimarca che si tratta di un contesto dalla vocazione turistica, in quanto dalle indagini del Novembre 2019 (pre-Covid) è emerso che l’utenza occasionale supera il 61%.Gli interventi previsti per le ferrovie in Lombardia
Nell’attuale bozza di DPCM gli interventi finanziari per le opere ferroviarie in Lombardia prevedono l’eliminazione dei passaggi a livello e il miglioramento dell’infrastruttura della linea Milano-Tirano. Trattandosi di una linea a binario singolo, si parla di 14 incroci ogni ora, con la necessità di sistemazione delle località di incrocio, dove alcuni interventi sono appena stati eseguiti. Come a Morbegno, a differenza di Varenna, località turistica di richiamo internazionale, priva di sottopassaggio, e che movimenta fino a 300 passeggeri in salita/discesa per ogni treno nei mesi estivi. L’altra opera è la bretella di collegamento Malpensa-Gallarate. Si parla inoltre sempre più concretamente del collegamento ferroviario dell’aeroporto di Orio al Serio. In aggiunta, si parla dell’acquisto di 6 treni, che possono migliore l’accessibilità ai mezzi e avere un materiale rotabile adeguato alle necessità dell’utenza. A proposito di questo, nell’autunno 2020 gli ETR 104 stanno sostituendo i vetusti Ale 582. Si prevede che gli ETR104 in doppia composizione possano in futuro sostituire anche i Coradia per i servizi RE Milano-Tirano. Nel frattempo il Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato il decreto che dà il via libera alle opere infrastrutturali olimpiche presenti nella Legge di Bilancio 2020, stanziando le risorse destinate ai singoli interventi. Nel complesso 473 milioni di euro per quelle nella Regione Lombardia, 325 milioni nella Regione Veneto, 82 milioni nella Provincia Autonoma di Bolzano. E per finire 120 milioni nella Provincia Autonoma di di Trento. Tutti i cantieri dovranno concludersi entro l’avvio delle Olimpiadi.II Convegno Ferroviario delle Alpi Liguri
Sul fronte delle Alpi Marittime il convegno del giorno successivo ha posto l’attenzione in particolare sulla provincia di Savona, contestualizzata in un ambito esteso a tutto il NordOvest e alla confinante Francia. Si è insistito molto sull’importanza strategica che la ferrovia può svolgere per i territori fragili, in un contesto di protezione civile, per garantire servizi essenziali e trasporto in caso di calamità. Questo è stato detto nell’introduzione anche alla luce dei recenti, e purtroppo non nuovi, eventi di calamità idrogeologiche che hanno interessato queste province e le loro valli. Con danni ingenti in particolare per il valico di Tenda.
Progetti della bretella autostradale Albenga-Carcare-Predosa
Negli stessi giorni presso alcune sedi di enti locali è tornato il dibattito relativo ai progetti della bretella autostradale Albenga-Carcare-Predosa, volta a collegare la autostrade A10-A6-A26-A7 e destinata a percorrere la Val Bormida. Anche nell’ambito di questi progetti gli ingegneri hanno ricordato l’importanza dell’aggiornamento dei piani territoriali di coordinamento.