Demolizione di un ponte: tecniche a confronto

La demolizione di infrastrutture è un tema complesso sia per le tecniche di intervento. Questo per i mezzi d’opera necessari per eseguire i lavori in sicurezza e per le questioni logistiche. Strade, ferrovie e opere pubbliche in genere devono essere chiuse per il tempo più breve possibile e spesso occorre intervenire con operatività notturna per limitare l’impatto sulla viabilità.
Tra le innumerevoli infrastrutture stradali, la demolizione di un ponte è sicuramente quella più affascinante. Demolire un ponte rientra tra le tipologie di demolizioni più tecniche e delicate da intraprendere, a causa dell’enorme mole di materiale che si andrà a lavorare.
Ponte Morandi, ripartiamo dalla demolizione
Il Ponte Morandi ha virato ormai verso la ricostruzione. Ma sicuramente ritornerà subito alla mente la sua demolizione, in cui l’intervento di abbattimento ha richiesto un impegno progettuale notevole.
Prima di intraprendere qualsiasi attività di demolizione, per il viadotto Polcevera è risultata indispensabile una fase iniziale propedeutica e una dettagliata programmazione di qualsiasi lavorazione necessaria. Fondamentale quindi l’analisi del progetto originario e tutti i successivi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti nel corso degli anni.
Il risultato finale è stato quello di una demolizione senza, all’apparenza, alcun problema. Sicuramente ci saranno state criticità ed imprevisti, che sono stati agilmente superati grazie ad una programmazione e precisione invidiabile. Dall’esperienza della demolizione del viadotto Polcevera a Genova, risulta lampante che un’operazione del genere richieda, innanzitutto, estrema cautela e massima attenzione.
I materiali e l’impatto nella demolizione delle infrastrutture stradali
In base ai vari materiali e componenti inclusi nella costruzione di un ponte vengono richiesti metodi e tecniche differenti per la demolizione medesima. Ogni tipo di materiale ha bisogno di un particolare trattamento e la demolizione va progettata step by step.
Il primo passo da compiere è sicuramente quello di assicurarsi di avere a disposizione tutti i mezzi essenziali per poter procedere correttamente in questa particolare operazione, pertanto risulta fondamentale affidarsi ad imprese specializzate nel settore che possano fornire tutti i mezzi dei quali si ha bisogno e che sappiano far fronte ad ogni esigenza e/o imprevisto. Bisogna essere organizzati sotto ogni punto di vista andando a valutare nella maniera il più accurata possibile quale tipo di metodo verrà utilizzato per la demolizione del ponte e di conseguenza di quali particolari mezzi si avrà bisogno per poter svolgere l’operazione in maniera ottimale. Per questo è bene pianificare tutto lo svolgimento della demolizione nel dettaglio, in modo da evitare dimenticanze e prevedere eventuali imprevisti e/o criticità che possano sorgere.
A questo proposito, i metodi più comuni di demolizione dei ponti sono i seguenti.
Uso degli esplosivi
Queste demolizioni utilizzano esplosivi per abbattere grandi quantità di calcestruzzo armato, utilizzando pozzi di trivellazione nei quali sono inseriti gli esplosivi stessi. Usare le esplosioni può funzionare per una serie di situazioni e progetti diversi. Tuttavia, si tratta di una tecnica che causa una discreta quantità di rumore e detriti, quindi richiede severe misure di sicurezza.
I martelli demolitori idraulici
Questa tecnica utilizza martelli demolitori idraulici per separare i vari materiali del ponte e può anche essere adattata per eseguire demolizioni di ponti sottomarini. Si tratta di una particolare tecnica che crea molto rumore, detriti, polvere e vibrazioni.
Lo smontaggio e lo scoppio
Questo metodo comporta semplicemente il taglio di un ponte in sezioni e la rimozione delle varie componenti con una gru. Usando seghe, getti d’acqua o lance termiche, il ponte può essere tagliato in pezzi e smaltito senza creare molto rumore o polvere.
Esiste anche la demolizione tramite scoppio. Ci sono tre diversi tipi di scoppio per la demolizione di ponti, ovvero:
- scoppi di pressione,
- chimici,
- meccanici.
Ogni tipo, pur utilizzando metodi diversi, utilizza una sorta di pressione per forzare il calcestruzzo armato, dividerlo e romperlo. Tutti e tre i metodi sono relativamente silenziosi.
Non esiste un metodo migliore rispetto ad un altro. Bisogna valutare e studiare il metodo ottimale per ogni tipologia di ponte.
Ad esempio per quanto riguarda il ponte Morandi di Genova, c’è stata una combinazione di metodi. Ognuno fatto su misura per ogni pilone/tampone.
Le tecniche di demolizione per il Ponte Morandi
Troncone di ponente
- abbassamento a terra dei tamponi mediante strand jack e catilever;
- demolizione della pila 8 mediante esplosivo;
- smontaggio delle pile 3-4-5-6-7 mediante gru mobili.
Troncone di levante
- calo a terra del tampone 11, per separare fisicamente le due pile strallate;
- demolizione con esplosivo della pila 10 e della pila 11.
È importantissimo anche pianificare le operazioni di pulizia della zona in seguito alla demolizione vera e propria. La grande moltitudine di accorgimenti è necessaria per assicurare che neanche i detriti minimi possano finire su strade o altre superfici e oggetti, andando ad intaccare la sicurezza e la pulizia della zona interessata. Pertanto risulta fondamentale assicurare la protezione delle strade, dei corsi d’acqua e di ogni zona circostante.
Spesso si sottovalutano le tempistiche per una corretta progettazione e pianificazione, credendo che sia solo un inutile spreco di tempo. Al contrario, è proprio questa la fase più delicata e critica in cui si possono prendere in considerazione tutti gli eventuali scenari e studiarli diffusamente, affinché durante la lavorazione vera e propria non ci siano margini di errore e non ci si debba affidare all’improvvisazione.