Ingegneria

Ponte Morandi, la demolizione della pila 5

Demolire la pila 5 lato Ovest del ponte Morandi e avviare la realizzazione delle fondazioni della pila 6 del nuovo ponte: i progetti e le azioni da intraprendere
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Ponte Morandi, la demolizione della pila 5
Nella giornata del derby della Lanterna, sarebbero dovute iniziare le operazioni di demolizione della pila n. 5 del ponte Morandi, ma sono state rimandate a causa del forte vento. Si tratta della prima pila del lato ovest del ponte Morandi a cui seguirà il calo della porzione di trave. In questi giorni dovrebbero partire i lavori di palificazione della pila n.6 del nuovo ponte.

Il progetto di demolizione

Dal documento “Verifica calata del tampone tipo” si legge la modalità di smontaggio seguite nelle diverse fasi per il ponte Morandi:

Schema della struttura utilizzata per la calata del tampone. Tramite questo schema è possibile calcolare le azioni necessarie per eseguire l’analisi della pila tipologica.

  1. E’ stata analizzata una pila tipologica generica individuata tra le 5 a forma di “V” (dalla 3 alla 7, la 8 esclusa poiché analizzata in una relazione specifica) che rappresenta le peggiori caratteristiche geometriche e i peggiori stati di sollecitazione indotti dalle operazioni di calata.
  2. Sono soggetta a verifica le sezioni più sollecitate in campata ed alla base delle pile. Gli elementi che compongono la pila tipologica verranno verificati sulla base del metodo semiprobabilistico agli Stati Limite, in accordo alla normativa nazionale vigente.
  3. Il sistema di abbassamento delle travate tampone, è un insieme di travi realizzate in carpenteria metallica, costituite principalmente da n°2 coppie di travi a sbalzo cantilever beams, una lato ponente e l’altro lato levante, alle quali è affidato il compito di sorreggere la travata tampone attraverso n°1 coppia di travi di supporto dell’impalcato che verranno messe a contatto dell’intradosso dell’impalcato mediante i martinetti a recupero di cavo. Le cantilever beams appoggiano su elementi di ripartizione che trasmettono il carico alle strutture portanti dell’impalcato del Viadotto Polcevera.
  4. Il sistema è dotato di n°1 coppia di travi di contrasto al fine di evitare il ribaltamento delle travi di sollevamento/abbassamento.
  5. La pila tipologica è stata analizzata nella situazione in cui da un lato vi sono le reazioni esplicate sull’impalcato dalle due cantilever beams durante la calata del tampone, mentre dall’altro lato della pila vi è il carico rappresentante il tampone successivo in appoggio. Su ogni cantilever beam, oltre alle piattaforme che permettono il passaggio degli operatori lungo la stessa, sono disposti in totale 2 martinetti di sollevamento (uno di capacità nominale 600 t e uno 180 t) i quali, rispettivamente, sollevano l’impalcato e mettono a contatto le travi di contrasto sulle strutture portanti della pila.

Estratto della Tavola di Inquadramento generale: sequenza progetto di demolizione

Esempio di calaggio del tampone n. 7 estrapolata dalle tavole relative al progetto di demolizione (Fase n.1)

Esempio di calaggio del tampone n. 7 estrapolata dalle tavole relative al progetto di demolizione (Fase n.2)

Le fondazioni della pila n. 6 del nuovo ponte

La realizzazione del nuovo ponte Morandi è un banco di prova per le nuove Norme Tecniche delle Costruzioni (Ntc18), infatti il progetto si articola seguendo le prescrizioni dell’aggiornamento normativo.

Caratterizzazione dell’azione sismica: definizione della Vita nominale nonchè della classe d’uso (Relazione di 2°livello)

La fondazione della pila n.6 del ponte Morandi corrisponde ad un plinto a 11 pali trivellati aventi:

Geometria di riferimento per il plinto su pali (Progetto esecutivo di 2° livello)

  • un diametro di 1500 mm;
  • una lunghezza 46.0 m ;
  • un’interasse 4.50 m;
  • le dimensioni del plinto di fondazione sono 10.80m x1 6.5m x 2.5 m.
Si legge inoltre dalla relazione geotecnica quanto segue: “Se si considera un palo ad asse verticale, immerso in un terreno inizialmente le tensioni normali agenti sulla superficie laterale del palo presentano una distribuzione assialsimmetrica, la cui risultante è nulla. Quando il palo è soggetto, in testa, ad una forza orizzontale e/o ad una coppia applicata, si induce una traslazione all’interno del terreno. Il diagramma delle tensioni del terreno, conseguentemente, si modifica; le tensioni normali poste di fronte al palo aumentano ed il terreno tende ad allontanarsi dal palo in direzione radiale. Le tensioni normali poste a tergo del palo, viceversa, diminuiscono, mentre il terreno tende a spostarsi verso il palo, ancora lungo una direzione radiale. Lungo i bordi del palo, le tensioni orizzontali presentano una componente normale ed una tangenziale. La risultante p [F/L] di tali azioni sarà posta nella direzione dello spostamento del palo ed avrà verso opposto ad esso. Ad un certo livello di carico, in prossimità del piano campagna, il terreno posto a tergo del palo tende a distaccarsi dallo stesso; il terreno posto di fronte al palo, invece, tende a raggiungere la condizione di collasso. A profondità maggiori, il terreno tende a scorrere defluendo lungo il bordo del palo, senza un distacco relativo a tergo. Alla luce di queste considerazioni risulta evidente come la reazione del terreno p dipenda sia dall’entità dello spostamento y raggiunto dal palo sia dalla quota di riferimento z. Di conseguenza, la risposta di un palo verticale ad un carico orizzontale crescente, in termini di curva carichi – spostamenti, oppure in termini di carichi – momenti flettenti massimi, è di tipo non lineare”.  
 
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