Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti chiede chiarimenti sulla delibera del Cipess

Il Ponte sullo Stretto di Messina vacilla, prima ancora di essere realizzato: è la Corte dei Conti ad esprimere i primi seri dubbi sulla validità della delibera con la quale il Cipess ha dato l’ok al progetto di connessione tra Sicilia e Calabria. In un documento piuttosto dettagliato composto da 6 pagine inviato alla Presidenza del Consiglio, il magistrato istruttore riscostruisce minuziosamente tempi e iter procedurali tra le amministrazioni coinvolte.
In chiusura, ecco la richiesta di chiarimenti tecnici, avvalorati da precisi elementi informativi. La parola usata è “perplessità”. Il Mit non si scompone: secondo il Ministero si tratterebbe di una “fisiologica interlocuzione. Presto daremo tutte le integrazioni richieste” ma “il Ponte sullo Stretto non è in discussione”. Non c’è dubbio però che si tratti di un imprevisto probabilmente inatteso.
Delibera Cipess e Ponte sullo Stretto: la posizione del Governo
A prendere immediatamente posizione ci pensa l’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci: “La Corte dei Conti, nell’ambito dell’esame in corso sulla recente delibera Cipess, ha trasmesso al Dipe-Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alcune osservazioni e richieste di precisazioni e integrazioni documentali”.
Ed ecco l’affondo: “L’Ufficio di Controllo della Corte non ha espresso alcuna bocciatura, giudizio di inadeguatezza né richieste di integrazione del progetto definitivo. Stretto di Messina, di concerto con le Istituzioni interessate, è pronta a fornire tutti gli elementi utili per consentire alla Corte di completare l’istruttoria finalizzata alla registrazione della delibera Cipess, nella consapevolezza di aver operato nel pieno rispetto di quanto previsto dalla normativa italiana ed europea”.
I dubbi della Corte dei Conti
Veniamo ora alle contestazioni della Corte dei Conti. Innanzitutto, in merito alla delibera “risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione difettando, a sostegno delle determinazioni assunte dal Cipess, anche in relazione a snodi cruciali dell’iter procedimentale, una puntuale valutazione degli esiti istruttori”. La delibera del Cipess “si appalesa più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze di dette attività, sotto il profilo sia fattuale sia giuridico”.
La Corte chiede anche chiarimenti sulla tempistica osservata per la trasmissione del provvedimento adottato dai Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia “con cui è stato assentito il terzo atto aggiuntivo”.
Piano economico e alternative progettuali
Altro rilievo. I chiarimenti sono necessari in merito “alle valutazioni svolte dal comitato in relazione all’efficacia della delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025”. Una delibera nella quale, tra le altre indicazioni, si dichiara “l’assenza di idonee alternative progettuali”.
Perplessità, piuttosto marcate, riguardano anche il piano economico. E si chiedono chiarimenti. In particolare, sul “disallineamento tra l’importo asseverato dalla società Kpmg in data 25 luglio 2025 – quantificato in euro 10.481.500.000 – e quello di euro 10.508.820.773 attestato nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025”.
La Corte sollecita anche integrazioni su diverse voci, dagli oneri per le condizioni contrattuali (CCT) a quelli per la sicurezza, lievitati da 97 a 206 milioni di euro rispetto al progetto preliminare.
Trasporti e tempistiche Ponte sullo Stretto: i dubbi sulla delibera del Cipess
Altra tematica particolarmente importante concerne la situazione trasportistica e viabilistica. Nel documento i dubbi sono evidenti: “Quanto alle stime di traffico – al piano tariffario di cui allo studio redatto dalla TPlan Consulting – poste a fondamento del Pef si chiedono chiarimenti in ordine alle valutazioni svolte da codesto Comitato in merito alle modalità di scelta della predetta società di consulenza e agli esiti di detto studio anche in relazione agli approfondimenti istruttori svolti in occasione della riunione preparatoria del Cipess”.
Il Governo ha ora 20 giorni per rispondere. Trascorso questo termine, la Corte “potrà decidere allo stato degli atti, ferma restando la facoltà di codesta amministrazione di ritirare il provvedimento in sede di autotutela”. Il vicepremier Matteo Salvini ostenta sicurezza: “Quando ci sarà l’ok si parte coi cantieri. Conto nelle prossime settimane, non nei prossimi mesi”.