Dal terremoto de L’Aquila alle Ntc18: come ricostruire
Dal terremoto de L’Aquila sono passati, in un attimo, dieci anni: il 6 aprile 2009 alle 3.32 la grande scossa di magnitudo 6.3 (poi portata a 5.9) di un terremoto che ha colpito il capoluogo abruzzese nel suo centro storico, nelle sue vie e nelle sue strade, provocando 309 vittime. Emblema di questa tragedia il crollo della casa dello studente, la sede della prefettura de L’Aquila e la basilica di Collemaggio.
A dieci anni tornano a splendere chiese e palazzi, le periferie ricostruite ed il centro piano a piano torna alla sua vita, anche se ancora c’è molto da fare. Come per il terremoto di San Giuliano di Puglia, anche il terremoto de L’Aquila ha visto tra le sue vittime studenti, in ambienti che dovevano salvaguardarli.
2002 San Giuliano di Puglia – O.P.C.M. 3274/2003
Destino beffardo ed amaro, nel 2002 il terremoto di San Giuliano di Puglia fu l’evento catalizzatore per un aggiornamento normativo. Le attuali norme tecniche delle costruzioni (Ntc18) sono figlie dell’O.P.C.M. 327472003: un testo innovativo che, oltre a prevedere la progettazione antisismica per le nuove costruzioni, coinvolge per la prima volta la conservazione, la riparazione e il consolidamento degli edifici esistenti nei confronti dell’azione sismica.
Accanto ad una riformulazione normativa si promuove una nuova mappatura sismica del territorio, benché in Italia vi fossero già stati eventi sismici tra cui quello dell’Irpinia (1980) ed Umbria -Marche (1997), incoraggiando verso una conoscenza e consapevolezza delle fragilità intrinseche e maturate nella nostra penisola.

Mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (elaborazione 2004)
L’Italia è sismica, viene abbandonata anche per le zone a bassissima sismicità la dicitura area non sismica, maturando la consapevolezza che probabilisticamente, magari con un tempo di ritorno estremamente lungo, un terremoto si possa verificare.
All’interno del testo dell’OPCM 3274/2004 sono introdotte parole come: sensibile, strategico ed ordinario. Aggettivi che servono ad identificare la valenza di una costruzione in funzione di aspetti, quali:
- importanza sociale e di richiamo per la popolazione (prefetture, uffici teritoriali statali);
- importanza strategica in fase emergenziale ed in tempo di pace (ad esempio ospedali);
- affollamento ed esposizione, luoghi capaci di accogliere al loro interno un alto numero di persone, per questo esposti al terremoto e per questo luoghi sicuri ed idonei ad accogliere in caso di calamità (ad esempio le scuole).
2009 – Terremoto de L’Aquila e la Circolare esplicativa n. 617/2009
Dopo un percorso travagliato, il 14 gennaio 2008 furono pubblicate le Norme Tecniche delle Costruzioni (Ntc08) ed il 2 febbraio 2009 fu pubblicata la Circolare esplicativa alle Ntc08. Questo documento avente un carattere esplicativo della norma di fatto ne rappresentava un’integrazione metodologica.
A circa due mesi dall’ultima pubblicazione, la notte del 6 aprile vi fu il terremoto che scosse la città de L’Aquila, aprendo la strada verso il processo alle buone intenzioni per una ricostruzione conscia nei confronti dell’azione sismica.
Il terremoto de L’Aquila vide in campo tra gli altri, come in altre situazioni simili, professionisti e gli enti di ricerca. Il contributo tecnico che scende in campo per la valutazione dell’agibilità post sismica e la compilazione della scheda Aedes.
2012 – Terremoto Emilia Romagna – Gli edifici a grande luce
Il terremoto dell’Emilia Romagna, dal punto di vista meramente tecnico, è stato quello che ha visto focalizzare l’attenzione progettuale sulle strutture a grande luce (luce superiore ai 10 m) e sugli elementi non strutturali. È stato un banco di prova, poiché ha minato un’identità territoriale colpendole nel settore produttivo.
Da quel terremoto è nata la scheda di agibilità post sisma per gli edifici a grande luce (GL), profondamente diversa rispetto a quella degli edifici ordinari e pensata per osservare diversamente il danno. I capannoni industriali sono caratterizzati da una geometria abbastanza standard che consente l’individuazione dei seguenti elementi costituenti:
- plinto di fondazione;
- pilastro;
- trave;
- impalcato;
- copertura.
A questo si accompagna il rilievo del danno non strutturale, o meglio dell’elemento non strutturale, tema trattato marginalmente nelle Ntc08 ma poi approfondito nell’aggiornamento del 2018.
2016 – Terremoto in Centro Italia verso le Ntc18
Nuovamente il centro Italia è sede di uno sciame sismico che mette in ginocchio quattro regioni: Lazio, Umbria, Marche e nuovamente l’Abruzzo.
Si vuol pensare che questo evento abbia rappresentato una svolta: di fatto è stato quello che forse ha accelerato il processo di revisione alle Ntc08 ed alla relativa Circolare esplicativa.
La direzione è quella di puntare ad un carattere prestazionale della costruzione, considerando la progettazione anche degli elementi non strutturali attraverso verifiche di resistenza e di duttilità.

