Ingegneria
Covid19 Fase 2: finalmente una spinta per la mobilità ciclabile?
Mentre Legambiente inserisce la bicicletta fra le cinque misure per ripensare la mobilità, alcune delle città più grandi del nostro paese ci stanno lavorando
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Secondo Mikael Colville-Andersen di Copenhagenize il Covid19 deve essere un acceleratore del cambiamento anche nelle forme di mobilità. Il paladino della mobilità smart e ciclabile considera estremamente positiva l’imposta e repentina scomparsa delle auto dalle città e si augura che non ritornino più. Insieme alle deleterie navi da crociera e al distruttivo turismo di massa. I centri urbani devono arrivare alla giusta combinazione di numero di biciclette ed efficienza di trasporti pubblici.
La spinta sull’uso della bicicletta, l’accelerazione dei progetti di reti di piste ciclabili o la redazione di nuovi piani è una delle strategie su cui finalmente sembrano puntare le città più grandi, anche in Italia. Questa tipologia di mobilità consente di rispettare il distanziamento necessario per il contenimento dell’epidemia, oltre a offrire altri e già noti vantaggi.
Ripensare la mobilità in città post Covid19: le 5 misure di Legambiente
In Italia gli investimenti in mobilità ciclabile sono uno dei punti cardine anche della strategia proposta da Legambiente per reimpostare la mobilità in città. In questo delicato momento si deve evitare che il trasporto a motore privato diventi di fatto la soluzione più sicura per proteggersi dal virus. Il ‘pacchetto’ propone di lavorare sulla maggiore sicurezza dei mezzi pubblici con accessi contingentati ma anche monitorati nelle distanze di sicurezza tra i passeggeri. È necessario anche rafforzare una sharing mobility fatta di auto, soprattutto elettriche, bici, e-bike, scooter elettrici e monopattini. La rottamazione delle auto deve essere incentivata in favore di una mobilità più sostenibile attraverso i fondi per “Programma Buoni di mobilità” previsti dal decreto Clima. Le modalità del lavoro devono orientarsi sempre più verso un vero forme di vero smart working, che richiede risorse e nuove idee. La bicicletta è infine indicata tra i mezzi più importanti per gli spostamenti. Secondo l’associazione questo è il momento giusto per realizzare nuovi percorsi, partendo da quelli temporanei per l’emergenza. Molti interventi a basso costo potrebbero contare sui 150 milioni di euro che la Legge di Bilancio 2020 ha stanziato per il co-finanziamento di percorsi ciclabili urbani. Parlando di mobilità ciclabile come strumento per rendere più efficace la Fase 2 e, si spera presto, strutturarsi nella Fase 3, alcune delle città più grandi del paese si sono mosse.