Dopo soli 8 anni di processo, dall’avvio della progettazione, la città di Copenaghen ha reso operativa
Cityringen, la sua nuova linea di metropolitana. La nuova M3 ha uno sviluppo circolare e serve tutte le parti della città. È un’infrastruttura che migliora l’accessibilità al Parlamento, alla stazione ferroviaria centrale e all’edificio del Comune. Lo sviluppo delle linee della metropolitana arriva così ai 43 km di lunghezza, serviti da oltre 40 stazioni.
Le gare e i contractor per un lavoro complesso
La progettazione e i lavori portano la firma di differenti raggruppamenti. Sono vincitori delle diverse procedure di appalto che
Metroselskabet, la società che gestisce la metropolitana, ha avviato a partire dal 2011 per la sua complessa ma estremamente rapida realizzazione.
Copenhagen Metro Team (CMT), società oggi guidata e controllata per il 99,9% da Salini Impregilo, è risultata affidatario della realizzazione di tutte le opere in sotterranea, vincitrice nel 2011 della gara insieme a Tecnimont Civil Construction e Seli.
Mentre parlano italiano anche i treni forniti da Hitachi Rail STS, un’altra joint venture comprendente
Cowi, Arup e Systra (multinazionale francese che sta lavorando alla realizzazione della prima linea della
metropolitana di Bogotà) si è invece aggiudicata l’appalto per la progettazione e realizzazione delle stazioni e del centro di controllo.
La nuova Cityringen
Il nuovo anello ha un
perimetro di 15,5 Km ed è costituito da un coppia di tunnel paralleli in cui i treni si spostano a una velocità media di 40 km/h in direzioni opposte monitorati da remoto: la nuova linea della metropolitana di Copenaghen è infatti completamente automatica.
La M3 unisce i distretti di Vesterbro, Nørrebro, Østerbro e Frederiksberg e il centro della città attraverso
17 nuove stazioni sotterranee, due delle quali, Frederiksberg e Kongens Nytorv, di interscambio con le altre due linee esistenti della metropolitana, la M1 e la M2.
Il tempo di percorrenza dell’intero anello a regime richiede poco meno di mezz’ora e si svolge su
treni senza guidatore composti da tre casse in grado di trasportare complessivamente 48 passeggeri seduti e 232 in piedi, per una velocità massima pari a 90 km/h.
Il cantiere del Cityringen
Avviato nel 2013, ha visto al lavoro
4 frese meccaniche a piena sezione, le “talpe” che, lunghe 140 metri per 600 tonnellate di peso ciascuna, hanno scavato i due tunnel paralleli di poco meno di 5 m di diametro a profondità variabili tra i 25 e i 40 m procedendo a velocità comprese tra i 15 e i 20 metri al giorno.
Il controllo delle vibrazioni e dei danni agli edifici
Come tutti i cantieri di grandi dimensioni che si svolgono in sotterranea, sotto la città e i suoi edifici, molti sono stati i
problemi che il processo ha dovuto considerare e le
valutazioni che si sono rese necessarie. Dalla larga presenza di acqua e falde nel sottosuolo alle possibili aree con resti storici, uno fra i principali sono state le
vibrazioni che il procedere delle talpe ha provocato negli edifici soprastanti, in diverse condizioni manutentive, risalenti a differenti epoche e spesso costruiti su delicate piattaforme di legno. Per tenere sotto controllo la situazione, prevenire eventuali danni e intervenire rapidamente in caso di necessità, una serie di speciali sensori posizionati negli edifici servirà a monitorare la situazione.
Il recupero dei materiali di scarto
Il cantiere della Cityringen è diventato anche occasione di recupero e nuova costruzione: il
terreno e i detriti estratti dal sottosuolo, oltre 3 milioni di tonnellate, sono stati trasportati a Nordhavn dove sono stati utilizzati per allargare Kronløb Island, l’isola artificiale che sta sorgendo sull’acqua progettata da
COBE.
Un’occasione per la comunicazione e la street art
L’opera pubblica più importante realizzata a Copenaghen negli ultimi anni, in superficie è diventata occasione sia di ripensamento dell’impatto dei cantieri che ambito pratico di sperimentazione di progetti di riqualificazione come
Cool Construction.
Il programma nasce nel 2011, all’interno di una strategia mirata a mitigare il più possibile la presenza di aree di lavoro. Con una trasformazione orientata alla creazione di
laboratori urbani. Oltre a comunicare i cambiamenti in corso, le recinzioni e i manufatti delimitanti i cantieri sono così diventati superfici. Utili per la street art con artisti e proposte selezionate attraverso call pubbliche, finanziate dalla pubblicità e da sponsor.
L’architettura delle stazioni
La nuova linea della metropolitana ha necessitato di complessi lavori di scavo in sotterranea per la realizzazione di 31 km complessivi di tunnel. Complessa anche la progettazione di
nuove stazioni, affidate al gruppo Cowi-Arup-Systra.
Le
scelte effettuate, dall’organizzazione degli spazi alle finiture, all’individuazione degli arredi e delle luci, si orientano verso una logica prettamente funzionale. Dalla necessità di avere superfici e spazi facili da pulire e riordinare, a luoghi sicuri e chiari per gli spostamenti dei passeggeri. Ma anche per ottimizzare gli interventi nel sottosuolo, anche in corrispondenza dei punti di accesso.
Spazi razionali
Le stazioni, grazie anche alla scelta di optare per una linea automatizzata, sono state progettate in modo da razionalizzare l’occupazione del suolo e minimizzare le dimensioni degli scavi, contenuti nelle dimensioni di base di 64 m x 20 m. Minimi sono stati anche i dimensionamenti degli spazi di accesso e delle banchine, tutte protette dai pannelli vetrati che si aprono in corrispondenza delle porte di accesso ai vagoni dei treni.
I rivestimenti e la luce
Anche le stazioni parlano un po’ italiano: i rivestimenti, i parapetti e i lucernari sono stati realizzati da
AZA Corp insieme a Bodino. Dal punto di vista formale-architettonico
hanno cercato di portare sottoterra i caratteri peculiari delle aree in cui si collocano. Ma cambiando i materiali, i colori e trame dei rivestimenti che, ad esempio, a Marmorkirken, servita da una stazione che scende di 40 metri nel sottosuolo per non interferire con le fondazioni della storica chiesa, diventano di pietra calcarea color sabbia, mentre ricorrono al rosso nelle due stazioni di interscambio.
Le volute piante e volumetrie aperte consentono l’ingresso della maggiore quantità possibile di luce naturale. È introdotta da lucernari che a livello del terreno diventano elementi integrati nell’arredo urbano di superficie.
Un continuo work in progress per la metropolitana
L’inaugurazione di Cityringen è avvenuta alla presenza della regina di Danimarca alla fine di settembre. Ma la città e la costruzione del suo prossimo futuro carbon neutral grazie anche all’efficienza del trasporto pubblico non si arresta. Nei prossimi 5 anni è prevista l’apertura di altre due tratte oggi in lavorazione. Queste completeranno la nuova linea M4. Previste due nuove stazioni a Nordhavn, in apertura nel 2020. E altre cinque che, entro il 2024 si estenderanno a Sydhavn, fino a raggiungere la stazione ferroviaria di Ny Ellebjerg.