Nuova procedura per CERTING per ingegneri esperti in infrastrutture e trasporti

Il nuovo schema di certificazione CERTING di ingegneri esperti in infrastrutture e trasporti e sistemi di gestione della sicurezza, elaborato dall’Agenzia del Consiglio Nazionale degli Ingegneri in collaborazione con ANSFISA, è finalizzato ad assicurare competenza e trasparenza a professionisti qualificati, capaci di monitorare e gestire la sicurezza di opere complesse come ponti, viadotti e gallerie.
La certificazione nasce per rispondere alla crescente necessità di garantire la sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti, un tema di importanza strategica per il Paese. Il suo scopo è:
- standardizzare le competenze tecniche attraverso un rigoroso processo di valutazione;
- promuovere figure professionali qualificate in grado di gestire sistemi complessi come i Sistemi di Gestione della Sicurezza (Sgs);
- favorire la collaborazione tra settore pubblico e privato per un approccio integrato alla sicurezza.
Certificazione CERTING: il Safety Manager
Tra le opportunità che questa certificazione offre, una delle più significative è quella di diventare Safety Manager, una figura sempre più richiesta in un settore in evoluzione. Secondo le attuali linee guida di ANSFISA, il Safety Manager sarà il responsabile tecnico del Sistema di Gestione della Sicurezza (Sgs) per le infrastrutture stradali e autostradali.
In Italia, si stima che più di 9.000 organizzazioni, tra società private e pubbliche amministrazioni (Comuni, Province e Regioni), necessitino di questa figura professionale. Per questi ruoli, la certificazione CERTING Advanced costituisce un requisito preferenziale, perché dimostra non solo competenze tecniche avanzate, ma anche la capacità di affrontare sfide complesse e prendere decisioni critiche. Essere certificati significa poter dialogare con autorità e stakeholder, trovare soluzioni innovative e contribuire alla sicurezza delle infrastrutture che milioni di persone utilizzano ogni giorno. Inoltre, la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024, che regola la certificazione delle competenze, riconosce ufficialmente questa qualificazione, conferendole una validità riconosciuta a livello internazionale.
I ruoli della sicurezza infrastrutturale
Oltre al Safety Manager, la certificazione si rivolge anche a molti altri ruoli strategici nel settore della sicurezza infrastrutturale. È un requisito auspicabile, ad esempio, per:
- Coordinatori della Sicurezza in fase di Progettazione ed Esecuzione (CSP/CSE);
- Direttori dei Lavori nei cantieri stradali;
- Responsabili del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP);
- Direttori Tecnici di imprese che operano nella manutenzione e nell’ispezione di infrastrutture complesse come ponti e gallerie.
Per le ispezioni e la manutenzione delle opere stradali e autostradali, la normativa prevede che almeno un componente dei gruppi di verifica ispettiva e del gruppo di delibera degli Organismi di Certificazione debba essere certificato. Questa obbligatorietà sottolinea l’importanza della certificazione come strumento imprescindibile per garantire standard elevati di sicurezza e professionalità.
Il percorso di certificazione
Per ottenere la certificazione, si inizia con una rigorosa valutazione documentale, in cui il candidato deve dimostrare di avere esperienza consolidata e formazione specifica nel settore della sicurezza infrastrutturale. A questa fase segue un colloquio tecnico, durante il quale una commissione verifica non solo le competenze dichiarate, ma anche la capacità del candidato di calarsi in situazioni concrete e di rispondere alle sfide del ruolo.
L’ingegnere specializzato in Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti è una figura professionale in grado di gestire le attività di predisposizione, monitoraggio e aggiornamento dei Sistemi di Gestione della Sicurezza per le attività di verifica e manutenzione delle infrastrutture in riferimento al quadro normativo vigente.
La certificazione della figura professionale di Ingegnere Esperto in Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e Sistemi di Gestione della Sicurezza:
- comprova la competenza professionale in un’area di specializzazione per mezzo dell’esperienza acquisita nell’espletamento autonomo di incarichi professionali, o nell’esercizio di mansioni direttive che hanno comportato assunzione personale di responsabilità;
- costituisce lo strumento a garanzia del livello di competenza iniziale atteso e del suo mantenimento nel tempo attraverso un processo di aggiornamento continuo.
Per accedervi è necessario aver maturato un’esperienza di lavoro dopo la laurea di durata non inferiore a cinque anni, di cui almeno due nell’area di specializzazione per la quale è stata richiesta la certificazione, ed essere attivo in tale area di specializzazione. Inoltre, occorre possedere nozioni di:
- principi e metodi di valutazione del rischio applicati ai sistemi di trasporto;
- affidabilità, capacità e sicurezza di reti e infrastrutture di trasporto;
- sicurezza del lavoro durante le attività ispettive e nei cantieri stradali;
- metodi decisionali, ricerca operativa, ottimizzazione;
- continuità delle operazioni di traffico, gestione e risoluzione degli inconvenienti e delle emergenze;
- investigazione e analisi degli incidenti e dei mancati incidenti;
- safety culture, safety policy, safety assurance, safety management, safety promotion.
Certificazione CERTING: i requisiti professionali
I candidati alla certificazione volontaria devono dimostrare, in funzione del livello a cui intendono accedere, i seguenti requisiti professionali comprovabili:
- iscrizione all’Albo professionale degli ingegneri, settore Civile e Ambientale;
- iscrizione all’elenco speciale dei Professionisti Antincendio del Ministero dell’Interno;
- formazione ed esperienza specifica nel settore;
- specifico corso di formazione, conforme in termini di ore ed argomenti;
- espletamento autonomo di incarichi professionali, o esercizio di mansioni direttive che hanno comportato assunzione personale di responsabilità in uno o più sistemi di gestione (ISO 9001, ISO 14001, ISO 39001, ISO 45001, ISO 31000 etc.).
Il requisito minimo di accesso per accedere alla certificazione è il possesso del Diploma di Laurea in Ingegneria (Specialistica/Magistrale) e iscrizione quinquennale all’albo professionale degli ingegneri nella Sezione A del Settore Civile e Ambientale. Sono accettati tutti i titoli, corsi e diplomi riconosciuti ed equipollenti a quelli italiani, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge. I candidati alla certificazione, in possesso di detti titoli, dovranno inoltre dimostrare una specifica conoscenza ed esperienza nell’ambito dell’Ingegneria della Sicurezza ed in particolare della Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza acquisita con lo svolgimento di:
- ruoli tecnici e manageriali presso aziende pubbliche o private;
- consulenze come libero professionista;
- docenze in ambito sicurezza;
- pubblicazione di articoli scientifici.
Dopo il superamento con esito positivo dell’esame, il professionista viene iscritto nel “Registro degli Ingegneri Certificati” nella sezione “Ingegnere Esperto in Sicurezza specializzato in Sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti e sistemi di gestione della sicurezza”, pubblicato sul sito dell’Organismo di Certificazione delle competenze e di ANFISA, nel quale vengono riportati i dati del professionista e informazioni sullo stato della certificazione (validità, sospensione, eventuale revoca). L’Organismo di Certificazione provvede a comunicare periodicamente ad ACCREDIA e ad ANSFISA l’elenco dei professionisti certificati e le modifiche allo stato delle certificazioni rilasciate. La certificazione ha una durata di tre anni.