Ingegneria

Centro nazionale per la mobilità sostenibile: la rete della ricerca per il PNRR

Il Centro sarà strutturato secondo l’impostazione Hub&Spoke: 50 soggetti aderenti tra università, centri di ricerca e grandi player privati
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Centro nazionale per la mobilità sostenibile: la rete della ricerca per il PNRR

Potrà contare su 394 milioni di euro per il triennio 2023-2025 il Centro nazionale per la mobilità sostenibile promosso a sostegno delle politiche dei trasporti e delle interconnessioni urbane necessarie al PNRR. Al lavoro insieme 50 soggetti, pubblici e privati, che da Milano fino a Reggio Calabria attiveranno una rete di conoscenza formata da 696 ricercatori dedicati e 574 neoassunti.

Sono questi i numeri che indicano la portata di un progetto che nasce con l’ambizione di essere uno strumento reale per la crescita e lo sviluppo del settore della mobilità. Il Centro nazionale per la mobilità sostenibile nasce con una chiara missione: accompagnare la transizione green e digitale in una ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese.

Centro nazionale per la mobilità sostenibile e le chiavi strategiche per il PNRR

I Centri nazionali sono reti diffuse di università, enti pubblici di ricerca, altri soggetti pubblici e privati impegnati in attività di ricerca, riconosciuti come altamente qualificati che sviluppano infrastrutture, progettualità e soluzioni immediatamente fruibili per tutto il contesto sociale. Saranno in totale 5, coerenti con le priorità dell’agenda della ricerca europea e con i contenuti del PNRR 2021-27. Per ogni programma è previsto un finanziamento tra 200-400 milioni di euro. Svilupperanno la ricerca di frontiera relativa ad ambiti tecnologici intorno a queste tematiche:

  • Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni
  • Tecnologie dell’Agricoltura (Agritech)
  • Sviluppo di farmaci con tecnologia a RNA e terapia genica
  • Mobilità sostenibile
  • Bio-diversità

Il Centro nazionale per la mobilità sostenibile ha l’ambizione di essere una risposta concreta ai bisogni di crescita di un settore chiave per l’economia che da solo si stima raggiungerà un valore complessivo di 220 miliari di euro nel 2030, assorbendo il 12% della forza lavoro. In questo contesto, si inseriscono le istituzioni comunitarie che spingono per il raggiungimento di una nuova mobilità sostenibile secondo le indicazioni del Green New Deal.

Sempre più rilevanti sono i temi legati alla decarbonizzazione, alla decongestione stradale, alla mobilità smart, alla sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture, all’accessibilità, all’inserimento nel mercato di nuove professionalità e competenze. Il Centro nazionale per la mobilità sostenibile risponde a queste esigenze supportando e stimolando la domanda e l’offerta di ricerca, innovazione tecnologica, formazione e competenze.

Saranno cinque i vettori del progetto, ovvero le aree e gli ambiti tecnologici di maggiore interesse:

  • mobilità aerea;
  • veicoli stradali sostenibili;
  • trasporto su acqua;
  • trasporto ferroviario;
  • veicoli leggeri e mobilità attiva.

Il Centro Nazionale si occuperà di rendere il sistema della mobilità più “green” nel suo complesso e più “digitale” nella sua gestione, attraverso:

  • soluzioni leggere e sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno;
  • sistemi digitali di riduzione degli incidenti;
  • soluzioni più efficaci per il traporto pubblico;
  • un nuovo modello di mobilità accessibile e inclusiva.

Il Centro sarà strutturato secondo l’impostazione Hub&Spoke, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud, a garanzia di quel riequilibro territoriale alla base delle iniziative indicate dal PNRR e grande obiettivo di modernizzazione del Paese.

Centro nazionale per la mobilità sostenibile: la composizione della rete

Enti di ricerca promotori

Politecnico di Milano, Cnr, Politecnico di Torino, Politecnico di Bari, Università di Bergamo, Università di Parma, Università di Torino, Università di Palermo, Università di Bologna, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Cagliari, Università di Roma La Sapienza, Università Federico II di Napoli, Università di Salerno, Università Napoli Parthenope, Università del Salento, Università di Padova, Università di Pisa.

Enti di ricerca aderenti

Università Bicocca, Università di Brescia, Università di Cassino e del Lazio Mediorientale, Università di Firenze, Università di Genova, Università di Reggio Calabria, Università politecnica delle Marche.

Fondatori

Autostrade, Eni, Ferrari, Fincantieri, Fs, Leonardo, Angel company, Pirelli, Almaviva, Iveco group, Unipol, Fnm, Poste, Snam, A2A, Intesa Sanpaolo.

Partecipanti

Brembo, Hitachi, Avio aero, Teoresi Group, Accenture, Thales, Stellantis – crf, Atos

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