Insediata la Cabina di regia sulla vulnerabilità sismica degli edifici pubblici
Si è insediata la cabina di regia e coordinamento delle politiche attive per la riduzione della vulnerabilità sismica degli edifici pubblici. La Cabina, presieduta dal capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e dal capo Dipartimento “Casa Italia”, Luigi Ferrara, è composta dai rappresentanti di dieci amministrazioni centrali (i ministeri di Cultura, Difesa, Economia e finanze, Giustizia, Interno, Infrastrutture e trasporti, Istruzione e merito, Salute, Università e ricerca e dell’Agenzia del demanio), della Conferenza delle Regioni, dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e dell’Unione delle province d’Italia (Upi).
Cabina di regia sulla vulnerabilità sismica degli edifici pubblici: obiettivi e dotazione
Al centro della riunione il programma pluriennale di intervento previsto dalla legge di bilancio del 2024, con una dotazione di 285 milioni complessivi, ripartiti nel quadriennio 2024-2028 e destinati a ridurre la vulnerabilità delle infrastrutture pubbliche al rischio terremoto. Sono stati inoltre illustrati le altre fonti di finanziamento che potrebbero confluire nell’ambito del programma pluriennale e, attingendo dalla Banca dati Mef, i numeri degli edifici pubblici che prioritariamente saranno interessati dagli interventi.
La prossima riunione, prevista per il 12 luglio 2024, sarà stilato un serrato cronoprogramma che consenta al più presto la definizione del piano pluriennale di interventi di messa in sicurezza delle infrastrutture pubbliche che la Cabina di coordinamento proporrà al ministro Musumeci per le valutazioni del governo.
Il decreto Campi Flegrei 2
In tema di vulnerabilità sismica degli edifici, il decreto-legge n. 91 del 2 luglio 2024, recante “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei e per interventi di protezione civile e di coesione“, che istituisce il Commissario straordinario per l’attuazione degli interventi pubblici nell’area dei Campi Flegrei e disciplina l’attuazione e il finanziamento delle prime misure urgenti relative al patrimonio edilizio, anche privato, interessato dal fenomeno bradisismico localizzato nella “zona di intervento” e alle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali prioritari.
Il Commissario dovrà attuare uno o più programmi di interventi urgenti per:
- la riqualificazione sismica degli edifici pubblici, dando priorità all’attuazione degli interventi di riqualificazione sismica concernenti gli edifici pubblici destinati ad uso scolastico o universitario, nonché quelli che ospitano minori, detenuti o persone con disabilità;
- assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali e prioritari secondo quanto previsto nella pianificazione di emergenza nell’area dei Campi Flegrei.
Tali interventi sono dichiarati urgenti, indifferibili e di pubblica utilità e, ove occorra, costituiscono variante agli strumenti urbanistici vigenti. Nella zona di intervento, è vietato il rilascio di titoli edilizi abilitanti la realizzazione di interventi di nuova costruzione con destinazione d’uso residenziale.
Per il riconoscimento di contributi per la realizzazione degli interventi di riqualificazione sismica e di riparazione del danno in favore dei nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa, sia stata danneggiata e sgomberata per inagibilità, è autorizzata la spesa di 20 milioni di euro nell’anno 2024 e di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026. l contributi saranno concessi per metro quadro di superficie coperta dell’edificio.
Le esercitazioni della Protezione Civile
Nell’area dei Campi Flegrei, prosegue intanto l’organizzazione delle esercitazioni di protezione civile previste per il 2024, per verificare le procedure operative definite dal Piano speditivo di emergenza per l’area interessata dal bradisismo. La seconda, svolta il 25 e 26 giugno, non ha avuto l’esito sperato. Hanno infatti aderito alle prove di evacuazione circa 250 abitanti della “zona di intervento ristretta”, su una popolazione totale di 33.653 persone: meno dell’1%. A determinare tale scarsa partecipazione anche il fatto che centinaia di persone fossero già “evacuate” dai numerosi palazzi dichiarati inagibili. In più le ondate di calore verificatesi in quei giorni non hanno aiutato, soprattutto i residenti anziani.
Oltre alle simulazioni di evacuazione e l’attivazione e organizzazione di aree di attesa e di hub per l’accoglienza della popolazione nei tre comuni interessati, l’esercitazione comprendeva l’allestimento di un campo base, diversi punti informativi rivolti alla popolazione e l’attivazione del volontariato a supporto dei centri di coordinamento, delle telecomunicazioni, dell’informazione e assistenza alla popolazione, nonché ulteriori test delle procedure del censimento danni, con particolare riferimento alle modalità per la condivisione informatica dei risultati.
Una terza esercitazione, fissata per ottobre 2024, sarà incentrata sul Piano nazionale per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei.