Immobiliare

Visure catastali: un passo verso la semplificazione?

L'Agenzia delle Entrate ha reso disponibili nelle visure catastali i dati di superficie delle unità immobiliari censite nelle categorie A, B e C
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Visure catastali: un passo verso la semplificazione?

Lo scorso 9 novembre, l’Agenzia delle Entrate, con comunicato, ha reso disponibili all’interno delle visure catastali, i dati relativi alla superficie delle unità censite nelle categorie A (abitazioni e uffici), B (edifici pubblici) e C (negozi, laboratori, box).

Una novità, come si legge nel comunicato, che semplifica la vita ai proprietari di 57 milioni di immobili, mettendo a loro disposizione un dato finora visibile solo nelle applicazioni degli uffici.

All’interno della visura arriva anche la superficie ai fini della TARI, per consentire ai cittadini di verificare con facilità i dati utilizzati dai Comuni ai fini del controllo della tassa rifiuti.

L’iniziativa dell’Agenzia, sperimentale per gli Uffici Provinciali-Territorio di Brindisi, Foggia e Ravenna si aprirà, per i professionisti, dell’area tecnica (geometriarchitetti, etc.) che per coloro che sono impegnati nella gestione degli adempimenti fiscali (tra tutti i  commercialisti), un periodo di controllo e di verifica dei dati presenti nelle “nuove” visure catastali per evidenziare le cd. incoerenze tra la planimetria conservata agli atti del Catasto e la superficie calcolata, come definite dalla stessa Agenzia delle Entrate.

Per il momento, la novità non si applica agli immobili che presentano un dato di superficie “incoerente”, ciò in attesa delle opportune verifiche per le attività di allineamento delle banche dati.

Inoltre, per gli immobili non dotati di planimetria, che risalgono per lo più alla fase dell’impianto del Catasto edilizio urbano e che sono, per tale motivo, privi anche del dato relativo alla superficie, i proprietari possono presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale, con procedura Docfa, per l’inserimento in atti della planimetria catastale.

Tale adempimento è, comunque, necessario, in quanto, in caso di vendita dell’immobile, il proprietario è tenuto ad attestare “la conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie”, come previsto dall’art. 19, comma 14, del decreto legge n. 78 del 2010.

Per quel che riguarda la TARI, invece, le visure si arricchiscono di questa informazione ulteriore.

A tal proposito, si ricorda che le modalità di calcolo di questo tributo prevedono sia il parametro della superficie (in metri quadri) che quello del numero di persone che occupano l’immobile.

Ai fini delle altre imposte la variazione non ha, apparentemente al momento, nessun impatto.

Infatti sia le imposte sui redditi, sia le imposte indirette, oltre ai tributi locali, utilizzano ancora la rendita catastale come parametro su cui determinare, con l’applicazione di differenti moltiplicatori, la base imponibile su cui calcolare le singole imposte dovute.

Ciascun proprietario avrà così a portata di mano anche questa informazione, fornita dall’Agenzia delle Entrate ai Comuni grazie ai flussi di interscambio dati già attivi. In caso di incoerenza tra la planimetria conservata agli atti del catasto e la superficie calcolata, i cittadini interessati potranno inviare le proprie osservazioni, attraverso il sito dell’Agenzia, e contribuire quindi a migliorare la qualità delle banche dati. Si ricorda che già dal 2013 i Comuni possono segnalare errori di superficie riscontrati su immobili presenti nella banca dati catastale.

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