Immobiliare

Superbonus e cessione del credito: si cambia ancora

Con la recente modifica normativa, le banche potranno cedere a tutte le Partite Iva tutti i crediti, anche se comunicati prima del 1° maggio 2022.
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Superbonus e cessione del credito: si cambia ancora

Cessione del credito:ultimo atto. Con la recente modifica normativa, le banche potranno cedere a tutte le Partite Iva tutti i crediti, anche se comunicati prima del 1° maggio 2022.

Una breve cronistoria: dal Decreto Antifrodi ad oggi

Dopo l’entrata in vigore del decreto-legge n. 157, c.d. “Decreto Antifrodi”, si è registrata una grande tensione nel settore immobiliare a causa della paralisi del settore edile, connesso all’introduzione di meccanismi di controllo e determinazione di vincoli prima inesistenti.

Le novità introdotte dal decreto-legge 11 novembre 2021, n. 157, recante «Misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche» hanno tracciato una linea di demarcazione molto importante per porre fine al malcostume registrato.

La successiva manovra di bilancio ha “assorbito” il contenuto del DL Antifrodi, anticipandone la stabilizzazione nell’ordinamento giuridico. Ma le modifiche non sono terminate. Infatti, tre successivi decreti-legge sono intervenuti a disciplinare la materia, cercando di arginare le negatività manifestate dal sistema.

Le reiterate modifiche legislative intercorse hanno, di fatto, paralizzato tutto il mercato della cessione del credito, sollevando molte critiche da associazioni di categoria che denunciavamo l’imminente fallimento di numerose aziende che avevano preso numerose commesse e non riuscivano a cedere il proprio il credito agli istituti di credito.

Decreto Aiuti. Verso una nuova apertura del mercato della cessione del credito

Il Governo, con un emendamento, approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera,  riscrive ancora una volta le norme sulla cessione del credito. Il testo dell’emendamento prevede la possibilità che le banche potranno cedere i crediti in qualunque momento ai propri correntisti titolari di partita Iva. Tale possibilità si estenderà a tutti i crediti, compresi quelli derivanti da cessioni effettuate prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni.

In buona sostanza, le banche e per le società appartenenti ad un gruppo bancario avranno la possibilità di cedere in qualunque momento i crediti “a favore di soggetti diversi dai consumatori o utenti, come definiti dall’articolo 3, comma 1, lettera a), del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa, ovvero con la banca capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione”.

Le nuove disposizioni si applicano anche alle cessioni o agli sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle entrate prima della data di entrata in vigore della legge di conversione del  decreto, fermo restando il limite massimo delle cessioni previsto.

Si amplia la platea: identikit del cessionario

Con il nuovo sistema delineato dalla maggioranza si è chiesto al Governo di ampliare la platea dei soggetti ai quali le banche potranno cedere i crediti, non più solo ai clienti che hanno la qualifica di clienti professionali privati, ossia imprese di grandi dimensioni.

Quindi: le banche e le società appartenenti a gruppi bancari potranno cedere sempre i crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi, a soggetti non rientranti nella definizione di consumatori o utenti retail, che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la stessa banca cedente ovvero la banca capogruppo.

Tra le altre condizioni, ancora da confermare introdotte dal decreto Aiuti, ci sarebbero che:

  • i cessionari devono aver stipulato un contratto di conto corrente con la banca cedente o con la banca capogruppo;
  • i cessionari non hanno facoltà di operare ulteriori cessioni.

In questo modo si sbloccherebbe il mercato della cessione perché le banche avranno la possibilità di sbloccare quelli rimasti in sospeso (circa 5 miliardi secondo quanto comunicato dall’Agenzia dalle Entrate) e acquistarne dei nuovi.

Le nuove regole introdotte dal Dl Semplificazioni

Arriva finalmente di una delle modifiche più attese da imprese e professionisti. Il DL Semplificazioni rivisita, per l’ennesima volta, ma non forse l’ultima, le norme relative alla cessione del credito superbonus 110% con l’introduzione di una norma che punta a mettere ordine in un comparto piuttosto confusionario che ha provocato qualche complicazione di troppo e tanta tensione tra associazioni, imprese, banche e professionisti.

Il provvedimento – ddl di conversione del DL 73/2022- approvato dal Senato è lo stesso licenziato dalla Camera. Il testo licenziato dovrà solo essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore.

Con le nuove regole introdotte – art.40-quater – viene cancellato il limite temporale della data del primo maggio 2022 alle cessioni a tutte le partite Iva, società, professionisti (salvo semplici consumatori) di crediti d’imposta e in particolare dei cosiddetti bonus edilizi. Le banche possono quindi cedere tutti i crediti fiscali da bonus 110% e dai bonus edilizi minori ai loro clienti dotati di partita Iva. Tra questi rientrano pure quelli comunicati all’Agenzia delle entrate prima del primo maggio 2022, consentendo l’applicazione della semplificazione procedurale anche alle comunicazioni avvenute precedentemente a tale data. Viene quindi abrogato il comma 3-ter dell’art. 2 e il comma 3 dell’art. 57 del medesimo decreto legge 50/2022 (che era stato già convertito nella legge n. 91 del 2022).

La nuova norma, però, non ha risolto il nodo della responsabilità sociale dei cessionari, che consente all’autorità fiscale di chiamarli a rispondere di eventuali condotte fraudolente del cedente. Forse questo aspetto verrà analizzato nel decreto “Aiuti-bis”.

Stop alla proroga

In merito alla proroga della misura invece, non vi è alcuna certezza. “Gli effetti positivi del Superbonus non sono sufficienti da giustificarne una proroga”. Questa è stata la risposta data in occasione ad una interrogazione parlamentare (numero 3-02877) fornita in commissione finanze del Senato dal sottosegretario all’Economia e finanze, Maria Cecilia Guerra, ha smorzato, se  non definitivamente eliminato, ogni speranza sulla possibilità di concedere una ulteriore proroga al Superbonus.

Articolo pubblicato il 5 luglio 2022 – ultimo aggiornamento 03 agosto 2022

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