Immobiliare

Superbonus e bonus edilizi, uno studio dei Commercialisti rivaluta gli effetti positivi

Le detrazioni fiscali nel 2021 hanno contribuito per il 15% alla crescita economica complessiva e generato maggiori entrate per 43,3 centesimi di euro per ogni euro speso dallo Stato
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Superbonus e bonus edilizi, uno studio dei Commercialisti rivaluta gli effetti positivi

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e la Fondazione nazionali dei commercialisti hanno diffuso in questi giorni un nuovo studio sugli effetti del Superbonus 110% e degli altri bonus edilizi. Il documento “L’impatto economico del Superbonus 110 per cento e il costo effettivo per lo Stato dei bonus edilizi” prende in esame il biennio 2020-2021 e calcola un costo netto per lo Stato molto più basso di quello stimato dalle relazioni tecniche di Governo e Parlamento, grazie all’effetto moltiplicatore.

Dai dati messi a disposizione dall’Enea e dall’Agenzia delle Entrate, a fronte di un euro di uscita finanziaria pubblica in termini di crediti o detrazioni fiscali riconosciuti ai contribuenti, grazie agli effetti moltiplicativi in termini economici, ritornano 43,3 centesimi. Il costo netto per lo Stato è, quindi, pari a 56,7 centesimi.

Superbonus, parola ai commercialisti

Lo studio si basa sull’ipotesi che per il calcolo del maggior reddito prodotto dall’economia e, di conseguenza, le maggiori entrate incassate dallo Stato, bisogna tenere conto dell’intero effetto moltiplicativo della spesa aggiuntiva generata dal Superbonus 110% e, soprattutto, dalla possibilità di optare per lo sconto sul corrispettivo e la cessione del credito, in alternativa alla detrazione in dichiarazione.

La spesa agevolata totale per tutto il 2021 risulta pari a poco più di 55 miliardi di euro, di cui circa 27 miliardi imputabili ai bonus ordinari e 28,3 miliardi al Superbonus 110%. Il costo lordo per lo Stato per il 2021, è stato, in realtà, più alto di oltre 21 miliardi di euro, mentre l’effetto fiscale indotto, che simula le maggiori entrate per lo Stato, è stato pari a quasi 12 miliardi di euro determinando in tal modo un costo netto aggiuntivo per lo Stato di circa 9,5 miliardi di euro.

Il Superbonus 110% nel 2021 ha contribuito per il 15% alla crescita economica complessiva e ha generato maggiori entrate stimate pari a 43,3 centesimi di euro per ogni euro speso dallo Stato. Nel biennio 2020-2021, nel settore delle costruzioni, in termini assoluti e al netto dell’inflazione, la produzione si è incrementata di 35,8 miliardi, mentre il valore aggiunto è aumentato di 13,9 miliardi di euro. Gli investimenti in abitazioni nel 2021 sono aumentati del 26% a fronte di un incremento nell’intera economia del 17%. L’occupazione è cresciuta del 6% contro lo 0,6% dell’intera economia, e le ore lavorate sono aumentate del 20%. Il fatturato delle imprese, misurato solo per le società di capitali, è aumentato, sempre nel 2021, del 39,5% contro il 25,7% del totale. Nel 2022 l’effetto espansivo dovrebbe triplicare.

Salvatore Regalbuto, tesoriere del Consiglio nazionale dei commercialisti con delega all’area fiscale, che ha coordinato il gruppo di ricercatori estensori del documento, auspica che “si possa rendere strutturale il Superbonus, e in quest’ambito sono da accogliere favorevolmente gli interventi tesi a ridurre la percentuale di detrazione che, oltre a rendere più sostenibile la misura, innescano anche il necessario contrasto di interessi tra imprese e committenti, evitando così ingiustificati rialzi dei prezzi nel comparto dell’edilizia”, e che “si giunga ad una profonda semplificazione del quadro normativo di riferimento, preservando e valorizzando l’importante ruolo di garanzia dell’interesse pubblico svolto dai professionisti in varia misura coinvolti nel processo stesso”.

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