Superbonus, gli investimenti a febbraio rallentano ma non si fermano

Le misure restrittive adottate dal Governo sul Superbonus rallentano ma non fermano gli investimenti agevolati dalla detrazione fiscale, che a fine febbraio 2023, per i lavori di efficientamento energetico, hanno generato un costo a carico dello Stato di 75,3 miliardi di euro, secondo i dati del report di Enea aggiornato al 28 febbraio 2023.
Superbonus, i dati di febbraio 2023
Gli investimenti sono aumentati di 3,3 miliardi di euro rispetto a gennaio e comprendono:
- 32,8 miliardi di euro per i condomîni,
- 25,2 miliardi di euro per gli edifici unifamiliari,
- 10,5 miliardi di euro per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti,
- in totale 68.523.203.828,03 euro (58.503.042.620,69 euro quelli per lavori conclusi) a cui corrispondono a 75.375.524.210,83 75,3 euro di detrazioni.
L’investimento medio è stato di 597.798,09 euro per i condomini, 113.913,62 euro per gli edifici unifamiliari, 96.706,22 per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
Le asseverazioni presentate raggiungono quota 384.958, con una crescita mensile di 12.655 asseverazioni:
- circa 54.800 per condomîni, con oltre 9mila registrate a febbraio (l’86,2% del totale);
- 221.000 per gli edifici unifamiliari (più 6.033 asseverazioni in febbraio);
- circa 109.000 per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (più 3009 asseverazioni a febbraio).
Dal 1° gennaio 2023, l’aliquota del Superbonus è passata dal 110% al 90% per i condomîni, gli edifici da 2 a 4 unità con unico proprietario e le prime case il cui proprietario abbia un “reddito di riferimento” non superiore a 15.000 euro, fino a scendere ulteriormente al 70% fino al 31 dicembre 2024 e al 65% fino al 31 dicembre 2025. Solo i soggetti che hanno approvato la delibera condominiale, presentato la Cilas e la richiesta del titolo abilitativo entro le date stabilite (18 novembre 2022, 25 novembre 2022, 31 dicembre 2022) possono ancora fruire del Superbonus al 110%.
Inoltre, dal 17 febbraio 2023, per ogni nuova spesa per lavori agevolati con i bonus edilizi non è più consentito né lo sconto in fattura né la cessione del credito, e la detrazione può essere recuperata, nella percentuale prevista dal bonus di riferimento, esclusivamente nella dichiarazione dei redditi.