Immobiliare

Superbonus, è stato un buon investimento? Cosa dicono (davvero) i dati

I nuovi dati Enea sull'utilizzo del Superbonus aggiornati al 31 ottobre 2021 lo confermano: l'agevolazione sta funzionando ed è linfa vitale per il settore
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Superbonus, è stato un buon investimento? Cosa dicono (davvero) i dati
Siamo ad un passo dalla certezza della proroga, cioè dalla nuova Legge di Bilancio. Il Superbonus verrà confermato anche dopo il 2021. Dopo il decreto Rilancio, che ha introdotto per primo il maxi sconto, l’agevolazione è stata prevista anche nella manovra 2022. L’intenzione del Governo, come è stato spiegato, pare sia quella di prorogare una misura che si è dimostrata un buon investimento. Ma è veramente così? Vediamo cosa dicono i dati.

Superbonus, come funziona e cosa potrebbe cambiare

Con l’approvazione del Superbonus il decreto Rilancio non ha fatto altro che elevare al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute per specifici interventi in ambito di efficienza energetica e riqualificazione edilizia. La detrazione in origine spettava per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 ma, per effetto di successive modifiche normative introdotte dalla legge di bilancio 2021 e dal decreto legge n. 59 del 6 maggio 2021, la stessa è stata estesa per le spese sostenute entro il:
  • 30 giugno 2022 dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, per interventi su edifici unifamiliari o su unità immobiliari, funzionalmente indipendenti e che dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno, situate all’interno di edifici plurifamiliari;
  • 30 giugno 2022 dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, per interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche. Solo nel caso in cui alla scadenza del predetto termine del 30 giugno 2022, siano stati effettuati lavori per almeno il 60 per cento dell’intervento complessivo, il Superbonus spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022.
  • 31 dicembre 2022 dai condomìni;
  • 30 giugno 2023 dagli IACP comunque denominati nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing” per gli interventi di risparmio energetico. Qualora a tale data (30 giugno 2023) siano stati effettuati lavori (finalizzati al risparmio energetico o antisismici) per almeno il 60 per cento dell’intervento complessivo, la detrazione spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023.

Superbonus 110%, ha davvero funzionato?

Nell’analizzare quale è stato l’impatto che il Superbonus ha avuto sull’economia ci viene in aiuto l’ENEA che, a partire dal 1° settembre, con cadenza mensile, ha pubblicato i dati relativi all’utilizzo dell’agevolazione sia in ambito regionale che nazionale. In particolare, si tratta di tabelle che riassumono:
  • il numero delle asseverazioni caricate sul sito dedicato;
  • il valore assoluto degli investimenti ammessi alla detrazione;
  • i valori assoluti e percentuali dei lavori già completati.
Negli stessi elenchi riepilogativi – aggiornati – sono riportati anche i dati per i lavori relativi a condomini, edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti. Il monitoraggio serve a tracciare l’utilizzo del bonus, cercando di analizzarne l’andamento nel tempo. Da quello che emerge nell’ultimo report aggiornato al 31 ottobre 2021, sono state depositate asseverazioni per un numero pari a 57.664. Il totale investimenti ammessi a detrazione ammonta invece a più di 9 miliardi e 700 milioni di euro, mentre per gli importi ammessi a detrazione di lavori realizzati la cifra supera i 6 miliardi e 700 milioni di euro.

Superbonus dati Enea: gli edifici interessati

Secondo quanto rivelato dall’Agenzia nazionale, al Superbonus si è fatto ricorso soprattutto per i lavori che hanno interessato gli edifici condominiali, dove gli investimenti ammessi a detrazione sono stati complessivamente superiori a 4 miliardi e mezzo di euro. A seguire troviamo gli edifici unifamiliari, con circa 3 miliardi di investimenti ammessi a detrazione, mentre per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti la cifra si aggira intorno a 1,8 miliardi di euro circa. Un andamento simile si è registrato anche per gli importi ammessi a detrazione di lavori realizzati, che sono stati maggiori nei condomini (quasi 3 miliardi di euro). Si tratta di investimenti che, inevitabilmente, hanno alimentato un giro di affari trainandosi dietro anche il settore edilizio, che in questo modo ha potuto contare su un’ondata di investimenti che hanno permesso di fronteggiare meglio l’emergenza Covid, ammortizzando le perdite subito. I presupposti affinché la tendenza continui ad essere positiva, dunque, ci sono tutti.
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