Proroga Superbonus? Non bastano i fondi del Pnrr
                                Superbonus sì Superbonus no? Dopo una non facile trattativa con Bruxelles il Recovery Plan italiano ha preso forma, con un prima via libera del Consiglio dei ministri arrivato nella serata di sabato 24 aprile. È anche e soprattutto sul nodo della proroga del Superbonus che la discussione si è incagliata. Per poi trovare, forse, la chiave di volta: le risorse per prorogare il Superbonus al 2023 arriveranno con la Legge di Bilancio 2022.
Le risorse europee non bastano per il Superbonus
Nell’ultima bozza del PNRR si parla ancora dell’intenzione di estendere la misura fiscale al 2023. Per effettuare la quale venivano assegnati 18,51 miliardi di euro, di cui 10,26 provenienti dal Recovery Fund e i restanti 8,25 dal Fondo complementare. Ma, conti alla mano, i soldi europei non sembrano sufficienti. All’appello mancherebbero 10 miliardi di euro che si dovrebbero recuperare da altri progetti.
Risultato: la proroga del Superbonus, richiesta a gran voce da M5S, Forza Italia e Pd, verrà finanziata con risorse dello Stato, non dell’Europa. La rassicurazione, su questo fronte, è arrivata dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, che ha appunto individuato nella prossima manovra la “sede” dei fondi per garantire l’estensione dell’agevolazione fiscale.
Con un grande ma. Secondo alcune fonti del Governo la misura estensiva arriverà dopo una valutazione sugli effetti della misura da effettuare dopo l’estate. E sulla base dei dati che saranno disponibili.
Come cambierà il Superbonus?
Sciolto il nodo delle risorse, cosa cambierà per il Superbonus se cambierà? Stando a quando scritto nella bozza del PNRR, la proroga va intesa al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a condizione almeno il 60% dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2023; e al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini, a condizione che almeno il 60% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente.
Rimangono inalterate le caratteristiche tecniche dello strumento, le tipologie di intervento, le categorie abitative. Così come le formule finanziare connesse quali la cessione del credito e il pagamento anticipato.
“L’investimento – spiega il Governo – consentirà inoltre di stimolare le economie locali attraverso la creazione di posti di lavoro nella filiera dell’edilizia e della produzione di beni e servizi per le abitazioni con potenziale impatto sulle categorie deboli colpite dalla pandemia”.
E la semplificazione delle procedure?
Altro importante capitolo quello della semplificazione delle procedure. Su questo fronte nel PNRR si legge che “l’attuazione del superbonus ha incontrato molti ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici risalenti. Come segnalato dall’ANCI, dalla rete delle professioni tecniche e dalle associazioni imprenditoriali (con attese fino a 6 mesi per l’accesso agli archivi edilizi)”.
“Obiettivo delle misure – si legge- è accelerare l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana, rimuovendo gli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus”. Sono quindi prospettati interventi mirati per rimuovere gli ostacoli burocratici sia attraverso la semplificazione documentale e altre misure come ad esempio la doppia conformità. Misure che andranno disposte con decreto-legge da approvare entro maggio 2021.