Immobiliare

Come cambia la progettazione delle case? Gli acquirenti chiedono spazi flessibili

Le tendenze rilevate dall’Osservatorio CAM mettono in luce le modifiche dei bisogni, intervenute con la pandemia da Covid 19: serve tenere insieme attività lavorative e ricreative
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Come cambia la progettazione delle case? Gli acquirenti chiedono spazi flessibili

Cambia la progettazione delle case perché, inutile dirlo, la pandemia ha modificato il modo in cui tutti noi viviamo le nostre vite e, soprattutto, le nostre case. La capacità (e in alcuni casi la necessità) di svolgere il proprio lavoro senza dover andare in ufficio, per esempio, hanno reso crescente il bisogno di ridefinire gli spazi, rivedere le comodità e ripensare il concetto stesso di abitazione.

Oggi, quindi, la “casa ideale” è quella in cui gli italiani continuano a passare sempre più tempo per le attività lavorative e anche per i consumi culturali. Si tratta di una tendenza rilevata anche dall’Osservatorio CAM che ha messo in luce come le restrizioni del periodo Covid hanno dato un’accelerazione in questa direzione, perché la casa è diventata un luogo sempre più fruito per le attività lavorative e ricreative.

Progettazione case: più spazio e maggiore funzionalità

Le persone che vogliono comprare casa, ad oggi, cercano tendenzialmente abitazioni più grandi, luminose e anche funzionali e comode. La flessibilità è ora una tendenza dell’interior design. C’è stato un cambiamento del design in questi termini. Non è solo importante che la casa sia grande, ma che all’interno di essa – specie nelle zone più abitate – ogni centimetro quadrato funzioni al massimo dell’efficienza.

Dalle porte in vetro che creano uno spazio ufficio da un angolo del soggiorno alle soluzioni di arredo che aiutano gli spazi a funzionare meglio, soluzioni innovative di ogni tipo hanno ricevuto un crescente interesse negli ultimi anni.

Insomma, in linea generale: un sacco di adattamenti avvenuti durante la pandemia stanno diventando elementi comuni nelle nuove abitazioni. Le case modello che i costruttori mettono in mostra oggi sono pensate per lavorare e vivere al loro interno, non solo per tornare a casa e riposare a fine giornata.

La casa ideale: le richieste degli acquirenti

Cosa cerca quindi chi vuole comprare casa? Quali sono le richieste degli acquirenti? Secondo l’Osservatorio CAM, la casa è diventata un luogo sempre più fruito per le attività lavorative e ricreative. La richiesta di abitazioni sempre più confortevoli è ormai estesa a tutti coloro che acquistano un immobile nuovo, non soltanto le fasce con capacità di spesa più elevate. E questo sta plasmando la stessa progettazione delle case.

La “casa ideale” per molti è una casa in cui passeranno molto tempo e, proprio in questo senso, gli analisti sostengono che le prospettive per il mercato immobiliare impegneranno sempre di più i costruttori a elaborare proposte che dovranno saper coniugare bellezza, verde, innovazione tecnologica e spazi dedicati al benessere e agli impegni quotidiani degli acquirenti. Spazi ibridi, pertanto, che possano coniugare gli ambienti di lavoro e di residenza.

È come se, dopo tutto il tempo trascorso in casa (tra restrizioni e nuove modalità di lavoro ibrido), la pandemia avesse reso molte persone iper consapevoli su ciò che piace loro – e cosa no – dello spazio in cui vivono: la luce naturale è passata dall’essere un vantaggio a un’ancora di salvezza; una planimetria open-concept è passata dall’essere un fastidio occasionale a un esasperante killer della privacy. C’è anche una maggiore consapevolezza di quanto sia importante la propria salute e il proprio benessere fisico ma anche mentale, e quindi di come le abitazioni debbano riuscire a conciliarsi al meglio con la cura di sé.

E chi non può permettersi una casa abbastanza grande da cui ricavare un ufficio personale? Alcuni esperti del settore stanno pensando anche a questo. In America, per esempio, gli studi di architettura che lavorano sui progetti comunitari, hanno presentato alloggi a prezzi accessibili traendo spunto da alcune soluzioni sviluppate durante la pandemia dalla gente comune, come salotti sul tetto, balconi e giardini comunitari. Gli analisti del settore hanno anche menzionato il desiderio di portici e spazi esterni privati.

E in Italia? “L’acquirente cerca nell’abitazione ormai una molteplicità di servizi e di spazi – spiega l’Ing. Angelo Marinelli, amministratore unico di CAM SpA -. Le restrizioni del periodo Covid hanno dato un’accelerazione in questa direzione, perché la casa è diventata un luogo sempre più fruito per le attività lavorative e ricreative. La richie-sta di abitazioni sempre più confortevoli è ormai estesa a tutti coloro che acquistano un immobile nuovo, non soltanto le fasce con capacità di spesa più elevate”.

Lo smart working, o lavoro agile, è ormai una scelta sempre più diffusa. Lo confermano anche i dati Istat che, pur registrando, nel 2022, una riduzione degli occupati che hanno svolto lavoro da casa rispetto al 2021, evidenziano un numero che comunque resta oltre due volte e mezzo i livelli del 2019: il 12,2% (percentuale che sale fino al 21% nel Lazio, regione con la quota più elevata in Italia).

È vero, quando si parla di “case post-pandemia” è difficile dire quali caratteristiche saranno tendenze destinate a sparire con le nuove mode e quali diventeranno strutturali. Ma quello che le persone richiedono oggi, in risposta a un’organizzazione del lavoro e della vita ormai diventata definitiva per molti, si possono già considerare fattori in grado di influenzare la domanda e l’offerta del settore immobiliare in modo evidente e permanente. E di questo i costruttori e i tecnici addetti ai lavori, come ingegneri, architetti e studi di consulenza e progettazione non possono che tenerne conto.

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