Bonus mobili anche per l’installazione di un condizionatore
                                L’Agenzia delle entrate chiarisce che chi installa un impianto di climatizzazione può usufruire del Bonus mobili. L’agevolazione per l’acquisto di nuovi mobili e grandi elettrodomestici è riconosciuta anche al contribuente che effettua interventi di manutenzione straordinaria. In cui rientra appunto proprio l’installazione di un condizionatore a pompa di calore su un immobile residenziale.
A chiarire il passaggio è l’Amministrazione nella risposta fornita lo scorso 21 maggio a un contribuente che chiedeva la possibilità, o meno, di fruire del bonus mobili, avendo fatto nell’anno in corso installare un impianto di climatizzazione invernale e estiva a pompa di calore.
La risposta al quesito posto è affermativa e consultabile sul sito “FiscoOggi” della rivista telematica dell’Agenzia. Del resto, già l’Amministrazione nella circolare n. 19/2020 aveva precisato che per beneficiare del bonus mobili è necessario che l’intervento sull’abitazione sia riconducibile almeno alla manutenzione straordinaria. Evidenziando come rientrino in tale categoria l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore.
Tale affermazione, tra l’altro, è poi divenuta parte integrante del testo della Guida che l’Agenzia ha reso disponibile a inizio 2021.
Che cosa è il bonus mobili
Il bonus mobili è l’agevolazione che prevede il riconoscimento di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
Secondo quanto previsto dalla disciplina del bonus mobili, l’agevolazione spetta anche per gli acquisti effettuati nel 2021, ma potrà essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio 2020.
| L’agevolazione fiscale sugli interventi di ristrutturazione edilizia è disciplinata dall’art. 16-bis del D.P.R. n. 917/1986  | 
Le spese agevolabili
Il bonus mobili riconosce una detrazione per le spese fino al 31 dicembre 2021 relative all’acquisto di:
- mobili nuovi;
 - grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+, (A o superiore per i forni e lavasciuga), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica.
 
Le spese devono essere effettuate con pagamento tracciabile, vale a dire con bonifico o carta di debito o credito e il contribuente deve conservare i seguenti documenti:
- l’attestazione del pagamento;
 - le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.
 
| Lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente, indicazione della natura, qualità e quantità dei beni acquistati, è equivalente alla fattura. | 
Gli importi e il tetto di spesa
La detrazione va calcolata su un importo massimo di 10 mila euro, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.
Il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione per il 2021 è elevato a 16 mila euro.
Gli interventi edilizi per fruire del bonus mobili
Gli interventi edilizi necessari per avere la detrazione indicati in dettaglio nella Guida pubblicata dall’Agenzia a gennaio 2021 sono quelli relativi a:
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus;
 - ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
 - restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
 - manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
 
Gli interventi che rientrano nella manutenzione straordinaria
Con riferimento al caso trattato e oggetto dell’odierna disamina, evidenziamo che fra gli esempi di lavori su singoli appartamenti o parti condominiali che danno diritto al bonus mobili e che rientrano nella manutenzione straordinaria l’Amministrazione individua i seguenti interventi:
- gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia. Come ad esempio: l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili; l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione estiva e invernale a pompa di calore;
 - la sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento.