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Assemblee condominiali post lockdown: si torna in presenza

Le assemblee condominiali dovranno svolgersi in spazi adeguati o all’aperto e mantenendo la distanza di sicurezza: chiarimenti anche da Confedilizia
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Assemblee condominiali post lockdown: si torna in presenza

Le assemblee condominiali sinora vietate per via delle numerose disposizioni legate all’emergenza da Coronavirus, tornano ad essere consentite. A chiarirlo, le FAQ della Presidenza del Consiglio dei Ministri aggiornate al subentro della c.d. Fase 2 e l’entrata in vigore del D.L. n. 33 del 16 Maggio 2020 e del DPCM 17 Maggio 2020.

Assemblee condominiali: scegliere se in remoto o in presenza

Secondo quanto previsto dal comma 10 dell’Art. 1 del D.L. n. 33 del 16 Maggio 2020, è consentito lo svolgimento delle riunioni, e dunque, anche delle assemblee condominiali, a condizione che sia rispettata la distanza interpersonale di sicurezza di almeno un metro.

Le FAQ del Governo infatti, specificano che è ancora possibile svolgere le assemblee da remoto, in quanto compatibile con le specifiche normative vigenti in materia di convocazioni e deliberazioni. Ma c’è l’apertura alle riunioni in presenza: “le assemblee di qualunque tipo, condominiali o societarie, ovvero di ogni altra forma di organizzazione collettiva, potranno svolgersi in ‘presenza fisica’ dei soggetti convocati, a condizione che siano organizzate in locali o spazi adeguati, eventualmente anche all’aperto, che assicurino il mantenimento continuativo della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro fra tutti i partecipanti”.

Naturalmente bisogna evitare ogni forma di assembramento. E garantire il rispetto delle norme sanitarie di contenimento della diffusione del contagio da COVID-19.

Restano però agli addetti ai lavori, notevoli dubbi sulle modalità di svolgimento delle assemblee e sulla loro preparazione, organizzazione e convocazione nel rispetto delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2. A questi, pongono risposte le Linee Guida di Confedilizia, valido strumento per gli Amministratori condominiali. Questi ultimi, in aggiunta ai già numerosi compiti loro affidati, potrebbero essere chiamati a rispondere anche sulle misure di sicurezza adottate in sede d’assemblea e sulla rispettiva validità delle c.d. “assemblee da remoto”.

Preparazione, organizzazione e convocazione delle assemblee condominiali: l’Amministratore individua un locale ove possa svolgersi l’assemblea in sicurezza

La ripresa dello svolgimento delle assemblee condominiali, non può dunque prescindere da una attenta e corretta preparazione e organizzazione delle stesse da parte dell’Amministratore condominiale. Secondo le Linee Guida di Confedilizia infatti, è compito di quest’ultimo, convocare l’assemblea secondo le forme previste dall’art. 66 disp. att. c.c. ed a seguito della valutazione (ai sensi del comma 2 dell’art. 67 disp. att. c.c.) del numero di condòmini convocati, individuare un locale (o anche un’area esterna coperta o non coperta) ove possa svolgersi l’assemblea di condominio e dotarlo di un numero di sedie idoneo a consentire a tutti i partecipanti di prendere parte all’assemblea, in ossequio alla normativa sul distanziamento tra le persone e l’igienizzazione dei luoghi.

All’ingresso del luogo designato, dovranno infatti predisporsi appositi liquidi igienizzanti per la pulizia delle mani e della cute di tutti i presenti  e tale luogo, così come le sedie e ogni altro arredo e attrezzatura ivi presenti dovranno essere preventivamente puliti e igienizzati al fine di prevenire il contagio da COVID-19.

Modalità di svolgimento delle assemblee: porte aperte, DPI e distanziamento personale

Ma l’individuazione del locale idoneo allo svolgimento delle assemblee non è il solo aspetto principale. A questo si aggiungono le norme di igiene e di comportamento da seguire per prevenire e contrastare il contagio da COVID-19. L’accesso al luogo designato dovrà infatti essere individuale e si dovrà svolgere in modo tale da evitare ogni “assembramento”, sia in questo che nei luoghi annessi. A tal fine, per favorire un accesso ordinato, le Linee Guida, consigliano l’utilizzo, ove presenti, di più ingressi con porte aperte e distinti per entrata e per uscita con lo scopo di favorire un flusso più sicuro.

Ricordato inoltre ai partecipanti, il mantenimento del distanziamento personale e l’uso di mascherine semifacciali e guanti monouso. L’eventuale documentazione, il materiale o quanto altro esibito o posto a disposizione dei presenti durante l’assemblea, se fatto circolare, potrà essere toccato soltanto da chi indossa quest’ultimi dispositivi di protezione.

Modalità di informativa dei contenuti delle Linee Guida di Confedilizia: è compito dell’Amministratore renderle note a tutti i condòmini, ma nel caso di assemblee da remoto?

Le Linee Guida specificano infine, che sarà cura dell’Amministratore rendere noti a tutti i condòmini i contenuti delle stesse allegandole all’avviso di convocazione ed affiggendone preventivamente una copia all’ingresso del luogo in cui avrà svolgimento l’assemblea. Con l’avvertimento della necessità di rispettarne le prescrizioni.

E nel caso delle tanto discusse “assemblee da remoto”? La scelta dello svolgimento di tali assemblee, eliminerebbe si, tutte le problematiche a monte e riguardanti la scelta dei luoghi idonei, la sanificazioni di questi, il distanziamento interpersonale e la necessità di rispettare le suddette prescrizioni. Ma le “teleassemblee” sono davvero compatibili con le specifiche normative vigenti in materia di convocazioni e deliberazioni?

In effetti, sul punto c’è chi dubita sulla validità di utilizzo di piattaforme informatiche che consentano il collegamento da remoto. E chi ancora sostiene che tali modalità alternative dovrebbero essere preventivamente inserite nel regolamento condominiale e approvate dai condòmini. Questo al fine di evitare il sorgere di impugnative delle delibere per mancanza di validità formale.

Di certo occorrerebbe anche qui un intervento da parte del legislatore. E questo al fine di configurare e delineare le condizioni minime per lo svolgimento delle assemblee condominiali tramite l’utilizzo di piattaforme informatiche. Ma rimane comunque una grande domanda. In Italia, terzo Paese con più anziani al mondo, si raggiungerà mai il preventivo consenso unanime per l’utilizzo delle teleassemblee? Non rimane che aspettare, e vedere se anche qui, ci adatteremo alle condizioni imposte dalla pandemia che ha messo in ginocchio l’intero pianeta.

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