Circular economy e aziende: guida alle ultime novità

Con Economia circolare (definizione spesso usata nella sua versione anglosassone Circular Economy) si intende l’approccio promosso a livello europeo con l’intento di favorire una transizione da una economia classica a crescita lineare o limitata, ad un sistema economico in cui le materie vengono costantemente riciclate e utilizzate in cicli produttivi differenti, con la massima riduzione di sprechi ed inquinamento conseguenti.
Il sistema che si punta a promuovere con la Circular Economy, dunque, si pone l’obiettivo di contribuire in maniera decisiva a produrre meno rifiuti (Zero Waste è ormai un leit motiv) e, quando ciò non sarà possibile, ad aumentare in modo sostanziale il riciclaggio dei rifiuti urbani e dei rifiuti d’imballaggio, riducendo gradualmente la pratica della discarica, promuovendo l’uso di strumenti economici, come i regimi di responsabilità estesa del produttore, ed imponendo agli Stati membri UE l’adozione di misure specifiche che diano priorità alla prevenzione, al riutilizzo e al riciclaggio rispetto allo smaltimento in discarica e all’incenerimento.
Questo articolo è offerto da Atlantide, il primo software per la gestione rifiuti. In un’ottica di digitalizzazione dei processi e degli adempimenti fiscali (FIR – REGISTRI C/S – MUD (D. Lgs. 152) R.E.N.T.Ri.), la gestione corretta del ciclo ambientale, il controllo totale dei processi, la tracciabilità completa dei flussi e l’Industria 4.0 applicata al settore dei rifiuti deve essere supportata da una soluzione con le migliori performance.
Il cronoprogramma MiTE nell’ambito della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare
In tema di Economica circolare è stato recentemente pubblicato dal MiTE il Decreto Ministeriale n. 342 del 19 settembre 2022, con cui è stato approvato il “il cronoprogramma di attuazione delle misure prioritarie inserite nella Strategia nazionale per l’economia circolare” (art. 1, comma 1, del citato D.M.), a loro volta previste in larga parte in attuazione di strategie ed obiettivi posti dal PNRR.
Tra di esse, l’impegno alla trasmissione dello schema di decreto ministeriale che definisce la disciplina del Registro elettronico nazionale di tracciabilità dei rifiuti (cd. Rentri), adempimento posto in essere con invio della bozza lo scorso 29 settembre 2022 alla Commissione europea.
Si prevede, inoltre, di definire, entro il quarto trimestre 2022, la graduatoria definitiva di approvazione dei “Progetti Faro di economia circolare”, inv. 1.2 della M2C1 da 600 milioni di euro: tra i criteri di valutazione premianti inseriti negli avvisi pubblicati è stata inserita la creazione di distretti circolari.
Verranno valutate positivamente quelle proposte che prevedono soluzioni di rete finalizzate all’ottimizzazione delle filiere di raccolta, logistica e riciclo/riutilizzo del rifiuto.
Previsto per il terzo trimestre 2023, invece, lo sviluppo di strumenti di progetti e/o schemi di incentivazione finanziaria e semplificazione delle reti di impresa con finalità circolari, di rigenerazione di brown areas in ecodistretti circolari in ottica di simbiosi industriale, in collaborazione con il MiSE.
Tale sistema verrà ulteriormente implementato entro il secondo trimestre 2024 mediante una piattaforma digitale per favorire l’incontro di domanda e offerta di materie prime in ottica di simbiosi industriale.
Sempre per il quarto trimestre 2022 è prevista l’adozione, da parte del MiTE, di specifico D.M. volto alla definizione del quadro giuridico per la bonifica dei siti orfani, ai fini del recupero del suolo degradato. Per il primo trimestre 2023, invece, la semplificazione delle procedure per la realizzazione di infrastrutture all’interno dei siti oggetto di bonifica allo scopo di limitare il consumo di suolo.
Ancora, per il quarto trimestre 2022 si prevede la modifica delle norme che prevedono la partecipazione delle imprese di selezione alle negoziazioni per la definizione dell’accordo di programma quadro (o di comparto) tra tutti i sistemi di compliance (consorzi di filiera e sistemi autonomi riconosciuti), l’ANCI, l’Unione delle province italiane (UPI) e gli Enti di gestione di Ambito territoriale ottimale.
Il MiTE si impegna, poi, a definire schemi di decreto per l’istituzione di sistemi di responsabilità estesa del produttore (EPR) per filiere strategiche “circolari”: tessile (entro fine 2022) e plastiche non imballaggio (nel quarto trimestre 2022).
Sempre entro fine 2022 è prevista l’adozione del regolamento ex articolo 214-ter, comma 2, del d.lgs. n. 152/2006.
Già realizzati invece l’istituzione di un Organismo di vigilanza dei Consorzi e dei sistemi autonomi degli imballaggi (art. 22, del d.l. n. 144/2022 – cd. “Aiuti ter”) e la modifica (fatta per il tramite della legge n. 118/2022) all’articolo 238, comma 10, del d.lgs. n. 152/2006 con eliminazione della durata minima quinquennale prevista per gli accordi che le utenze non domestiche devono stipulare con il gestore pubblico o con l’operatore privato per la raccolta e l’avvio a recupero dei propri rifiuti (ora il termine è 2 anni).