Ingegneria
Manutenzione degli impianti elettrici: scopo e pianificazione
Lavori elettrici e verifiche periodiche: definizioni, obiettivi, piano e adempimenti della manutenzione, in una guida pratica
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Per manutenzione si intende una combinazione di azioni eseguite per mantenere o riportare un componente dell’impianto nelle condizioni in cui possa effettuare le funzioni richieste e soddisfare alle prescrizioni relative specifiche.
Per manutenzione ordinaria di un impianto si intendono gli interventi finalizzati a contenere il degrado normale d’uso, senza modificare la struttura essenziale dell’impianto o la loro destinazione d’uso.
Per manutenzione straordinaria di un impianto si intendono gli interventi, con rinnovo e/o sostituzione di sue parti, senza modificare in modo sostanziale le prestazioni, destinati a riportare l’impianto stesso in condizioni ordinarie di esercizio. Tali interventi non rientrano in quelli relativi alle definizioni di nuova installazione, trasformazione e ampliamento di un impianto.
Si tratta di interventi che, pur senza obbligo di redazione del progetto da parte di un professionista abilitato, richiedono una specifica competenza tecnico-professionale e la redazione da parte dell’installatore della dichiarazione di conformità.
In questa guida parliamo di lavori di manutenzione e della pianificazione delle verifiche.
Definizione di manutenzione preventiva, correttiva, controllata e migliorativa
Fonti normative
Scopo della manutenzione
Pianificazione della manutenzione
Questioni interpretative
Adempimenti amministrativi
Sanzioni
Definizione di manutenzione preventiva, correttiva, controllata e migliorativa
La manutenzione può essere:- preventiva se eseguita ad intervalli predeterminati o in accordo a criteri prescritti e volta a ridurre la probabilità di guasto o la degradazione del funzionamento di un componente dell’impianto. Se la manutenzione preventiva viene effettuata a seguito dell’individuazione e della misurazione di uno o più parametri e/o dall’estrapolazione secondo modelli appropriati del tempo residuo prima del guasto si chiama predditiva.
- correttiva quando eseguita a seguito della rilevazione di una avaria e volta a riportare un’entità nello stato in cui essa possa eseguire l’azione richiesta.
- controllata quando permette di assicurare una qualità del servizio desiderata mediante l’applicazione sistematica di tecniche di analisi che usano mezzi di supervisione centralizzata.
- migliorativa se ha come scopo il miglioramento delle condizioni di utilizzo e/o di sicurezza.
Fonti normative
Norme giuridiche Norme di buona tecnica (contenuto esclusivo per gli abbonati a “Tutto Sicurezza e ambiente”)Scopo della manutenzione
La manutenzione di un impianto elettrico è finalizzata a mantenere l’impianto secondo le condizioni di progetto e le indicazioni dei costruttori dei componenti, e ad assicurare, per quanto possibile, nel tempo di vita utile, le condizioni di funzionalità e di sicurezza.Individuazione dei componenti che devono essere sottoposti alla manutenzione
I componenti e le parti dell’impianto elettrico che devono essere sottoposti alla manutenzione vengono determinati in funzione di: – conoscenze ed esperienza del manutentore; – conoscenze da letteratura tecnica; – indicazioni dei costruttori; – indicazioni del progettista; – prescrizioni di norme tecniche e di legge. Ad esempio, verifiche periodiche sono prescritte dalle norme CEI per impianti di terra, locali di pubblico spettacolo, edifici di interesse storico e artistico, ambienti che presentano atmosfere potenzialmente esplosive, locali ad uso medico, edifici scolastici e impianti di protezione contro le scariche atmosferiche. (…)Periodicità degli interventi
La periodicità deve essere stabilita considerando, per ciascun componente dell’impianto, i deterioramenti prevedibili. I principali fattori che possono alterare la funzionalità e la sicurezza dei componenti elettrici sono: – la gravosità del servizio; – le condizioni ambientali (es. penetrazione di acqua o corpi solidi, esposizione a temperature ambientali anormali molto alte e/o molto basse, umidità, esposizione ad irraggiamento solare diretto con presenza di raggi ultravioletti, ecc.); – sollecitazioni esterne (es. urti meccanici, vibrazioni anormali, riscaldamenti dovuti a sorgenti esterne di calore, trazioni anormali, presenza di flora, o muffe, o fauna, rischi sismici, ecc.); – sensibilità alla corrosione; – esposizione a sostanze corrosive o inquinanti (per esempio prodotti chimici o solventi); – accumulo di polvere o di sporcizia; – professionalità del personale; – utilizzo dell’impianto (manutenzioni non appropriate, uso improprio dei componenti, ecc.); – vetustà dell’impianto. Sulla base dei fattori sopra indicati si stabilisce un piano delle verifiche comprendente la definizione del tipo di ciascuna verifica e l’intervallo di tempo.Manutenzione diretta o indiretta
La manutenzione può essere gestita ed effettuata direttamente dal Committente, (datore di lavoro, gestore dell’impianto elettrico, ecc.) con una propria struttura interna (manutenzione diretta) oppure può essere affidata a terzi (manutenzione indiretta). Quest’ultima può essere:- completamente affidata a terzi
- su chiamata;
- con presenza permanente di personale in sito;
- con presenza permanente di personale in ore e giorni prefissati;
- oppure nelle altre molteplici combinazioni possibili. (…)
Pianificazione della manutenzione
Dati necessari per il piano di manutenzione
Una corretta progettazione degli interventi di manutenzione, richiede la conoscenza di molti dati, documenti e norme tecniche. In particolare risulta indispensabile: – la documentazione tecnica dell’impianto e progetto; – i cataloghi dei fornitori con relativi manuali d’uso e di manutenzione delle apparecchiature.Programmi di lavoro
Il piano di manutenzione viene, in genere, realizzato mediante programmi di lavoro, riportati su schede e/o programmi informatici, ove sono indicate le operazioni di controllo e di manutenzione ritenute necessarie. Il piano si articolerà essenzialmente in due parti: la prima sarà dedicata alla programmazione ed alla identificazione dei contenuti dell’attività di manutenzione; la seconda alla identificazione dei rischi dell’intervento; le procedure di lavoro, le schede di lavoro, le attrezzature necessarie, i DPI da adottare durante l’intervento e le competenze professionali degli operatori. Nella guida CEI 010 e CEI 0-15 sono indicati alcuni esempi di schede; nella norma CEI 11-27 alcuni esempi di piani di lavoro e piani di intervento (vedi nota Lavori elettrici). E’ opportuno classificare e codificare i dati informativi in modo da essere facilmente rintracciabili dall’operatore così da semplificare tutto il processo del controllo gestionale. Si consiglia che la raccolta, il trattamento dei dati e la loro archiviazione siano gestiti con sistema di qualità in modo da rendere efficiente il sistema informativo. I controlli sulle apparecchiature e sui componenti devono essere effettuati in base all’esperienza tecnica di chi gestisce l’impianto, tenuto conto delle condizioni di esercizio e delle indicazioni fornite dal costruttore dell’apparecchiatura. E’ opportuno che detti controlli siano aggiornati sulla base delle informazioni e dell’archiviazione dei dati raccolti a seguito di guasti o disservizi. I controlli possono essere a vista o effettuati con misure e prove. I controlli a vista sono finalizzati al rilievo delle carenze e deficienze delle apparecchiature e componenti riscontrabili senza uso di prove e misure. Il programma dei controlli solitamente viene predisposto mediante schede, nelle quali, oltre alla frequenza, vengono indicati gli elementi e i componenti da ispezionare insieme alle modalità e alle strumentazioni necessarie. Le prove possono essere effettuate direttamente sul posto con strumentazione portatile o, quando necessario, in laboratorio. Il personale incaricato deve avere adeguata competenza a seconda del tipo di controllo, che può essere semplice (in genere affidato a manutentori generici), complesso (affidato a tecnici), molto complesso (affidato a specialisti). Tali controlli riguardano in generale: – esistenza, aggiornamento e rispondenza della documentazione tecnica necessaria, targhe di identificazione, cartelli monitori, ecc.; – idoneità dei locali e attrezzature e impianti ausiliari (se esistenti) necessari alle apparecchiature (impianto ventilazione, estintori, impianti antincendio, ecc.); – presenza di tracce di animali; – integrità meccanica ed elettrica delle apparecchiature e componenti; – rispondenza delle regolazioni (taratura) delle protezioni ai valori progettuali; – stato di conservazione delle apparecchiature e dei componenti nei confronti delle influenze esterne (inquinamento, polvere, ecc.); – funzionamento o rumorosità anomala; – stato di usura, ossidazione, perlinatura dei contatti degli interruttori e dispositivi di manovra; – fissaggio delle apparecchiature; – assenza di perdite di fluidi refrigeranti e controllo delle loro caratteristiche fisiche (temperatura, pressione, ecc.); – efficienza e funzionalità dei segnalatori, indicatori, commutatori, ecc.; – controllo del serraggio dei morsetti; – presenza di segni di surriscaldamento; – distanze d’isolamento in aria; – correttezza dell’installazione secondo indicazioni di progetto e norma di buona tecnica. Le prove e misure sono finalizzate al controllo del buon funzionamento di tutti i dispositivi elettrici e meccanici, sia di funzionamento che di protezione. In genere tali controlli riguardano: – l’efficienza dei relè di protezione; – l’efficienza dei leveraggi e delle parti soggette a movimento; – la corretta funzionalità degli interblocchi meccanici e elettrici; – l’efficienza dei comandi manuali e elettrici; – l’efficienza dei dispositivi di sgancio; – la continuità dei conduttori di terra e protezione; – l’integrità e funzionalità della strumentazione di misura e controllo; – la funzionalità dei circuiti di potenza e dei circuiti ausiliari con relativi circuiti di comando; – il mantenimento dei dati di progetto (potenze assorbite, tensioni, fattore di potenza, ecc.) e dei parametri elettrici di sicurezza (impedenze di guasto, resistenza di terra, tensioni di contatto, ecc.); – il corretto smaltimento del calore in modo da non causare temperature eccessive nei componenti; – l’isolamento dei circuiti e apparecchiature.Documentazione degli interventi manutentivi
Questioni interpretative
Adempimenti amministrativi
Sanzioni
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