Sicurezza e Ambiente

Il giurista ambientale: ecco come districarsi nei meandri del diritto dell’ambiente

Chi è, cosa fa e perché abbiamo bisogno del giurista ambientale, professionista legato a doppio filo agli esperti del diritto e gli studiosi dei profili tecnici
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Il giurista ambientale: ecco come districarsi nei meandri del diritto dell’ambiente

Il giurista ambientale è una nuova figura, protagonista non solo nei tribunali: perché oggi è importante, in chiave green, questo tipo di consulenza giuridica.

Sommario

Il giurista ambientale e l’avvocato ambientale  sono due esempi di nuove professioni green che hanno allargato e modificato il profilo più generale della consulenza giuridica.

Forse molti di noi hanno familiarità con figure come gli avvocati penalisti, amministrativisti, esperti in diritto del lavoro, della famiglia e così via, e ben comprendiamo come ad ambiti diversi della vita di ciascun essere umano possano corrispondere corpi normativi ed operatori giuridici specializzati nell’applicarlo e nel farlo rispettare.

Nel corso degli ultimi 20 anni, la crescente importanza assunta dalla tutela dell’ambiente, e più in generale della sostenibilità, ha comportato la produzione di un insieme di leggi, regole e vincoli a tutela dell’ambiente e del paesaggio, con il coinvolgimento di numerose e variegate istituzioni e organizzazioni chiamate ad attuarlo o a vigilare sulla sua attuazione.

A giudizio di molti questo corpo normativo pecca ancora notevolmente quanto a coerenza e sistematicità, e per questo ha generato ciò che viene chiamato “inquinamento legislativo”: incertezza nell’applicare il diritto dell’ambiente, costi anche notevoli dovuti alla difficoltà per imprese ed operatori professionali di capire come essere compliant rispetto agli adempimenti normativi di settore.

La consulenza giuridica ambientale, stra-giudiziale e giudiziale dovrebbero coadiuvare i soggetti coinvolti, chiamati ad applicare il diritto ambientale, sia ad orientare nel modo corretto le proprie condotte, sia ad individuare ed a cogliere tutte le opportunità di business sostenibile.

Il giurista ambientale: come e perché nasce

Negli ultimi anni:

  • sulla scia di emergenze e disastri ambientali;
  • sulla spinta di indicazioni espresse a livello comunitario;
  • in seguito al continuo progresso tecnologico;
  • a causa di forti politiche incentivanti;
  • grazie all’aumentata consapevolezza da parte dei cittadini e
  • con l’aiuto della diffusione dei sistemi di gestione ambientale

il nostro legislatore ha emanato molte, troppe, leggi, norme e regolamenti che hanno contribuito a rendere estremamente difficoltoso, da parte delle imprese, districarsi nei meandri del diritto ambientale.

Il diritto ambientale italiano, infatti, è caratterizzato dal continuo succedersi di norme, quasi sempre emanate in assenza di un disegno unitario, e spesso in contraddizione fra di loro.

Le conseguenze sono incertezza del dirittosovrapposizioni di precetti e conflitti di competenza (il cosiddetto “inquinamento legislativo“), che:

  • hanno creato confusione non solo fra gli operatori del settore, ma anche fra autorità amministrative competenti al rilascio delle autorizzazioni, gli organi di vigilanza e il giudice;
  • hanno avuto delle ripercussioni anche sul business delle imprese.

In questo contesto, nel corso degli ultimi anni ha cominciato ad emergere una nuova figura professionale, destinata ad assumere un ruolo sempre più essenziale nella gestione delle problematiche ambientali: il Giurista Ambientale.

Il giurista ambientale: chi è e cosa fa

Il Giurista Ambientale – non necessariamente un avvocato ambientale, e non un “semplice” consulente ambientale – riveste un’importanza strategica nella fase c.d. consulenza stragiudiziale, a sostegno sia delle imprese, sia delle pubbliche amministrazioni, dal punto di vista della:

a) “sostenibilità amministrativa”: in quest’ottica, il Giurista ambientale svolge l’importante funzione di sostegno dell’attività amministrativo-burocratica delle aziende e della pubblica amministrazione, che spesso si trovano in difficoltà nella gestione della complessa e scoordinata normativa ambientale, a causa della mancanza delle approfondite competenze specialistiche, indispensabili per far fronte ai continui mutamenti della disciplina;

b) “sostenibilità economica”: attraverso una consulenza ambientale specifica, volta all’analisi del caso concreto (contestualizzato alla luce della normativa nazionale, comunitaria e regionale). il Giurista ambientale offre un servizio che si pone in funzione preventiva dei numerosi, lunghi, macchinosi, incerti e costosi procedimenti giudiziali, causati – nella maggioranza dei casi – proprio dalla non corretta applicazione delle disposizioni in materia, frutto dell’inadeguatezza dei mezzi e del personale a disposizione e della mancanza del necessario e costante aggiornamento, che solo un esperto del settore, il Giurista ambientale, è in grado di offrire;

c) il Giurista ambientale grazie alla sua qualificata esperienza nel settore, ha il compito di promuovere la cultura della “sostenibilità ambientale”, non solo dal punto di vista tecnico-didattico-teorico (docenze nell’ambito di master, corsi di specializzazione e di formazione; partecipazione a convegni, tavole rotonde, seminari di approfondimento e di studio della materia; pubblicazioni di articoli scientifici e divulgativi), ma anche da quello operativo (progettazione e sviluppo di programmi di sostenibilità ambientale; promozione di strumenti eco-compatibili ed eco-sostenibili).

Nella fase “giudiziale”, inoltre, il Giurista Ambientale coadiuva l’avvocato nelle cause innanzi ai Tribunali, fornendogli quella qualificata consulenza specialistica in materia di diritto dell’ambiente che quest’ultimo – a causa della vastità del mondo del diritto e delle sue continue e scoordinate modifiche – spesso non è in grado di garantire al cliente.

Come diventare giurista ambientale

Attualmente non esiste un albo professionale espressamente dedicato alla professione di giurista ambientale; pur non essendo previsto un percorso formativo standard, occorre conseguire una laurea magistrale in Giurisprudenza, seguendo, quando esiste nel proprio indirizzo di studi, un corso in Diritto dell’ambiente e dell’energia.

Può sicuramente rivelarsi importante una tesi in una materia di diritto ambientale, sia per ampliare le conoscenze, in futura ottica lavorativa, sia per cominciare a destreggiarsi con gli strumenti del mestiere: scrivere articoli per riviste specializzate, siti di settore o per blog professionali, infatti, risulta essere uno dei modi più efficaci per far conoscere il proprio lavoro.

Dopo la laurea, un passo fondamentale può essere, se si è interessati a intraprendere anche la professione forense (in quel caso il giurista ambientale si “trasforma” in un avvocato dell’ambiente) è quello di entrare a far pratica presso uno dei non numerosi studi legali specializzati in diritto dell’ambiente, sostenendo a tempo debito l’esame di abilitazione per diventare avvocato.

In alternativa, è necessario seguire almeno un corso specialistico in diritto dell’ambiente.

Qualsiasi sia la scelta fatta, occorre in ogni caso continuare a seguire l’evoluzione, molto rapida, delle normative in campo ambientale.

Giuristi ambientali: l’associazione

Nella consapevolezza dell’importanza di questa figura professionale, nel 2004 è nata l’associazione dei Giuristi Ambientali, con l’intento di analizzare “con metodo scientifico il diritto ambientale vigente e la relativa esperienza storica (con riferimenti comparati ai partner europei e al diritto comunitario e al diritto pubblico internazionale), allo scopo di definirne concetti, principi ed istituti generali, e quindi, la sua autonomia nell’ambito delle scienze giuridiche”.

Fra le finalità di carattere specifico e strumentali alla prima sono, in via esemplificativa, le seguenti:

1) aprire e rendere permanente un dialogo costante tra esperti del diritto ambientale e gli studiosi dei profili tecnici, nella consapevolezza della necessità di un continuo scambio culturale;

2) promuovere e sviluppare ricerche scientifiche, anche attraverso la partecipazione a bandi regionali, nazionali, europei promossi da enti pubblici e privati, aventi la finalità di innovare e sperimentare nuove regole per la risoluzione e gestione di problematiche legate al diritto ambientale ed alle tematiche connesse;

3) creare una rete di informazione sulle ricerche e sulle iniziative in corso, promuovendo tutte quelle che rispondono ad un interesse comune agli associati (convegni, seminari, master, pubblicazioni ecc.) o che investono temi di indiscussa attualità (attraverso studi preparatori, proposte di riforma, anche con eventuali interlocuzioni con gli organi istituzionali ecc.)”.

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