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SPID, i cambiamenti dal 2020 a oggi

Che cos'è e a cosa serve, come ottenerlo e quali sono le novità su cui essere aggiornati
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SPID, i cambiamenti dal 2020 a oggi

Dal 2020 lo SPID ha aperto tanti cassetti, in maniera molto netta, della pubblica amministrazione. Uno degli esempi è l’accesso dal 1° ottobre 2020 ai servizi dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale solo con lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Il vecchio PIN è andato progressivamente in pensione. Ma oggi si profila un nuovo scenario, complice l’avvenuta scadenza, al 23 aprile 2023, delle convenzioni con i gestori delle identità digitali.

Cos’è lo SPID?

Lo SPID consente agli utenti di interagire con l’Istituto, con il sistema pubblico e con i soggetti privati aderenti. In base al Regolamento UE n. 910/2014 (cosiddetto eIDAS), l’identità digitale SPID può essere usata per l’accesso ai servizi in rete delle Pubbliche Amministrazioni dell’Unione Europea. L’identità SPID, gratuita, è costituita da credenziali con caratteristiche differenti in base al livello di sicurezza richiesto per l’accesso. Esistono tre livelli di sicurezza:

1° Livello

Permette di accedere ai servizi online attraverso un nome utente e una password scelti dall’utente.

2° Livello

Dedicato ai servizi che richiedono un grado di sicurezza maggiore, che permette l’accesso attraverso un nome utente e una password scelti dall’utente.

Ancora, la generazione di un codice temporaneo di accesso (OTP o One Time Password) o l’uso di un’APP, fruibile attraverso un dispositivo (es. smartphone).

3° Livello

Prevede l’utilizzo di ulteriori soluzioni di sicurezza e di dispositivi fisici (es. smart card).

Quali novità è necessario sapere sullo SPID nel 2025?

Intanto, sono sopraggiunte una serie di criticità in merito all’erogazione gratuita dello SPID. Nel 2023 le convenzioni con i gestori sono scadute, poi rinnovate sino ad ottobre 2025: i finanziamenti di 40 milioni per continuare il servizio e destinati ai fornitori, inseriti nel decreto PNRR ter, per ora non sono ancora arrivati a destinazione.

Ecco perché a questo punto il rischio che il servizio possa diventare a pagamento è reale.

La prima società che si è mossa in tale direzione è stata Aruba: dallo scorso maggio, a partire dal secondo anno di attivazione dello SPID, pare che bisognerà pagare 4,90 euro più Iva. Anche Infocert sta correndo ai ripari e ha preannunciato un pagamento di 5,98 euro, Iva inclusa, a decorrere dal 28 luglio. Il servizio rimane comunque gratuito per gli altri fornitori e in particolare su Poste che detiene la stragrande maggioranza degli utenti SPID.

I requisiti per lo SPID

Per richiedere e ottenere le credenziali SPID, bisogna essere maggiorenni e avere una serie di requisiti.

Per i residenti in Italia:

  • un indirizzo e-mail;
  • il numero di telefono del cellulare usato normalmente;
  • un documento di identità valido (carta di identità, passaporto, patente);
  • tessera sanitaria con il codice fiscale.

Per i residenti all’estero:

  • un indirizzo e-mail;
  • il numero di telefono del cellulare usato normalmente;
  • un documento di identità italiano valido (carta di identità, passaporto, patente);
  • il codice fiscale;
  • il tesserino della tessera sanitaria o del codice fiscale costituiscono ulteriori elementi a supporto del processo di verifica dell’identità. Strumenti che concorrono a contrastare, grazie alla verifica dell’autenticità degli stessi su basi dati nazionali non pubbliche, il furto di identità.

Gli Identity Provider

Per ottenere lo SPID è necessario scegliere uno tra gli Identity provider disponibili e registrarsi sul loro sito. La registrazione consiste in 3 step:

  • inserire i dati anagrafici;
  • creare le proprie credenziali SPID;
  • effettuare il riconoscimento.

L’INPS offre una serie di suggerimenti per la scelta dell’Identity Provider. Tra i parametri da valutare con attenzione:

  • scegliere la modalità di riconoscimento più comoda (di persona, tramite Carta d’Identità Elettronica (CIE), Carta Nazionale dei Servizi (CNS), Firma Digitale o tramite webcam);
  • scegli sulla base del livello di sicurezza di SPID necessario;
  • i cittadini italiani residenti all’estero devono prestare particolare attenzione a chi offre il servizio per l’estero.

Recuperare le credenziali SPID

Tra le FAQ elaborate dall’INPS in merito all’argomento, vi sono anche i chiarimenti per il recupero delle credenziali SPID, in caso non si ricordassero più. In riferimento agli Identity Provider, dunque, è possibile recuperare le credenziali così:

SPID: quale futuro?

La Carta d’identità elettronica (Cie) dovrà diventare il solo strumento di accesso ai servizi on line della Pubblica amministrazione. A partire dal mese di aprile 2023 è possibile accedere ai portali online della Pubblica amministrazione con la Carta di identità elettronica, che assimilerà le stesse funzioni dello Spid. Non servirà più inquadrare la CIE con l’app CieID ma serviranno utente e password per i livelli di sicurezza 1 e 2, oltre a un codice di sicurezza temporaneo per il livello 3.

Identità digitale unica

Quali le alternative percorribili allo SPID? Attualmente per accedere ai servizi on line della Pubblica Amministrazione sono la Carta d’identità elettronica (Cie) e la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Mentre lo Stato conferma di non voler eliminare l’identità digitale per “semplificare la vita digitale dei cittadini, aumentare la sicurezza, rendere più accessibili i servizi digitali e risparmiare”, sul fatto che la Cie sia più sicura ed efficace, le aziende avanzano parecchi dubbi. Con la Cie serve una carta fisica per accedere al mondo digitale.

Transizione da PIN Inps a SPID

I PIN in possesso degli utenti hanno conservato la loro validità e sono stati rinnovati alla naturale scadenza fino alla conclusione della fase transitoria. Il passaggio da PIN a SPID non ha effetti sul servizio di PIN temporaneo.

Gli utenti che accedono ai servizi INPS attraverso le credenziali SPID, CNS o CIE potranno, infatti, continuare a richiedere il PIN telefonico temporaneo utile per la fruizione dei servizi tramite Contact Center. Attraverso la funzionalità “PIN TELEFONICO” presente su MyInps è possibile scegliere di generare un PIN temporaneo la cui validità può essere di un giorno, una settimana, un mese o tre mesi.

L’identità digitale è tra gli obiettivi che il Governo ha per lo sblocco dei fondi del PNRR: entro il 2026 ne dovrà essere fornita il 70% della popolazione ed ovviamente lo SPID, con i suoi 40,5 milioni di identità emesse, è indispensabile per centrare le milestones programmate.

Per chi continuerà ad essere valido il PIN INPS?

Il PIN sarà mantenuto per gli utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID. Tra questi:

  • i minori di 18 anni;
  • le persone che non hanno documenti di identità italiana o le persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno.

L’alternativa al PIN INPS

Gli strumenti di autenticazione elettronica attualmente utilizzabili in alternativa al PIN per accedere ai servizi offerti sul portale INPS sono i seguenti:

  • Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID);
  • Carta d’Identità Elettronica (CIE);
  • Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Guida pubblicata il 26.09.2020 – ultimo aggiornamento del 16.06.2025

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