SPID, CIE e CNS, chiavi digitali d’ingresso ai servizi delle PA

SPID, Carta d’identità elettronica e Carta nazionale dei servizi. Dal 1° marzo 2020 sono queste le tre chiavi che i cittadini utilizzano per accedere ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
SPID, dal DL Semplificazione ad oggi
Un allineamento con il decreto semplificazione (DL n. 76/2020). Non sarà più possibile ottenere le credenziali di Fisconline, cioè quelle proprie dell’Agenzia, e in questi mesi quelle già in uso sono state progressivamente dismesse. È quindi necessario dotarsi di una delle tre modalità di identificazione e autenticazione, SPID, CIE o CNS, riconosciute per i servizi on line di tutte le Pubbliche amministrazioni e che sono già utilizzabili per accedere ai servizi delle Entrate.
La novità del mese di novembre 2021 arriva da uno dei provider più utilizzati per richiedere lo Spid. Poste Italiane infatti ha previsto il pagamento di 12 euro per ottenere l’identificazione in presenza allo sportello dell’ufficio postale. Ma ad aprile 2023 si gioca il futuro dello Spid.
SPID e servizi PA, come fare?
In questa breve guida illustriamo le modalità per ottenere l’identità digitale Spid, che molte amministrazioni pubbliche hanno adottato per l’accreditamento e l’invio telematico, ad esempio, dei titoli abilitativi. Lo Spid è inoltre utile per accedere al portale Inps e inoltrare le domande necessarie per ottenere i Bonus e gli aiuti stanziati dal Governo come misure per sostenere professionisti, lavoratori e famiglie nell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e, in ultimo, il Cashback (legato all’App IO per i servizi pubblici).
Dal 1° ottobre 2020 il PIN INPS è stato sostituito da SPID e l’Istituto non rilascerà più PIN come credenziale di accesso ai suoi servizi. Per gli attuali possessori di PIN il passaggio allo SPID è avvenuto gradualmente secondo le istruzioni fornite con la circolare INPS 17 luglio 2020, n.87. (Ve lo spieghiamo in questa guida)
In tempi di emergenza sanitaria, l’Agid (Agenzia per l’Italia digitale) ha introdotto un nuovo metodo di attivazione per Spid. Serve, unicamente la connessione ad internet e lo si può fare comodamente da casa.
In particolare tratteremo i seguenti temi:
- Cos’è spid?
- Dove si può usare spid?
- Cosa serve per acquisire le credenziali Spid?
- Procedura per ottenere le credenziali spid
- SPID: nuova modalità di attivazione con video e senza operatore
Dal 1°marzo 2021 SPID, CIE e CNS aprono le porte a tutti i siti della Pa.
Cosa cambia per i professionisti e le imprese?
I professionisti e le imprese potranno richiedere le credenziali Entratel, Fisconline o Sister, rilasciate dall’Agenzia anche dopo il 1° marzo 2021 e fino alla data che sarà stabilita con un apposito decreto attuativo, come previsto dal Codice dell’amministrazione digitale.
Cosa sono CIE e CNS?
- CIE è la nuova Carta di identità elettronica, che permette anche in questo caso al cittadino di identificarsi e autenticarsi con i massimi livelli di sicurezza ai servizi online degli enti che ne consentono l’utilizzo, sia Pubbliche amministrazioni che soggetti privati. La CIE è rilasciata dal Comune di residenza, per utilizzarla al meglio è importante assicurarsi di avere l’intero codice PIN della carta di identità elettronica e, se serve, richiederlo al proprio comune.
- CNS, la Carta Nazionale dei Servizi, che permette di accedere agli stessi servizi attraverso un dispositivo, che può essere una chiavetta USB o una smart card dotata di microchip.
Cos’è SPID?
Spid è il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Al 30 giugno 2021 sono 22.195.216 le identità digitali erogate, come rileva l’Agenzia per l’Italia digitale.
Spid consiste di un sistema basato su credenziali personali che, grazie a delle verifiche di sicurezza, permettono di accedere ai servizi online della Pubblica amministrazione e dei privati aderenti.
Per ottenere Spid basta scegliere uno dei 9 gestori di identità digitale presenti su questo sito e seguire i passi indicati dalle varie procedure ai fini dell’identificazione.
Questo sistema di autenticazione permette a cittadini ed imprese di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti con un’identità digitale unica. L’identità consiste in credenziali (nome utente e password) che vengono rilasciate all’utente, permettendogli di accedere a tutti i servizi online.
Cosa serve per acquisire le credenziali?
Nella seguente tabella, è riportato l’elenco della documentazione utile prevista per l’acquisizione della firma digitale, distinta a seconda se il richiedente si trovi in Italia o in Europa.
Documenti necessari | Italia | Europa |
Indirizzo e-mail | X | X |
Contatto telefonico | X | X |
Documento di identità*:
|
X | X |
Tessera sanitaria con codice fiscale* | X | Codice fiscale |
* Durante la registrazione può esser necessario fotografarli e allegarli al form che si compilerà |
Procedura per ottenere le credenziali SPID
La procedura è semplice e la velocità del procedimento dipende dal singolo Identity provider (Figura 2).
Da segnalare che a partire da novembre 2021 Poste Italiane richiede un costo per servizio di identificazione in ufficio postale pari a 12 euro iva inclusa, Per ottenere il riconoscimento in uno 12.700 uffici italiani bisogna quindi pagare. Il servizio resta invece gratuito per chi utilizza l’app di Poste Italiane, via audio o video, con carta di identità (Cie) o passaporto elettronici.
Per la scelta del provider, per chi risiede fuori Italia, deve avere l’accortezza di verificare il servizio che viene offerto all’estero. Altro aspetto fondamentale riguarda la scelta del provider, nel caso il privato cittadino e/o il tecnico abbia in corso un abbonamento con uno dei seguenti provider. La scelta infatti si basa sulle seguenti modalità:
- di riconoscimento che ti risulta più comoda (di persona, tramite Carta d’Identità Elettronica (CIE)*, Carta Nazionale dei Servizi (CNS), Firma Digitale o tramite webcam);
- sulla base del livello di sicurezza che ti serve;
- se si è già cliente di uno degli Identity Provider, potrebbe essere predisposto dal provider un flusso di registrazione semplificato.

Figura 1 – Identity provider disponibili per gli utenti a pagamento o free (luglio 2021)
La registrazione consiste in 3 step:
- Si inseriscono i propri dati anagrafici;
- Si creano le proprie credenziali: nome utente e password;
- Effettua il riconoscimento.
SPID: nuova modalità di attivazione con video e senza operatore
Smart working, connessione casalinga. Le mura domestiche oltre ad essere diventate ambito lavorativo, sono anche punto d’incontro con le pubbliche amministrazioni. Come? Spid, può essere attivato da casa, serve solo la connessione internet, una videocamera e non è necessaria la presenza di un operatore.
La nuova modalità, adottata da Agid con determina 426/2020, contribuisce a ridurre i tempi di attesa per il riconoscimento online in un periodo in cui gli identity provider stanno registrando un picco di richieste.
Tale opzione si aggiunge alle altre modalità già previste:
- di persona presso gli uffici degli identity provider;
- via webcam con l’intervento di un operatore;
- con Carta d’identità elettronica (CIE) o passaporto elettronico;
- con CIE, Carta nazionale dei servizi o firma digitale e l’ausilio di un lettore di smart card da collegare al computer.
Quali sono i passaggi per l’attivazione di SPID?
- Registrarsi sul sito di uno dei 9 identity provider abilitati al rilascio di SPID che ha attiva la nuova modalità;
- Realizzare un video in cui mostra il proprio documento di identità italiano (carta d’identità, carta d’identità elettronica, patente o passaporto) e la tessera sanitaria o, in alternativa, il tesserino del codice fiscale.
- Come misura a tutela del furto di identità, durante il video l’utente dovrà leggere un codice ricevuto via sms o tramite una delle app degli identity provider installata sul proprio cellulare;
- Effettuare un bonifico da un conto corrente italiano a lui intestato o cointestato, indicando nella causale un codice specifico che avrà ricevuto dall’identity provider.
- Una volta compiuti i suddetti passaggi, le informazioni saranno verificate nel giro di pochi giorni dall’operatore che rilascerà l’identità digitale.
Tutela della privacy e beneficenza
L’utilizzo del bonifico è un ulteriore strumento di verifica dell’identità: alcuni gestori hanno già scelto di chiedere una somma simbolica da devolvere poi in beneficenza, altri potranno decidere di adottare scelte commerciali.
Tra le misure a garanzia della sicurezza e della tutela della privacy, e concordate con il Garante per la protezione dei dati personali, sono previsti controlli a campione sulle richieste con doppia verifica da parte degli operatori e il monitoraggio costante delle richieste respinte per criticità legate a tentativi fraudolenti.
Lo SPID rischia la cessazione?
Intanto, il prossimo 23 aprile scadrà la proroga dei contratti dell’Agenzia per l’Italia digitale con quasi tutti gli identity provider, i fornitori privati di Spid. Lo strumento Spid è dunque a rischio? E se sì, come sarà rimpiazzato? Il Governo ha instaurato un dialogo serrato con i principali fornitori di identità digitale (TeamSystem, Tim, Register, Sielte, Poste, Namirial, Lepida, Intesa, InfoCert, Aruba ed Etna) per vedere se vi sono le condizioni per continuare a erogare il servizio. L’obiettivo è trovare infatti un’intesa per un sistema che, dati alla mano, sta funzionando. Attualmente sono 34,2 milioni le identità Spid distribuite e 12.674 le amministrazioni attive. Tra i nodi da risolvere, sicuramente il più spinoso è quello economico. Per le società interessate il contributo dello Stato non è più sufficiente a coprire i costi.
I possibili scenari: cosa è successo tra marzo e aprile 2023
A marzo 2023 l’obiettivo dell’Esecutivo è stato “verificare la fattibilità a lungo termine di un’unica identità digitale, nazionale e gestita dallo Stato”. A regime la Carta d’identità elettronica dovrà diventare il solo strumento di accesso ai servizi on line della Pubblica amministrazione. Grazie ad un microchip in grado di memorizzare i dati personali e biometrici del titolare. Ma la strada è lunga e irta di ostacoli. Quindi, quali sono gli scenari che si aprono da qui alla scadenza? L’incertezza regna sovrana. Il primo scenario è quello più rassicurante: il Governo viene incontro alle richieste dei provider, rinnovando le convenzioni. Il secondo scenario, molto probabile, è che si raggiunga l’accordo per un’ulteriore proroga fino a giugno. Così da poter negoziare le condizioni economiche necessarie al proseguimento del servizio. Difficile, infine, che dal 23 aprile cessi completamente Spid e i cittadini possano utilizzare unicamente la Cie per accedere ai servizi della Pa.
Ad aprile 2023 infatti si è scelto di inserire in un emendamento della conversione in legge del decreto PNRR ter 40 milioni di euro (dei 50 che chiedevano i gestori delle identità digitali) per mantenere in vita lo SPID. “Lo Spid è un patrimonio di cui nessuno vuole fare a meno, quantomeno nell’immediato – ha spiegato il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti- Abbiamo raggiunto un accordo con i privati identity provider, che sono il motore del sistema. Riteniamo di dover intervenire razionalizzando l’indentità digitale, riferendoci a un’identità digitale unica, che debba essere necessariamente rilasciata dallo Stato”.
Guida pubblicata il 01.07.2020 – ultimo aggiornamento del 08.04.2023