Come orientarsi nel mercato libero dell’energia

La fine del mercato tutelato dell’energia si avvicina: per le bollette di gas, il 31 dicembre 2023; per quelle della luce, il 10 gennaio 2024. Infatti, il Governo, nel decreto legge n. 181 del 9 dicembre 2023 “Disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese”, non ha prorogato la scadenza fissata dalla legge n. 124 del 4 agosto 2017 per liberalizzazione del mercato dell’energia. La decisione del Governo si è resa necessaria per adempiere a uno degli obiettivi da cui dipende l’ottenimento della terza rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nella seduta del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 2023, è stato annunciato un successivo decreto legge, con modifiche e integrazioni al precedente sopra indicato, “finalizzate a disciplinare il passaggio graduale al mercato libero delle utenze domestiche che ancora usufruiscono del mercato tutelato, rafforzando al contempo gli strumenti finalizzati a prevenire ingiustificati aumenti dei prezzi e possibili alterazioni delle condizioni di fornitura di energia elettrica.”
Il passaggio dal mercato tutelato a quello libero è gratuito, non prevede interventi tecnici sui contatori e richiede tra i 30 e i 60 giorni di tempo. Attualmente, sono circa 9,5 milioni gli italiani che beneficiano delle tariffe a maggiore tutela sulle bollette delle luce, mentre 6,5 milioni coloro che ne usufruiscono per il gas, mentre i consumatori destinati a passare al mercato libero, con tempistiche e modalità diverse, sono circa 3 milioni per il gas e 5 per la luce. L’ex monopolista Enel detiene una quota di mercato di quasi il 50 per cento.
La filiera dell’energia elettrica
Le fasi della filiera dell’energia elettrica sono essenzialmente quattro: la produzione, la vendita all’ingrosso, la trasmissione e la distribuzione al dettaglio.
La produzione di elettricità
In Italia, soltanto il 13 per cento del fabbisogno annuale di energia elettrica è importato dall’estero tramite elettrodotti, mentre il restante 87 per cento è soddisfatto dalla produzione nazionale. L’energia elettrica si produce usando fonti fossili, come gas naturale, carbone e petrolio, e fonti rinnovabili, come il sole, il vento e così via. Le fonti fossili e rinnovabili sono poi trasformate in apposite centrali, che producono l’energia elettrica. Nel 2021 in Italia il 59 per cento dell’elettricità è stato prodotto da fonti fossili e il 41 da altre fonti (produzione idroelettrica, eolica, geotermica, fotovoltaica e bioenergie).
La fase produttiva prevede a sua volta l’attività di approvvigionamento delle materie prime necessarie. Il gas è ancora la materia prima più importante tra le fonti non rinnovabili e serve a produrre circa il 40 per cento dell’energia elettrica totale. Quindi i rincari della materia prima hanno impattato parecchio sui costi di produzione. Per questo gli aumenti del gas e dell’energia elettrica vanno spesso di pari passo.
La vendita all’ingrosso
L’energia prodotta viene venduta tramite la vendita all’ingrosso. In Italia se ne occupa il Gestore dei Mercati Energetici (Gme). Nel mercato italiano, conosciuto come Italian Power Exchange (Ipex), i produttori e gli acquirenti vendono e acquistano energia elettrica all’ingrosso, ossia in grandi quantità.
Il prezzo a cui lo fanno è stabilito tramite un meccanismo particolare che regola gli scambi in tutta l’Unione Europea ed è legato al prezzo del gas, la fonte che consente di produrre più energia elettrica in Italia e in Europa, e che però determina anche il prezzo dell’elettricità prodotta con altre fonti, comprese quelle rinnovabili.
Esiste un “ordine di merito” nelle vendite: sul mercato all’ingrosso: viene venduta prima l’energia prodotta con costi marginali minori, cioè quella per la quale un aumento della produzione influisce meno sul costo per l’azienda produttrice. L’elettricità prodotta da fonti rinnovabili, quando disponibile, è sempre la prima a essere scelta, dato che fonti come sole e vento sono gratuite. Seguono l’energia idroelettrica, poi l’energia nucleare, e infine quella ottenuta bruciando i combustibili fossili: in ordine di costi marginali, dal più basso al più alto, carbone, gas e olio combustibile.
Il prezzo finale dell’energia venduta dai produttori ai distributori in ogni momento è lo stesso per tutti all’interno di un paese ed è determinato dall’ultima centrale elettrica presa in considerazione, seguendo l’ordine di merito. E nel sistema energetico europeo, pur con differenze da paese a paese, è quasi sempre una centrale a gas perché è ancora la fonte più utilizzata per produrre l’elettricità. Quindi il prezzo finale dell’energia elettrica, che varia ogni mezz’ora tenendo conto dell’offerta complessiva e della fascia oraria, è quello dell’energia prodotta con il gas.
Questo sistema si chiama “pay-as-clear” e regola il mercato dell’energia europeo, comune e liberalizzato fra il 1998 e il 2000. Era pensato per garantire maggiore trasparenza sul costo dell’energia, dato che i produttori devono proporla sul mercato con un’offerta il più possibile vicina al costo di produzione per aumentare la probabilità di venderla, e per evitare speculazioni che avrebbero alzato il prezzo per i clienti finali.
Negli anni aveva funzionato piuttosto bene perché il gas non aveva mai raggiunto prezzi così alti (il picco nell’estate 2022 di oltre 300 euro al megawattora era 10 volte le quotazioni di un anno prima). Il fatto che i produttori di elettricità da fonti rinnovabili vendessero comunque a un prezzo legato alla fonte più cara era un notevole incentivo di guadagno, che ha consentito a queste aziende di continuare a investire per ampliare gli impianti.
La trasmissione e la distribuzione ai clienti finali
Dopo la vendita all’ingrosso, l’energia elettrica viene trasportata dalle società produttrici ai distributori locali sulla rete nazionale ad alta tensione. Questa terza fase della filiera elettrica riguarda la “trasmissione”. Il gestore della rete di trasmissione nazionale è Terna, che opera in monopolio e che ha il compito di consegnare l’energia elettrica nella rete di distribuzione regionale e locale. I distributori si occupano in primo luogo di trasformare l’energia a una tensione usabile nelle applicazioni comuni e poi della distribuzione ai clienti finali, che possono essere aziende o famiglie.
Come è composta la bolletta
Secondo le stime dell’Arera per il 2022, la spesa per la materia energia rappresenta l’83,9 per cento ed è composta dall’approvvigionamento dell’energia e dal compenso al distributore per la commercializzazione al dettaglio (che però è solo del 2,9 per cento); le imposte sono il 10,3 per cento; infine c’è la spesa per il trasporto e la gestione del contatore, che rappresenta il 5,8 per cento, tra cui c’è l’attività di Terna che pesa per l’1,17 per cento sulla bolletta elettrica. A queste vanno sommate le rate mensili del canone RAI, pari a 9 euro al mese per 10 mensilità.
I costi di rete, del contatore e delle imposte rimangono uguali in entrambi i regimi. In sostanza, i costi di base continuano ad essere gli stessi.
I due mercati a confronto
La distinzione tra il mercato libero e quello tutelato risiede principalmente nelle condizioni contrattuali ed economiche su cui si basa l’acquisto di elettricità e di gas.
Nel mercato tutelato (Servizio di Maggior Tutela), le condizioni sono stabilite direttamente dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera). Per quanto riguarda la bolletta della luce, il fornitore, nella maggior parte dei casi, corrisponde con il distributore locale. Per il gas, invece, qualsiasi fornitore ha la possibilità di mettere a disposizione delle offerte in regime di maggior tutela.
Nel mercato libero (che in Italia esiste dal 2007) le condizioni economiche sono stabilite direttamente dai fornitori, in concorrenza tra loro. I consumatori hanno la possibilità ed il potere di negoziare le tariffe, i piani e le opzioni, andando a scegliere quelle che maggiormente si adattano alle proprie esigenze.
Il mercato libero dell’energia
Secondo la definizione fornita da Arera, il mercato libero è “il mercato in cui i clienti hanno liberamente scelto da quale venditore e a quali condizioni comprare l’energia elettrica e il gas naturale. Nel mercato libero le condizioni economiche e contrattuali di fornitura sono concordate direttamente tra le parti e non fissate dall’Autorità.”
Vantaggi:
- maggiore flessibilità e opzioni personalizzate, che permettono di scegliere liberamente il proprio fornitore e di negoziare le condizioni contrattuali;
- possibilità di scelta tra le tariffe monorarie e biorarie;
- possibilità di valutare l’adeguatezza dei prezzi in base ai propri consumi;
- maggiore concorrenza da parte dei fornitori, che può tradursi in prezzi più competitivi.
Svantaggi:
- maggiore complessità e difficoltà nel fare una scelta, data la vasta gamma di opzioni disponibili.
In molti casi i gestori che operano nel mercato libero propongono delle offerte a prezzo fisso. Il costo della materia prima viene mantenuto fisso per un determinato periodo, che generalmente è pari a dodici mesi. Alla scadenza, il prezzo viene nuovamente rimodulato in base ai rialzi o ai ribassi che sono stati registrati nel corso di questo periodo. Questa è una soluzione che può essere conveniente, perché permette ai clienti di conoscere in anticipo l’ammontare delle bollette.
Le offerte congiunte
La proposta congiunta prevede l’erogazione di luce e gas da parte dello stesso fornitore. In altre parole l’utente sceglie un solo gestore per le forniture di casa. A volte questa soluzione può essere conveniente, perché, a parte le minori pratiche da gestire, i fornitori applicano degli sconti e delle promozioni che permettono di risparmiare.
La dinamica dei prezzi
Assoutenti, associazione per la tutela dei consumatori, ha calcolato che in questo momento c’è un grande divario tra le tariffe del mercato tutelato e di quello libero: per un contratto a prezzo fisso il gas costa sul mercato libero in media il 166 per cento in più con una maggiore spesa annua di oltre 3 mila euro a famiglia; e l’elettricità costa il 124 per cento in più, con un aggravio da oltre 1.300 euro annui a nucleo. La differenza si riduce per i contratti a prezzo variabile: per tale tipologia di fatture il mercato libero costa in media il 23,8 per cento in più del tutelato per il gas e del 18,1 per cento per l’elettricità.
Il prezzo nel mercato tutelato delle bollette è regolato sulla base delle quotazioni internazionali, non è “calmierato” bensì determinato sulle borse di energia elettrica e gas, sostanzialmente allo stesso modo dei fornitori privati. Le condizioni economiche vengono aggiornate ogni trimestre per l’energia elettrica e ogni mese per il gas.
urante la crisi energetica del 2022, le tariffe elettriche di Arera si sono triplicate rispetto al 2019, nonostante i sussidi miliardari del governo. Nello stesso anno, i consumatori che avevano sottoscritto contratti nel mercato libero (circa il 70 per cento delle famiglie) hanno pagato la luce circa il 15 per cento in meno rispetto a quelli rimasti nel tutelato, grazie ai contratti di fornitura a prezzo fisso per 12/24 mesi, che rappresentano oltre il 70 per cento del mercato libero.
Questa dinamica rafforza le società utility, che possono programmare gli investimenti fissando in anticipo i ricavi dalla fornitura di energia e gas ai clienti. Il mercato libero si è dimostrato efficace proprio quando il prezzo del gas è più che decuplicato in pochi mesi, mentre le tariffe sono rincarate più lentamente delle quotazioni internazionali, su cui si basa invece il mercato tutelato.
In periodi più “tranquilli”, fissare una tariffa fissa per garantirsi una fornitura a prezzo stabile richiede un sovraccosto rispetto alle quotazioni del momento. Oggi le offerte a disposizione sul mercato libero più vantaggiose di quello tutelato sono solo il 12,3 per cento. Per risparmiare occorre scegliere con cura la migliore offerta disponibile.
Le voci di prezzo
Tra le varie voci di prezzo bisogna considerare quella del costo della materia prima. La voce a cui fare maggiore attenzione è la tariffa, ovvero il costo dell’energia stessa (espresso in euro per kWh nel caso dell’energia elettrica e in euro per Smc per il gas) che, moltiplicata per i consumi rilevati, dà la spesa totale per i consumi energetici.
Un’altra voce da controllare sono i costi di commercializzazione, cioè quelli sostenuti dal fornitore per svolgere le attività di gestione commerciale dei clienti. Entrambe queste voci variano sul mercato libero a seconda dei fornitori.
Nello scegliere una tariffa piuttosto che un’altra bisogna anche tenere conto delle proprie abitudini di consumo, come per esempio quando si utilizzano gli elettrodomestici che consumano di più (il climatizzatore, la lavatrice o il phon, tra gli altri): molti fornitori infatti propongono prezzi diversi a seconda delle fasce orarie. Questo vale solo per l’energia elettrica, mentre per il gas non è possibile differenziare per fasce orarie.
Un altro aspetto importante da valutare nel momento in cui si decide la nuova fornitura è quello della differenza fra tariffe a costo fisso e tariffe a costo indicizzato. Nel primo caso il prezzo che paghiamo per l’energia elettrica o il gas è bloccato e rimarrà sempre lo stesso per tutta la durata del contratto. In questo caso si è tutelati in caso di forti rincari, perché la tariffa non aumenterà, ma non si potrebbe sfruttare un’eventuale riduzione delle quotazioni. Nel secondo caso, invece, il prezzo segue l’andamento del mercato, quindi potrebbe aumentare o diminuire nel corso del tempo. Si è più esposti alla volatilità delle quotazioni, ma quello che si paga è fedele alle condizioni di mercato.
Diritti del cliente
Il cliente che aderisce al mercato libero sceglie il venditore e il tipo di offerta più adatta alle proprie esigenze, allo stesso modo, può decidere di recedere dal proprio contratto di fornitura in favore di un’altra offerta di mercato libero o tornare nei servizi di tutela qualora ne abbia diritto, senza oneri aggiuntivi e senza interruzione della fornitura in corso di esecuzione.
Nel caso in cui un cliente rimanga senza un venditore nel mercato libero (ad esempio in seguito al fallimento del venditore), la continuità della fornitura è garantita dai servizi di ultima istanza. Per l’energia elettrica, in particolare, si attiverà il Servizio di Maggior Tutela, il Servizio a Tutele Graduali o il Servizio di Salvaguardia, per i clienti che ne hanno diritto a seconda delle proprie caratteristiche. Anche per il gas naturale sono previsti appositi Servizi di Ultima Istanza (Fui gas e Fdd Gas).
Servizio a tutele graduali
Per quanto riguarda l’energia elettrica, chi sceglie di non passare al mercato libero, il 1° aprile 2024 entrerà nel Servizio a tutele graduali (Stg): un regime di tre anni in cui le tariffe saranno ancora fissate da Arera ma legate al Pun, il prezzo unico nazionale dell’energia scambiata sul mercato all’ingrosso. Il prezzo applicato al consumatore finale sarà un importo variabile del quale verrà fatta la media a consuntivo. Il prezzo sarà unico a livello nazionale.
I principali svantaggi dell’Stg sono:
- prezzi comunque più elevati rispetto a quelli del mercato libero,
- clienti ancora vincolati a un fornitore e a un contratto.
Servizio a Tutele Graduali per piccole imprese
E’ rivolto alle piccole imprese (numero di dipendenti non superiore a 50 e non inferiore a 10 e/o un fatturato annuo non superiore a 10 milioni di euro e non inferiore a 2 milioni di euro) titolari unicamente di punti di prelievo connessi in bassa tensione, e alle microimprese (meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro) titolari di almeno un punto di prelievo con potenza contrattualmente impegnata superiore a 15 kW, che non hanno ancora scelto un fornitore di energia elettrica sul mercato libero.
Tale Servizio viene erogato per tre anni, a decorrere dal 1° luglio 2021, da venditori selezionati attraverso specifiche procedure concorsuali svolte da Acquirente Unico S.p.A. Ogni area territoriale è servita da un solo fornitore il quale può anche servire più aree contemporaneamente.
Le condizioni economiche relative alla Spesa per la materia energia sono basate sui valori consuntivi del Pun, il prezzo unico nazionale dell’energia, e comprendono corrispettivi a copertura degli altri costi di approvvigionamento e commercializzazione. Il prezzo pagato dai clienti finali dipende anche dal livello dei parametri offerti da ciascun esercente il Servizio a Tutele Graduali in ciascuna area territoriale di assegnazione del servizio.
Servizio di Salvaguardia
E’ il servizio dedicato al consumatore di energia elettrica non avente diritto al servizio di maggior tutela o al servizio a tutele graduali e che si trova senza venditore nel mercato libero. Il Servizio di Salvaguardia si applica ai clienti non domestici e cioè utenti alimentati in media tensione o aziende in bassa tensione con più di 50 dipendenti o un fatturato annuo superiore ai 10 milioni di euro annui. Acquirente Unico S.p.A. ha il compito di organizzare e svolgere le procedure concorsuali per la selezione delle imprese che erogano il servizio di salvaguardia.
Servizio di Tutela Gas
E’ rivolto a tutti i clienti domestici e ai condomini con uso domestico con consumo non superiore a 200.000 Smc/anno, a condizioni economiche e contrattuali stabilite e periodicamente aggiornate dall’Arera.
Fornitore di Ultima Istanza (Fui Gas)
Vi confluiscono i consumatori di gas che hanno diritto al servizio di tutela ma che si trovano temporaneamente senza un fornitore di gas, per ragioni indipendenti dalla loro volontà. Acquirente Unico S.p.A. effettua le procedure ad evidenza pubblica per l’individuazione dei Fornitori di Ultima Istanza.
Servizio di Default Distribuzione (Fdd Gas)
Vi confluiscono i consumatori di gas che non rientrano nell’ambito della fornitura di ultima istanza e che si ritrovano senza fornitore. Acquirente Unico S.p.A. ha il compito di gestire le procedure concorsuali per l’individuazione dei fornitori del servizio di default di distribuzione (Fdd).
Soggetti vulnerabili
Per evitare eventuali rischi connessi al passaggio al mercato libero, dovuti a pratiche commerciali aggressive, e talvolta scorrette, alcune categorie di persone sono esentate dal passaggio al mercato libero e rimarranno transitoriamente riforniti nell’attuale servizio di maggior tutela, in attesa di un provvedimento mirato dell’Arera.
Tali soggetti, definiti “vulnerabili”, comprendono:
- le persone con un’età superiore ai 75 anni;
- chi si trova in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio, è percettore di bonus energia);
- chi versa in gravi condizioni di salute e necessita di apparecchiature mediche alimentate dall’energia elettrica;
- soggetti con disabilità;
- consumatori con un’utenza in una struttura abitativa in emergenza dopo eventi calamitosi;
- consumatori con un’utenza su un’isola minore non interconnessa.
Aste competitive
Il 10 gennaio 2024 si terranno aste competitive con un sistema a turno unico, a busta chiusa e simultaneo, per stabilire chi sarà il fornitore per i clienti usciti dal mercato tutelato. Gli operatori che parteciperanno alle aste dovranno possedere rigidi requisiti di solidità economico-finanziaria, gestionale ed operativa. Per le aree rimaste senza assegnazione si potrà ricorrere ad un’asta di “riparazione”. Vince l’asta chi si propone di fornire l’elettricità al prezzo più basso. Il parco clienti è stato suddiviso in 26 aree territoriali, ciascuna delle quali contenente 220mila consumatori. Ogni operatore può aggiudicarsi un massimo del 30% di ciascuna area.
Il prezzo applicato sarà unico in tutto il Paese con un sistema di perequazione per i venditori. Le condizioni contrattuali applicate al Stg saranno simili a quelle delle offerte ‘Placet’, nelle quali la tariffa è decisa liberamente dal venditore e rinnovata ogni 12 mesi, mentre la struttura del prezzo è stabilita dall’Autorità e inderogabile come le condizioni contrattuali (ad esempio garanzie, rateizzazione).
L’operatore che fornisce il cliente nell’ambito della maggior tutela dovrà allegare ad almeno due bollette (tra settembre 2023 e marzo 2024) una specifica informativa, distinguendo tra clienti vulnerabili e clienti non vulnerabili. A quest’ultima categoria il fornitore dovrà poi comunicare in maniera chiara il cambio verso il fornitore del Stg selezionato tramite asta.
Il portale offerte di Arera
Il portale offerte Arera permette al cliente di paragonare tutte le promozioni inerenti al servizio elettrico e a quello relativo al gas. Per poter scegliere una nuova tariffa, il sistema richiede alcune informazioni contenute nelle fatture:
- tipologia di contratto (residente non residente, uso riscaldamento o cottura cibi);
- potenza termica del contatore (normalmente un contratto per casa non supera g4);
- consumo annuo.
Sulla base delle informazioni inserite, il sistema produrrà la lista delle migliori offerte. L’interrogazione prevede la possibilità di scegliere tra tariffa fissa o variabile. Una volta inseriti i dati con la funzione fisso/variabile è possibile verificare velocemente le due possibilità.
Le principali compagnie luce e gas aderenti al mercato libero sono:
Enel Energia
Eni Plenitude
Edison Energia
Iren Mercato
A2A Energia
AGSM Energia
Optima Italia
Gas Natural Vendita
Sorgenia
Vivigas Energia
Green Network Luce e Gas
Illumia
Wekiwi
Acea Energia
E.On Energia
Engie Italia
Hera Comm
Dolomiti Energia
Gelsia
Iberdrola
I documenti necessari per passare al mercato libero
Per attivare un’offerta luce o un’offerta gas del mercato libero è necessario avere a portata di mano i seguenti documenti dell’intestatario della nuova fornitura:
- passaporto o carta d’Identità;
- codice fiscale;
- indirizzo di fornitura;
- codice POD (luce) e/o codice PDR (gas);
- numero di telefono;
- indirizzo di posta elettronica, facoltativo e necessario se si decide di ricevere le bollette in formato digitale anziché in formtato cartaceo;
- codice IBAN, facoltativo e necessario se si vuole attivare la domiciliazione automatica su conto corrente delle bollette.