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Camino a pellet: pro e contro, bonus fiscali e detraibilità

Il camino da soluzione romantica a green, grazie all’uso del pellet. Ecobonus e conto termico 2.0 sono i bonus per chi si riscalda con il camino
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Camino a pellet: pro e contro, bonus fiscali e detraibilità

Da elemento di design a soluzione per riscaldare gli ambienti nelle case il camino fa da sempre la differenza. Oggi, anche in termini di efficientamento energetico. È sempre più importante scegliere la tipologia di camino, tenendo conto dello scopo a livello energetico che si vuole realizzare e ai possibili benefici fiscali previsti a seconda della soluzione scelta. Fra le soluzioni possibili, in questa guida si esaminerà nello specifico quella del camino a pellet.

Se la priorità è soddisfare l’esigenza di ottimizzare il fabbisogno energetico allora per la scelta del camino occorre tenere conto di due fattori fondamentali:

  • la potenza dell’apparecchio;
  • il tipo di alimentazione (legno, pellet, gas, etc).

Che cosa è il termocamino

Al camino tradizionale si è affiancata sempre più l’offerta in commercio del termocamino. Si tratta di una soluzione a camera chiusa, con uno sportello richiudibile di vetro temprato in cui la combustione è isolata rispetto al resto dell’ambiente e, in virtù della specifica schermatura, riduce la dispersione del calore favorendo l’efficientamento energetico. È presente nel termocamino una canalizzazione che consente il collegamento al sistema di riscaldamento domestico – permettendo di riscaldare non solo tutti i locali dell’abitazione, ma anche di fruire di acqua “calda” per uso sanitario.

Quali sono i camini a pellet

I camini a pellet sono fra le soluzioni di riscaldamento “green” più consigliate visto che permettono di raggiungere più scopi. Un bel design e una modalità di riscaldamento assolutamente ecologica, grazie all’utilizzo di combustibile naturale, ottenuto dagli scarti del legno.

I camini a pellet sono camini a camera chiusa e si suddividono in due grandi gruppi e precisamente a:

  • aria;
  • acqua.

I primi hanno un funzionamento simile a quello tradizionale, poiché diffondono aria calda nell’ambiente, ma non direttamente; difatti, nei camini a pellet l’aria riscaldata è “accumulata” e distribuita attraverso delle griglie frontali che diffondono il calore in tutti gli ambienti della casa, in modo omogeneo e a temperatura costante grazie appunto a uno specifico sistema di canalizzazione.
I secondi sono dei camini multifunzionali, in quanto provvedono sia a generare calore per il riscaldamento dei diversi ambienti dell’abitazione che a produrre acqua calda sanitaria.

Come funziona il camino a pellet?

Il camino a pellet è costituito da una parte esterna più attenta al design e una interna costituita principalmente dai componenti utili al suo funzionamento. Sotto un profilo più tecnico è presente una camera di stoccaggio del pellet e una coclea per trasporto del pellet dal serbatoio al focolare – grazie a essa si consente al materiale di bruciare sino alla camera di combustione, mentre i fumi e i gas prodotti fuoriescono grazie alla canna fumaria.
Questo elemento è importante, in quanto nella fase di posizionamento e installazione del camino si dovrà tenere che la canna fumaria dovrà uscire all’esterno e sovrastare il tetto, nel rispetto della normativa nazionale – Legge 90/2013 finalizzata a migliorare la qualità dell’aria.

Il camino accumula calore e lo diffonde lentamente grazie ai materiali termoisolanti dei suoi rivestimenti: la ghisa, la maiolica o la ceramica.
Il funzionamento del camino a pellet necessita della corrente elettrica, a differenza dei camini a legna.

Cosa ricordare in fase di acquisto di un camino a pellet

Efficienza energetica senza rinunciare a estetica e comfort termico: oggi una realtà. Con i camini a pellet la resa termica è sempre assicurata e questo senza tralasciare il risparmio energetico e un impatto ambientale consapevole. Per passare all’acquisto o al rinnovamento del vecchio camino è importante ricordare che il camino a pellet è formato da un monoblocco prefabbricato, che può essere:

  • inserito in un camino già esistente o utilizzato come nucleo di una struttura in muratura;
  • collocato in un angolo o nel mezzo di un locale dell’abitazione.

In fase di acquisto occorre ricordare che anche i camini a pellet devono essere accompagnati da un’etichetta energetica che evidenzi la classe di efficienza energetica di appartenenza.
L’acquisto consente di fruire della detrazione fiscale o, in alternativa, dell’incentivo denominato “Conto termico 2.0” erogato dal GSE (Gestore servizi energetici) che consta in un rimborso fino al 65% per la sostituzione del camino con un camino a pellet.

Che cosa è il pellet?

Il pellet è una biomassa di origine naturale che offre importanti vantaggi sia sotto un profilo ecologico che economico.
Si ottiene dalla pressatura di uno scarto di legno “vergine” e, dunque, di una fonte rinnovabile e naturale. Il pellet ha un’origine naturale e, quindi, non contiene additivi chimici; inoltre, grazie al processo di pressatura a una resa maggiore rispetto al legno, a parità di volume, in termini di potere calorifico.

Lato “green” il pellet non comporta esposizioni in termini di inquinamento, visto che il suo utilizzo produce bassissime emissioni di gas inquinanti nell’aria. È sicuro, in quanto “tracciabile” la filiera di provenienza, grazie anche alla certificazione presente nelle confezioni acquistate. Questo permette anche di verificarne la qualità ottimizzando su resa e costi.
È comodo, in quanto è più facile farne scorta, rispetto anche alla legna, considerato che le confezioni sono anche poco ingombranti.
È una soluzione con alta efficacia energetica e permette un risparmio economico. Visto che il costo del pellet è contenuto e minore rispetto alla spesa sostenuta nel caso di altri combustibili.

Aria pulita e norme regionali

La qualità dell’aria è garantita quando sono monitorate e contenute le emissioni inquinanti, come PM10, biossido di azoto e ozono. A livello europeo esiste una specifica direttiva la n. 2008/50/CE recita in Italia dal D.Lgs. n. 155/2010.
L’aria pulita è fra i principali obiettivi di molte Amministrazioni, pertanto, l’installazione di caminetti, caldaie e stufe a pellet sono sottoposti a una specifica normativa che adotta misure e restrizioni specifiche, a livello nazionale il Provvedimento di riferimento è il D.M. n. 186/2017, mentre a livello regionale esistono specifici fra le principali regioni del centro-nord per il contenimento dell’inquinamento e per l’adozione di misure finalizzate a limitare l’utilizzo di determinate tipologie di impianti combustibili domestici.

I tipi di camino a pellet promossi da GSE

È importante ricordare che in diverse regioni italiane è vietato usare camini a legna “aperti”. E, dunque, favorita anche a livello di incentivi la conversione in soluzione per il riscaldamento più ecologiche.
In quest’ottica di rinnovamento si può fruire di specifici incentivi, come il bonus “Conto Termico” (erogato da GSE), per riqualificare e mettere a norma un camino aperto utilizzando degli inserti che lo trasformeranno in un termocamino efficientato sia nel funzionamento, nel rendimento e anche nelle emissioni.

Si può beneficiare dell’Ecobonus

Con riferimento all’Ecobonus ordinario l’Agenzia delle entrate aveva precisato che prima di cominciare i lavori per effettuare interventi di riqualificazione energetica nell’edificio doveva essere presente l’impianto termico (Circ. n. 36/E/2007) per poter accedere al bonus del 55% o 65%.
La definizione di “impianto termico”, come specificato da Enea, era quella riconducibile all’articolo 2 comma 1 punto l-trices, escludeva gli edifici con camini e stufe a pellet.

Dal’11 giugno 2020 è stata introdotto una nuova definizione di impianto termico (D.Lgs. n. 48/2020) che essendo slegata dal concetto di “potenza minima” e adottando un’apertura che valida l’impianto indipendente dal vettore energetico utilizzato consente di ampliare la platea dei beneficiari, sia in termini di Ecobonus (beneficio del 65%) che con riferimento al Superbonus del 110% introdotto dal D.L. Crescita (articolo 119 del D.L. n. 34/2020).

IMPIANTO TERMICO (D.L. n. 48/2020 IMPIANTO TERMICO)

Impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, o destinato alla sola produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione, accumulo e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e controllo, eventualmente combinato con impianti di ventilazione. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate.

Pertanto, la presenza di un “vecchio camino” può aprire la porta anche all’accesso al Superbonus del 110%.

Camini: qual è la normativa per materiali e impianti

Il Provvedimento cardine in materia di camini è certo il D.M. n. 37/08 con cui il legislatore ha effettuato il riordino delle disposizioni in materia di attività degli impianti. Stabilendo come e quando gli impianti realizzati sono eseguiti “a regola d’arte, vale a dire in conformità alla normativa vigente e alle norme dell’UNI, del CEI o di altri enti di normalizzazione appartenenti agli stati membri dell’unione Europea o che sono parti contraenti dell’accordo sullo spazio economico europeo.

Norme Principali
CAMINI E
CANNE FUMARIE
Requisiti per camini metallici UNI EN 1856-1/2007
Sistemi camini con condotti interi di plastica – requisiti e metodi di prova UNI EN 14471/2005
Condotti interni di terracotta/ceramica – requisiti e metodi di prova UNI EN 1457/2004
Blocchi di laterizio/ceramica per camini a parte singola UNI EN 1806/2006
PER CAMINETTI
E LE STUFE
A BIOMASSA
LEGNOSA
Stufe a combustibile solido – Requisiti e metodi di prova UNI EN 13240
Inserti e caminetti aperti a combustibile solido: Requisiti e metodi di prova UNI EN 13229
Termocucine a combustibile solido: Requisiti e metodi di prova UNI EN 12815
Apparecchi per il riscaldamento domestico alimentati con pellet di legno: Requisiti e metodi di prova UNI EN 14785
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